Thesis etd-10112021-150011 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
COSTANZO, DIEGO
URN
etd-10112021-150011
Thesis title
ECMO nel paziente COVID-19: l'esperienza del centro di Pisa
Department
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Course of study
ANESTESIA, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA E DEL DOLORE
Supervisors
relatore Prof. Forfori, Francesco
correlatore Dott. Guarracino, Fabio
correlatore Dott. Guarracino, Fabio
Keywords
- Covid-19
- Ecmo
- infezione da Sars-CoV2
Graduation session start date
03/11/2021
Availability
Withheld
Release date
03/11/2091
Summary
L’infezione causata dal virus Sars-CoV2 può determinare una insufficienza respiratoria con
ipossiemia grave tale da rendere necessari interventi di supporto respiratorio non invasivo e/o
invasivo come l’intubazione orotracheale e la ventilazione meccanica. I pazienti che non rispondono
all’utilizzo massimale e ottimale della ventilazione meccanica possono avere indicazione
all’inserimento dell’ECMO nei centri con opportune risorse umane e strumentali. In alcuni casi è
possibile indicare l’ECMO come prima linea terapeutica nei pazienti con insufficienza respiratoria
acuta, emergendo così il concetto dell’awake ECMO. Questo approccio prevede l’installazione di un
supporto ECMO in pazienti in respiro spontaneo, non intubati. Nel centro ECMO di Pisa, sono stati
reclutati 22 pazienti COVID-19 che hanno avuto indicazione al supporto in ECMO. Di questi pazienti
che hanno avuto indicazione all’inserimento del VV-ECMO per ARDS grave, 4 non hanno ricevuto
una pregressa intubazione orotracheale (awake ECMO) e la decisione dell’inserimento dell’ECMO si
è basata su fattori di rischio legati all’intubazione orotracheale e alla ventilazione meccanica invasiva
(età avanzata, presenza di pneumotorace o pneumomediastino, imaging radiografico compatibile
con compliance ridotte e ridotta probabilità di eseguire una ventilazione protettiva,
immunosoppressione). Il principale obiettivo del lavoro è quello di fornire una stima dell'outcome
dei pazienti COVID-19 sottoposti a ECMO veno-venoso per ipossiemia refrattaria alla terapia
massimale. Inoltre, l’analisi è volta a evidenziare le differenze in termine di gestione, indicazioni e
outcome tra i pazienti ECMO COVID-19 nelle tre diverse ondate pandemiche. Durante il periodo di
osservazione abbiamo reclutato un complessivo di 22 pazienti:
• 1 paziente nel periodo tra Marzo 2020 e Giugno 2020 (First Wave)
• 5 pazienti tra Settembre 2020 e Febbraio 2021 (Second Wave)
• 16 pazienti tra Marzo 2021 e Agosto 2021 (Third Wave).
