Tesi etd-10112023-110410 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
BINI, GIULIA
URN
etd-10112023-110410
Titolo
Encefalite virale e ruolo dei virus emergenti: esperienza della Clinica Pediatrica di Pisa dal 2013 ad oggi
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Prof. Peroni, Diego
Parole chiave
- Encefalite da Herpes Simplex virus
- encefalite da West Nile virus
- encefalite virale
- Herpes Simplex virus encephalitis
- viral encephalitis
- West Nile virus encephalitis
Data inizio appello
03/11/2023
Consultabilità
Completa
Riassunto
Premessa:
L’encefalite è un processo infiammatorio a carico del sistema nervoso centrale (SNC) che si associa a segni clinici di disfunzione neurologica spesso accompagnati da febbre, cefalea, nausea, vomito e maggior compromissione delle condizioni generali rispetto ad un normale episodio febbrile.
L’encefalite rappresenta un quadro neurologico poco frequente ma che potenzialmente può provocare sintomi neurologici rilevanti a causa di differenti eziologie. L’encefalite virale, in particolare, rimane una delle cause principali di alterazioni neurologiche e persistenza di disabilità permanenti nei bambini, essendo inoltre responsabile di un elevato tasso di mortalità.
È importante sospettare e riconoscere i casi di encefalite poiché il trattamento effettuato nelle fasi precoci di malattia può, in alcuni casi, migliorarne l’outcome.
I progressi nella diagnosi e la corretta gestione della patologia, in particolare in età pediatrica, sono in parte limitati dalla mancanza di criteri condivisi per la definizione diagnostica e dalla mancanza di un approccio diagnostico standardizzato.
È pertanto importante la prevenzione di tale condizione patologica a carico del SNC, anche tramite le vaccinazioni disponibili.
Oltre ai virus più comunemente coinvolti, alcuni virus emergenti possono essere responsabili di piccole epidemie di encefalite. In questo studio è stata posta particolare attenzione sulle infezioni da West Nile Virus (WNV) e sulle potenziali complicanze neurologiche.
Obiettivi:
Obiettivo primario: fornire una descrizione dell’epidemiologia, dell’eziologia, delle modalità di presentazione clinica, delle metodiche diagnostiche e delle possibilità terapeutiche utilizzate per la definizione ed il trattamento dei casi di encefalite.
Obiettivo secondario: sottolineare l’importanza dei virus emergenti come il WNV anche nella popolazione pediatrica in un periodo in cui è stata rilevata la massima diffusione in Europa.
Metodi:
La raccolta dei dati è stata eseguita in maniera retrospettiva mediante la revisione delle cartelle cliniche dei pazienti che sono stati ricoverati presso la U.O. Pediatria Universitaria nel periodo compreso tra gennaio 2013 e giugno 2023.
Sono stati inclusi nella valutazione i pazienti che hanno ricevuto al momento della dimissione una diagnosi compatibile con un'encefalite, confermata o sospettata, ad eziologia virale.
Per ogni paziente sono state valutate la sintomatologia, la presenza e la tipologia delle alterazioni degli esami di laboratorio e strumentali e l’inserimento in un percorso di follow-up per individuare eventuali sequele neurologiche a lungo termine.
Risultati:
Dall’analisi dei dati raccolti sono stati individuati 16 bambini che rispondevano al criterio di inclusione (diagnosi di encefalite virale).
Nonostante la ridotta numerosità del campione preso in esame è stato osservato:
• i casi di encefalite virale osservati in un periodo di circa 10 anni sono stati piuttosto rari, confermando i dati della letteratura;
• la distribuzione per età nelle fasce più basse, in analogia a quanto riportato in letteratura;
• la prevalenza dell’infezione nel sesso maschile;
• la distribuzione stagionale dei casi; la maggiore frequenza è stata rilevata durante il periodo invernale e nella stagione primaverile;
• i sintomi osservati più frequentemente erano la febbre, il sopore, l'astenia e la cefalea;
• la prevalenza di agenti eziologici quali HHV-7, WNV e HHV-6; nel 19% dei casi non è stato possibile individuare un agente eziologico responsabile;
• la sovrapposizione delle caratteristiche del liquor osservate, con prevalenza di pleiocitosi e un lieve aumento della proteinorrachia (in circa il 50%) con glicorrachia normale;
• l’utilità diagnostica del tracciato EEG che nella maggior parte dei casi (94%) ha mostrato anomalie caratterizzate da un diffuso rallentamento del ritmo di base;
• tutti i pazienti presi in esame hanno presentato 1 criterio maggiore e almeno 2 criteri minori proposti dall’International Encephalitis Consortium;
• la corretta applicazione degli standard terapeutici anti-virali (Aciclovir);
• la prevalenza di forme di encefalite lieve e autolimitantesi, senza sequele neurologiche a distanza;
• una adeguata presa in carico dei pazienti in un programma di follow-up;
• l’aumento della diffusione del WNV con prevalenza dell’infezione nel periodo invernale; con prevalenza di quadri neurologici lievi (meningo-encefalite > paralisi flaccida acuta).
Conclusioni:
L’encefalite virale rappresenta una patologia poco frequente ma rilevante dal punto di vista clinico, con possibili sequele a lungo termine.
La diagnosi precoce è fondamentale per una corretta gestione del paziente sia dal punto di vista dell'inquadramento diagnostico che terapeutico.
