Tesi etd-10112021-191319 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SALVATI, MARIA
URN
etd-10112021-191319
Titolo
Influenza della dieta sulla composizione del microbiota salivare: un confronto tra dieta vegana e mediterranea
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Daniele, Simona
correlatore Dott.ssa Zappelli, Elisa
correlatore Dott.ssa Zappelli, Elisa
Parole chiave
- "dieta"
- "microbiota salivare"
- "onnivori"
- "vegani"
Data inizio appello
03/11/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/11/2091
Riassunto
Il microbiota umano rappresenta l’insieme dei microrganismi che vivono in pacifica coesistenza con il loro ospite umano. Sebbene sia dominato dai batteri, il microbiota comprende anche popolazioni commensali di funghi, virus, archea e protisti; collettivamente questi microrganismi formano una biomassa di circa 104 cellule batteriche, numero che è dieci volte superiore a quello delle cellule procariotiche dell’organismo adulto.
Il microbiota colonizza virtualmente ogni superficie del corpo umano. Nel dettaglio, i microbi abbondano su cavità orale, pelle, vie respiratorie, vie urogenitali e tratto gastrointestinale: quest’ultimo è di gran lunga l’organo più colonizzato, in grado di ospitare più del 70% di tutti i microbi del corpo umano.
Il microbiota svolge numerose funzioni all’interno dell’organismo: funzione metabolica, strutturale, immunitaria e protettiva. In condizioni di eubiosi, si instaura una relazione mutualistica, che è in gran parte responsabile della salute generale dell’ospite.
Si tratta di un ecosistema che si modifica nel tempo, in relazione a stile di vita, alimentazione, e altri fattori esogeni.
Tra i diversi microbioti, questo lavoro di tesi si è concentrato sull’analisi del microbiota orale, il secondo ecosistema del corpo umano dopo quello gastrico. Si tratta di un ottimo incubatore per la crescita di più di 600 taxa batterici diversi, che in condizioni di disbiosi concorrono all’insorgenza di patologie locali e sistemiche.
È stata posta particolare attenzione su alcune specie batteriche: Lactobacillus, Neisseria subflava, Streptococcus, Klebsiella e Prevotella, presenti in campioni di saliva raccolti da soggetti sani aderenti, con l’obiettivo di valutarne le differenze compositive a seconda del regime alimentare seguito, onnivoro o vegano.
Infatti, in letteratura si trovano diversi studi che indagano sulla correlazione tra stile alimentare e differenze in termini di specie considerando il microbiota intestinale, mentre sono pochi e contrastanti gli studi che indagano sul microbiota orale in relazione all’alimentazione seguita.
La saliva è stata sottoposta al processo di estrazione e quantificazione del DNA per verificare la presenza delle comunità microbiche appartenenti al genere Lactobacillus, Neisseria subflava, Streptococcus, Klebsiella e Prevotella utilizzando una PCR-Real Time quantitativa.
I dati raccolti sono stati sottoposti ad analisi statistica e i risultati sono stati considerati significativi per valori di P-value<0,05.
I risultati hanno dimostrato che i livelli di Neisseria subflava e Prevotella diminuiscono in maniera significativa in soggetti sani vegani rispetto a soggetti sani onnivori. I livelli di Lactobacillus, Streptococcus e Klebsiella al contrario, risultano simili in entrambe le popolazioni.
Si tratta senza dubbio di uno studio preliminare che necessita di ulteriori analisi; tuttavia, esso vuole essere un punto di partenza per conoscere la potenzialità delle abitudini alimentari nel modificare l’equilibrio tra le specie a livello del cavo orale.
Il microbiota colonizza virtualmente ogni superficie del corpo umano. Nel dettaglio, i microbi abbondano su cavità orale, pelle, vie respiratorie, vie urogenitali e tratto gastrointestinale: quest’ultimo è di gran lunga l’organo più colonizzato, in grado di ospitare più del 70% di tutti i microbi del corpo umano.
Il microbiota svolge numerose funzioni all’interno dell’organismo: funzione metabolica, strutturale, immunitaria e protettiva. In condizioni di eubiosi, si instaura una relazione mutualistica, che è in gran parte responsabile della salute generale dell’ospite.
Si tratta di un ecosistema che si modifica nel tempo, in relazione a stile di vita, alimentazione, e altri fattori esogeni.
Tra i diversi microbioti, questo lavoro di tesi si è concentrato sull’analisi del microbiota orale, il secondo ecosistema del corpo umano dopo quello gastrico. Si tratta di un ottimo incubatore per la crescita di più di 600 taxa batterici diversi, che in condizioni di disbiosi concorrono all’insorgenza di patologie locali e sistemiche.
È stata posta particolare attenzione su alcune specie batteriche: Lactobacillus, Neisseria subflava, Streptococcus, Klebsiella e Prevotella, presenti in campioni di saliva raccolti da soggetti sani aderenti, con l’obiettivo di valutarne le differenze compositive a seconda del regime alimentare seguito, onnivoro o vegano.
Infatti, in letteratura si trovano diversi studi che indagano sulla correlazione tra stile alimentare e differenze in termini di specie considerando il microbiota intestinale, mentre sono pochi e contrastanti gli studi che indagano sul microbiota orale in relazione all’alimentazione seguita.
La saliva è stata sottoposta al processo di estrazione e quantificazione del DNA per verificare la presenza delle comunità microbiche appartenenti al genere Lactobacillus, Neisseria subflava, Streptococcus, Klebsiella e Prevotella utilizzando una PCR-Real Time quantitativa.
I dati raccolti sono stati sottoposti ad analisi statistica e i risultati sono stati considerati significativi per valori di P-value<0,05.
I risultati hanno dimostrato che i livelli di Neisseria subflava e Prevotella diminuiscono in maniera significativa in soggetti sani vegani rispetto a soggetti sani onnivori. I livelli di Lactobacillus, Streptococcus e Klebsiella al contrario, risultano simili in entrambe le popolazioni.
Si tratta senza dubbio di uno studio preliminare che necessita di ulteriori analisi; tuttavia, esso vuole essere un punto di partenza per conoscere la potenzialità delle abitudini alimentari nel modificare l’equilibrio tra le specie a livello del cavo orale.
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