L’età media è risultata essere 57 anni ± 9.8. Il tempo dallo sviluppo dei sintomi all’accesso in terapia
intensiva ha una mediana di 7.5 giorni e differisce della seconda e terza ondata (13 giorni vs 6.5
giorni rispettivamente, p-value 0.003). Dei 22 pazienti reclutati, 4 non hanno ricevuto una
intubazione orotracheale prima dell’inserimento dell’ECMO (awake ECMO). Undici pazienti (50%)
sono stati svezzati dall’ECMO con rimozione degli accessi vascolari. La mortalità intraospedaliera è
stata del 63.3% mentre il 36.7% dei pazienti è stato dimesso dalla terapia intensiva in una struttura
di riabilitazione. L’outcome si è rivelato significativamente differente tra la seconda e la terza ondata
con mortalità del 80% e del 62.5% rispettivamente. Il supporto ECMO è una strategia terapeutica
che migliora la sopravvivenza nei pazienti in insufficienza respiratoria refrattaria alle terapie
convenzionali. Nel Covid-19 è stato visto associarsi a risultati promettenti in termini di sopravvivenza
a breve e lungo termine. Tuttavia, ulteriori evidenze sono necessarie per valutare efficacemente
l’impatto dell’ECMO su tutti gli aspetti clinici dei pazienti Covid-19 e per meglio compararlo alla
strategia di supporto di prima scelta, quella dell’intubazione orotracheale
ipossiemia grave tale da rendere necessari interventi di supporto respiratorio non invasivo e/o
invasivo come l’intubazione orotracheale e la ventilazione meccanica. I pazienti che non rispondono
all’utilizzo massimale e ottimale della ventilazione meccanica possono avere indicazione
all’inserimento dell’ECMO nei centri con opportune risorse umane e strumentali. In alcuni casi è
possibile indicare l’ECMO come prima linea terapeutica nei pazienti con insufficienza respiratoria
acuta, emergendo così il concetto dell’awake ECMO. Questo approccio prevede l’installazione di un
supporto ECMO in pazienti in respiro spontaneo, non intubati. Nel centro ECMO di Pisa, sono stati
reclutati 22 pazienti COVID-19 che hanno avuto indicazione al supporto in ECMO. Di questi pazienti
che hanno avuto indicazione all’inserimento del VV-ECMO per ARDS grave, 4 non hanno ricevuto
una pregressa intubazione orotracheale (awake ECMO) e la decisione dell’inserimento dell’ECMO si
è basata su fattori di rischio legati all’intubazione orotracheale e alla ventilazione meccanica invasiva
(età avanzata, presenza di pneumotorace o pneumomediastino, imaging radiografico compatibile
con compliance ridotte e ridotta probabilità di eseguire una ventilazione protettiva,
immunosoppressione). Il principale obiettivo del lavoro è quello di fornire una stima dell'outcome
dei pazienti COVID-19 sottoposti a ECMO veno-venoso per ipossiemia refrattaria alla terapia
massimale. Inoltre, l’analisi è volta a evidenziare le differenze in termine di gestione, indicazioni e
outcome tra i pazienti ECMO COVID-19 nelle tre diverse ondate pandemiche. Durante il periodo di
osservazione abbiamo reclutato un complessivo di 22 pazienti:
• 1 paziente nel periodo tra Marzo 2020 e Giugno 2020 (First Wave)
• 5 pazienti tra Settembre 2020 e Febbraio 2021 (Second Wave)
• 16 pazienti tra Marzo 2021 e Agosto 2021 (Third Wave).
L’età media è risultata essere 57 anni ± 9.8. Il tempo dallo sviluppo dei sintomi all’accesso in terapia
intensiva ha una mediana di 7.5 giorni e differisce della seconda e terza ondata (13 giorni vs 6.5
giorni rispettivamente, p-value 0.003). Dei 22 pazienti reclutati, 4 non hanno ricevuto una
intubazione orotracheale prima dell’inserimento dell’ECMO (awake ECMO). Undici pazienti (50%)
sono stati svezzati dall’ECMO con rimozione degli accessi vascolari. La mortalità intraospedaliera è
stata del 63.3% mentre il 36.7% dei pazienti è stato dimesso dalla terapia intensiva in una struttura
di riabilitazione. L’outcome si è rivelato significativamente differente tra la seconda e la terza ondata
con mortalità del 80% e del 62.5% rispettivamente. Il supporto ECMO è una strategia terapeutica
che migliora la sopravvivenza nei pazienti in insufficienza respiratoria refrattaria alle terapie
convenzionali. Nel Covid-19 è stato visto associarsi a risultati promettenti in termini di sopravvivenza
a breve e lungo termine. Tuttavia, ulteriori evidenze sono necessarie per valutare efficacemente
l’impatto dell’ECMO su tutti gli aspetti clinici dei pazienti Covid-19 e per meglio compararlo alla
strategia di supporto di prima scelta, quella dell’intubazione orotracheale
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