Dato che le possibilità terapeutiche sono ancora insufficienti risulta fondamentale la prevenzione, anche mediante le vaccinazioni attualmente disponibili.
Tra i vari agenti eziologici, il WNV, seppur raro nella popolazione pediatrica, deve essere sempre sospettato ed incluso nelle indagini diagnostiche, in particolare nell’intervallo stagionale.
L’encefalite è un processo infiammatorio a carico del sistema nervoso centrale (SNC) che si associa a segni clinici di disfunzione neurologica spesso accompagnati da febbre, cefalea, nausea, vomito e maggior compromissione delle condizioni generali rispetto ad un normale episodio febbrile.
L’encefalite rappresenta un quadro neurologico poco frequente ma che potenzialmente può provocare sintomi neurologici rilevanti a causa di differenti eziologie. L’encefalite virale, in particolare, rimane una delle cause principali di alterazioni neurologiche e persistenza di disabilità permanenti nei bambini, essendo inoltre responsabile di un elevato tasso di mortalità.
È importante sospettare e riconoscere i casi di encefalite poiché il trattamento effettuato nelle fasi precoci di malattia può, in alcuni casi, migliorarne l’outcome.
I progressi nella diagnosi e la corretta gestione della patologia, in particolare in età pediatrica, sono in parte limitati dalla mancanza di criteri condivisi per la definizione diagnostica e dalla mancanza di un approccio diagnostico standardizzato.
È pertanto importante la prevenzione di tale condizione patologica a carico del SNC, anche tramite le vaccinazioni disponibili.
Oltre ai virus più comunemente coinvolti, alcuni virus emergenti possono essere responsabili di piccole epidemie di encefalite. In questo studio è stata posta particolare attenzione sulle infezioni da West Nile Virus (WNV) e sulle potenziali complicanze neurologiche.
Obiettivi:
Obiettivo primario: fornire una descrizione dell’epidemiologia, dell’eziologia, delle modalità di presentazione clinica, delle metodiche diagnostiche e delle possibilità terapeutiche utilizzate per la definizione ed il trattamento dei casi di encefalite.
Obiettivo secondario: sottolineare l’importanza dei virus emergenti come il WNV anche nella popolazione pediatrica in un periodo in cui è stata rilevata la massima diffusione in Europa.
Metodi:
La raccolta dei dati è stata eseguita in maniera retrospettiva mediante la revisione delle cartelle cliniche dei pazienti che sono stati ricoverati presso la U.O. Pediatria Universitaria nel periodo compreso tra gennaio 2013 e giugno 2023.
Sono stati inclusi nella valutazione i pazienti che hanno ricevuto al momento della dimissione una diagnosi compatibile con un'encefalite, confermata o sospettata, ad eziologia virale.
Per ogni paziente sono state valutate la sintomatologia, la presenza e la tipologia delle alterazioni degli esami di laboratorio e strumentali e l’inserimento in un percorso di follow-up per individuare eventuali sequele neurologiche a lungo termine.
Risultati:
Dall’analisi dei dati raccolti sono stati individuati 16 bambini che rispondevano al criterio di inclusione (diagnosi di encefalite virale).
Nonostante la ridotta numerosità del campione preso in esame è stato osservato:
• i casi di encefalite virale osservati in un periodo di circa 10 anni sono stati piuttosto rari, confermando i dati della letteratura;
• la distribuzione per età nelle fasce più basse, in analogia a quanto riportato in letteratura;
• la prevalenza dell’infezione nel sesso maschile;
• la distribuzione stagionale dei casi; la maggiore frequenza è stata rilevata durante il periodo invernale e nella stagione primaverile;
• i sintomi osservati più frequentemente erano la febbre, il sopore, l'astenia e la cefalea;
• la prevalenza di agenti eziologici quali HHV-7, WNV e HHV-6; nel 19% dei casi non è stato possibile individuare un agente eziologico responsabile;
• la sovrapposizione delle caratteristiche del liquor osservate, con prevalenza di pleiocitosi e un lieve aumento della proteinorrachia (in circa il 50%) con glicorrachia normale;
• l’utilità diagnostica del tracciato EEG che nella maggior parte dei casi (94%) ha mostrato anomalie caratterizzate da un diffuso rallentamento del ritmo di base;
• tutti i pazienti presi in esame hanno presentato 1 criterio maggiore e almeno 2 criteri minori proposti dall’International Encephalitis Consortium;
• la corretta applicazione degli standard terapeutici anti-virali (Aciclovir);
• la prevalenza di forme di encefalite lieve e autolimitantesi, senza sequele neurologiche a distanza;
• una adeguata presa in carico dei pazienti in un programma di follow-up;
• l’aumento della diffusione del WNV con prevalenza dell’infezione nel periodo invernale; con prevalenza di quadri neurologici lievi (meningo-encefalite > paralisi flaccida acuta).
Conclusioni:
L’encefalite virale rappresenta una patologia poco frequente ma rilevante dal punto di vista clinico, con possibili sequele a lungo termine.
La diagnosi precoce è fondamentale per una corretta gestione del paziente sia dal punto di vista dell'inquadramento diagnostico che terapeutico.
Dato che le possibilità terapeutiche sono ancora insufficienti risulta fondamentale la prevenzione, anche mediante le vaccinazioni attualmente disponibili.
Tra i vari agenti eziologici, il WNV, seppur raro nella popolazione pediatrica, deve essere sempre sospettato ed incluso nelle indagini diagnostiche, in particolare nell’intervallo stagionale.
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