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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10132015-211536


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VECCHIO, LUCA
URN
etd-10132015-211536
Titolo
SVILUPPI RECENTI NEL SISTEMA EUROPEO DEI VISTI: PROFILI CRITICI E ANALISI NORMATIVA
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Di Filippo, Marcello
Parole chiave
  • visti
  • UE
  • immigrazione
Data inizio appello
26/10/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le materie contenute all’interno dello “Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia” del Trattato di Lisbona non hanno paragone con le altre politiche europee, sono probabilmente tra le più dinamiche, sensibili e discusse all’interno del panorama comunitario: le politiche dell’immigrazione, dell’asilo e dei visti rientrano tuttora, infatti, tra le competenze concorrenti dell’Unione, formano ancora parte essenziale del tradizionale concetto di sovranità nazionale e sono cariche di paure nazionali, ideologie rivali e sensibilità politiche contrastanti. Nel caso specifico la politica dei visti rappresenta un esempio illuminante di come gli Stati membri e l’Unione abbiano tuttora notevoli difficoltà nel portare avanti una politica comune in questo delicato settore del processo d’integrazione. L’analisi qui proposta mira a definire il concetto di mobilità ed i limiti legali che ne caratterizzano l’operatività nello spazio comune europeo rispetto ai paesi terzi, ricostruendo i principali aspetti teorici e pratici della complessa gestione rafforzata delle frontiere esterne dell’Unione europea. L’enfasi posta sulla sicurezza e la fiducia nella razionalità e nell’affidabilità delle banche dati elettroniche si scontra però, nelle considerazioni svolte, da un lato, con la non completa affidabilità del sistema, dall’altro, con l’estrema complessità del sistema europeo dei visti, che, nonostante gli sviluppi degli ultimi anni, risulta ancora piuttosto confuso e farraginoso. Il visto è sicuramente uno strumento tecnico ma con significative implicazioni politiche e giuridiche. Come si è avuto modo di analizzare, la proposta di modifica del codice visti avanzata dalla Commissione nel 2014 ha cercato di risolvere le criticità del sistema riuscendoci solo in parte, in quanto l’unitarietà del quadro normativo definito dal legislatore europeo continua ad essere limitata da elementi interni ed esterni all’Unione. I tassi di rifiuto di rilascio dei visti dimostrano che, nonostante le regole comuni e i criteri comuni per il rilascio dei visti, definiti dal legislatore europeo, l’applicazione di essi da parte degli Stati membri risulta alquanto differenziata nei diversi contesti regionali e nazionali dei paesi terzi interessati. La natura politica della questione non può essere trascurata. La conclusione cui si addiviene è duplice: da un lato, le prospettive per il futuro possono privilegiare un ritorno alla gestione della politica dei visti su scala nazionale, anche se tale prospettive pare improbabile; dall’altro, si può immaginare che al fine di sviluppare una politica dei visti effettivamente comune e rispondente alle esigenze dei paesi membri, nei prossimi anni si possa assistere ad un’ulteriore armonizzazione della materia e ad un cambiamento dei rapporti di forza tra gli attori che partecipano alla cooperazione rafforzata di Schengen in materia di visti in favore della Commissione europea.
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