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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10112023-160414


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
GRACCI, SERENA
URN
etd-10112023-160414
Titolo
Valutazione del controllo dell’asma in età pediatrica: quale relazione tra funzione respiratoria, infiammazione eosinofila e controllo dei sintomi?
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Prof. Peroni, Diego
correlatore Prof. Bernardini, Roberto
Parole chiave
  • Asthma Control Test
  • Childhood Asthma Control Test
  • ossido nitrico esalato
  • pletismografia
  • asma
  • spirometria
Data inizio appello
03/11/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/11/2026
Riassunto
L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, caratterizzata da sintomi respiratori variabili nel tempo e nell'intensità, associati ad una broncostruzione variabile. Entrambi possono essere assenti per lunghi periodi ed essere poi scatenati in corso di riacutizzazioni da numerosi fattori. Gli obiettivi a lungo termine della sua gestione sono pertanto il controllo dei sintomi e la riduzione del rischio futuro di eventi avversi, quali perdita del controllo, riacutizzazioni, declino della funzionalità respiratoria, mortalità ed effetti avversi a farmaci, attraverso un ciclo continuo di valutazione, trattamento e rivalutazione. La valutazione del controllo dei sintomi può essere effettuata tramite dei questionari standardizzati, come Asthma Control Test (ACT) e Childhood Asthma Control Test (cACT), mentre il rischio futuro può essere stimato considerando numerosi fattori, tra cui la funzione polmonare e i marker di infiammazione di tipo2, come l’ossido nitrico esalato (FeNO). Obiettivi dello studio sono stati di valutare la correlazione tra i parametri della funzionalità polmonare, FeNO e il grado di controllo dei sintomi, confrontare funzione respiratoria, risposta al test di broncodilatazione (TBD) e FeNO tra pazienti con asma controllato e non controllato. Sono stati inclusi nello studio 27 pazienti seguiti presso l’Ambulatorio di Fisiopatologia Respiratoria della SOC Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale San Giuseppe di Empoli con diagnosi confermata di asma, età inferiore ai 18 anni. L’ACT è stato somministrato nei pazienti di età ≥ 12 anni, il cACT in quelli di età < 12 anni. Sono stati eseguiti misurazione del FeNO, spirometria e pletismografia corporea basali e dopo somministrazione di broncodilatatore. È stato definito un buon controllo dei sintomi in presenza di score ACT o cACT ≥ 20. Sono emersi dei trend di correlazione negativa tra sRAW (r – 0.684, p 0.061) e RAW (r -0.633, p 0.092) e cACT. I pazienti con asma non controllato secondo ACT/cACT presentavano FEV1 e FVC significativamente inferiore a quelli con asma controllato. Il TBD è risultato positivo per FEV1 nel 62.5% dei pazienti con ACT/cACT non controllato e nel 26.3% dei pazienti con ACT/cACT controllato, con una differenza non statisticamente significativa. In alcuni pazienti con TBD negativo per FEV1 si è osservata una risposta considerando sRAW o RV. Il FeNo presentava un trend di correlazione positiva con ACT (r 0.390, p 0.099), ma non differenze significative tra i due gruppi di controllo. La scarsa correlazione tra i test di funzione respiratoria e il grado di controllo dei sintomi incoraggia l’utilizzo di entrambi gli strumenti nella valutazione del controllo dell’asma. La presenza di una possibile risposta al TBD anche nei pazienti con asma controllato ne suggerisce l’utilizzo in tutti i pazienti, eventualmente valutando anche RV e sRaw oltre al FEV1 per aumentarne la sensibilità. L’utilità del FeNO nel monitoraggio dell’asma deve essere ancora chiarita, considerando i numerosi fattori che ne influenzano la produzione. ACT e cACT sono utili strumenti validati e ripetibili per la valutazione del controllo dei sintomi, ma non sono sufficienti per guidare la gestione dell’asma. Sono inoltre limitati dalla possibile scarsa consapevolezza dei sintomi da parte dei pazienti. Sarà utile aumentare il numero di pazienti arruolati in questo studio per rafforzare i risultati ottenuti e soprattutto sarebbe utile valutare i pazienti nei mesi successivi, per mettere in relazione controllo dei sintomi, funzione respiratoria e FeNO con il successivo rischio di perdita del controllo.
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