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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10112021-171742


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ZANDRI, STELLA
URN
etd-10112021-171742
Titolo
La misurazione del tessuto adiposo materno sottocutaneo e viscerale come indicatore precoce di sviluppo di diabete gestazionale
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
GINECOLOGIA ED OSTETRICIA
Relatori
relatore Prof. Simoncini, Tommaso
correlatore Dott.ssa Palla, Giulia
Parole chiave
  • diabete mellito gestazionale
  • tessuto adiposo sottocutaneo
  • ecografia
  • sindrome metabolica
Data inizio appello
02/11/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/11/2091
Riassunto
Introduzione: il diabete mellito gestazionale (GDM) è un’importante complicanza della gravidanza, con un impatto crescente sulla salute pubblica. Le linee guida nazionali prevedono l’esecuzione dell’OGTT per la diagnosi di diabete gestazionale a 16-18 settimane nelle pazienti ad alto rischio metabolico, a 24-28 settimane per le pazienti a medio rischio. La curva da carico di glucosio è un esame impegnativo per la paziente e per il sistema sanitario nazionale, prevedendo tre prelievi a distanza di un’ora l’uno dall’altro. È quindi clinicamente rilevante la ricerca di metodi di screening semplici e precoci delle donne a rischio di sviluppare alterazioni del metabolismo glucidico. A tale scopo abbiamo indagato il ruolo della misurazione ecografica del tessuto adiposo sottocutaneo sovra e sottombelicale e viscerale renale materno durante l’ecografia ostetrica di routine del I trimestre nel predire i casi di GDM. Inoltre abbiamo indagato l’eventuale correlazione dei marker usualmente utilizzati nel I trimestre per lo screening delle anomalie cromosomiche (PAPP-A, fBeta-HCG e NT) con lo sviluppo del GDM.
Materiali e metodi: studio prospettico longitudinale su 454 pazienti arruolate all’ecografia di screening del primo trimestre di gravidanza. Le pazienti sono state sottoposte alla misurazione del tessuto adiposo sottocutaneo e viscerale contestualmente all’ecografia di screening della traslucenza nucale e del prelievo ematico per il dosaggio di PAPP-A e fBeta-HCG. Le pazienti sono state poi sottoposte a curva da carico di
glucosio, secondo indicazioni da linee guida nazionali ed è stato quindi valutato lo sviluppo di GDM.
Risultati: su 454 donne, 395 hanno effettuato la curva da carico di glucosio. Di queste, la misurazione del tessuto adiposo è risultata completa in 218 pazienti. La misurazione del tessuto adiposo sottocutaneo sia sovra che sottombelicale è risultata correlata in maniera statisticamente significativa con lo sviluppo del GDM (p<0.05). La misurazione del tessuto adiposo viscerale renale ha una correlazione minore, seppur statisticamente significativa, che gli autori attribuiscono ad una curva d’apprendimento più lunga per l’esecuzione ecografica. Non è invece risultata una correlazione statisticamente significativa con i marker del primo trimestre, in accordo con alcuni studi in letteratura, da attribuire in parte all’esiguità del campione in esame. Sono stati valutati dei valori cut-off per il tessuto adiposo sottocutaneo sovra e sottombelicale tramite analisi della curva ROC e punto di Youden.
Conclusioni: il tessuto adiposo sottocutaneo sovra e sottombelicale risulta associato in maniera statisticamente significativa con lo sviluppo di GDM e può essere considerato come un indicatore aggiuntivo, semplice ed economico, per lo screening delle donne da sottoporre alla curva da carico di glucosio. Può inoltre essere considerato come metodo di prevenzione per indirizzare le pazienti verso strategie terapeutiche e comportamentali atte a migliorare il metabolismo glucidico della paziente anche nella prima parte della gravidanza. Sono necessari campioni di pazienti più numerosi per indagare il ruolo dei marker del I trimestre. È inoltre necessaria una validazione esterna per poter implementare l’utilizzo della misurazione ecografica del tessuto adiposo nella pratica clinica.
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