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In questo lavoro ho affrontato lo sviluppo della fisica nella Stoa antica, da Zenone a Crisippo. L’obiettivo di questa tesi è fornire una visione sistematica e coerente della fisica e dei suoi aspetti problematici, in particolare: come conciliare il monismo e il dualismo che percorrono l’intera fisica stoica, come spiegare il rapporto tra principi ed elementi e come rendere conto della cosmogonia e del ciclo degli elementi. Il sistema elaborato da Zenone si basa su una duplice lettura del mondo, da un lato una lettura monista che si accorda con i discorsi dei fisici contemporanei, dell’altro un discorso dualista che consente agli stoici di inserirsi pienamente nel dibattito filosofico di quegli anni. Crisippo, introducendo lo pneuma cosmico, lega in modo indissolubile la spiegazione fisica del funzionamento del cosmo alla spiegazione medica del funzionamento del corpo, sia per quanto riguarda il movimento, che per quanto riguarda la percezione e le funzioni vitali. Le teorie mediche sullo pneuma, sulla generazione e gli embrioni e sui nervi divengono elementi imprescindibili per comprendere le innovazioni che Crisippo apporta al sistema stoico e che sono volte a risolvere problemi lasciati aperti da Zenone, come, ad esempio, il funzionamento effettivo dell’immanenza del principio attivo.