Tesi etd-10112019-145601 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
COVELLO, GIUSEPPE
URN
etd-10112019-145601
Titolo
Confronto tra trabeculectomia ed intervento combinato di facoemulsificazione ed impianto di mini shunt in pazienti con glaucoma primario da chiusura d'angolo
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
OFTALMOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Nardi, Marco
correlatore Prof. Figus, Michele
correlatore Prof. Figus, Michele
Parole chiave
- glaucoma da chiusura d'angolo
- mini shunt
- trabeculectomia
Data inizio appello
14/11/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/11/2089
Riassunto
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce il glaucoma come la principale causa di cecità irreversibile. Esistono due tipi di glaucoma: angolo aperto e da chiusura d’angolo. Sebbene il glaucoma primario ad angolo aperto sia il più comune, il glaucoma primario da chiusura d’angolo (GPCA) è il più grave (più probabilità di provocare cecità irreversibile se non adeguatamente trattato).
La chiusura dell'angolo è definita dalla presenza di contatto iridotrabecolare (ITC). Questo può essere apposizionale o sinechiale. Entrambi possono essere dovuti a diversi meccanismi. La chiusura dell'angolo primario (PAC) deriva dall'affollamento del segmento anteriore. La chiusura dell'angolo patologico è definita dalla presenza di ITC combinata con la presenza di pressione intraoculare (IOP) elevata o sinechie anteriori periferiche (PAS) o entrambe. L'assenza di malattie oculari che possono indurre la formazione di PAS come uveite, neovascolarizzazione dell'iride, trauma o chirurgia, definisce la chiusura dell'angolo primario. Il termine glaucoma viene aggiunto se è presente una neuropatia ottica glaucomatosa: GPCA.
Il GPCA è più comune in Asia orientale rispetto al resto del mondo, rendendo la razza asiatica uno dei principali fattori di rischio che determinano la suscettibilità al PAC. L'età avanzata, il genere femminile e l’ipermetropia rappresentano altri fattori di rischio. Si prevede che il numero di persone con diagnosi di GPCA aumenterà sostanzialmente nei prossimi anni a causa dell'invecchiamento della popolazione, dell'aumento dello screening optometrico e della consapevolezza delle patologie ad angolo stretto.
Al giorno d'oggi, lo standard di cura per PAC e GPCA è rappresentato dall'iridotomia periferica laser, per aprire le vie di drenaggio, e dalla gestione medica con farmaci ipotonizzanti per ridurre la pressione intraoculare. Se la malattia rimane incontrollata, è indicato l’intervento chirurgico, come la trabeculectomia che rimane, ad oggi, l’unico intervento con questa indicazione, purtroppo associato a complicanze potenzialmente gravi, come l’atalamia, il glaucoma maligno. Diverse sono state le proposte chirurgiche come alternativa alla trabeculectomia ma ancora, ad oggi, nessun intervento ha dimostrato una reale e duratura superiorità sia in termini di efficacia che di sicurezza rispetto alla trabeculectomia.
Di recente è stato proposto un nuovo approccio terapeutico che sembra essere più sicuro della trabeculectomia, ovvero l'estrazione del cristallino trasparente nei pazienti PACG lieve/iniziale che risulta essere più efficace dell'iridotomia laser periferica e dovrebbe, di conseguenza, essere considerata come opzione per il trattamento di prima linea. Poiché la sclerosi e l’aumento dello spessore del cristallino giocano un ruolo importante nello sviluppo della chiusura dell'angolo, lo studio Eagle ha evidenziato che l'estrazione precoce del cristallino trasparente può ottenere buoni risultati visivi, ridurre la IOP nei pazienti GPCA e la possibilità di ritardare l'intervento chirurgico di glaucoma.
La sfida principale rimane nei pazienti con GPCA medio e/o avanzato, in cui è richiesta una maggiore riduzione della IOP e la sola iridotomia periferica o la sola estrazione del cristallino potrebbe non essere sufficiente. Da qui lo scopo del nostro studio, ovvero andare a valutare e confrontare in termini di efficacia e sicurezza due tipologie di intervento: la trabeculectomia che rappresenta ad oggi l’unico intervento chirurgico approvato per la gestione di questa tipologia di glaucoma e l’intervento combinato di cataratta ed impianto del dispositivo Express (Alcon Inc, Fort Worth, TX). L’impianto di tale dispositivo trova, ad oggi, indicazione nel glaucoma primario ad angolo aperto. Partendo, però, dal razionale che il GPCA apposizionale sia dovuto all’aumentato spessore del cristallino, eseguendo l’intervento di estrazione dello stesso, l’angolo camerulare acquisterebbe nuovamente la sua normale configurazione. Di conseguenza, una volta modificata l’ampiezza angolare, il device Express trova nuovamente la sua indicazione terapeutica. L’interrogativo da porsi è se l’intervento combinato di cataratta ed impianto Express può essere considerato una valida alternativa all’intervento di trabeculectomia, sia in termini di efficacia che di sicurezza.
La chiusura dell'angolo è definita dalla presenza di contatto iridotrabecolare (ITC). Questo può essere apposizionale o sinechiale. Entrambi possono essere dovuti a diversi meccanismi. La chiusura dell'angolo primario (PAC) deriva dall'affollamento del segmento anteriore. La chiusura dell'angolo patologico è definita dalla presenza di ITC combinata con la presenza di pressione intraoculare (IOP) elevata o sinechie anteriori periferiche (PAS) o entrambe. L'assenza di malattie oculari che possono indurre la formazione di PAS come uveite, neovascolarizzazione dell'iride, trauma o chirurgia, definisce la chiusura dell'angolo primario. Il termine glaucoma viene aggiunto se è presente una neuropatia ottica glaucomatosa: GPCA.
Il GPCA è più comune in Asia orientale rispetto al resto del mondo, rendendo la razza asiatica uno dei principali fattori di rischio che determinano la suscettibilità al PAC. L'età avanzata, il genere femminile e l’ipermetropia rappresentano altri fattori di rischio. Si prevede che il numero di persone con diagnosi di GPCA aumenterà sostanzialmente nei prossimi anni a causa dell'invecchiamento della popolazione, dell'aumento dello screening optometrico e della consapevolezza delle patologie ad angolo stretto.
Al giorno d'oggi, lo standard di cura per PAC e GPCA è rappresentato dall'iridotomia periferica laser, per aprire le vie di drenaggio, e dalla gestione medica con farmaci ipotonizzanti per ridurre la pressione intraoculare. Se la malattia rimane incontrollata, è indicato l’intervento chirurgico, come la trabeculectomia che rimane, ad oggi, l’unico intervento con questa indicazione, purtroppo associato a complicanze potenzialmente gravi, come l’atalamia, il glaucoma maligno. Diverse sono state le proposte chirurgiche come alternativa alla trabeculectomia ma ancora, ad oggi, nessun intervento ha dimostrato una reale e duratura superiorità sia in termini di efficacia che di sicurezza rispetto alla trabeculectomia.
Di recente è stato proposto un nuovo approccio terapeutico che sembra essere più sicuro della trabeculectomia, ovvero l'estrazione del cristallino trasparente nei pazienti PACG lieve/iniziale che risulta essere più efficace dell'iridotomia laser periferica e dovrebbe, di conseguenza, essere considerata come opzione per il trattamento di prima linea. Poiché la sclerosi e l’aumento dello spessore del cristallino giocano un ruolo importante nello sviluppo della chiusura dell'angolo, lo studio Eagle ha evidenziato che l'estrazione precoce del cristallino trasparente può ottenere buoni risultati visivi, ridurre la IOP nei pazienti GPCA e la possibilità di ritardare l'intervento chirurgico di glaucoma.
La sfida principale rimane nei pazienti con GPCA medio e/o avanzato, in cui è richiesta una maggiore riduzione della IOP e la sola iridotomia periferica o la sola estrazione del cristallino potrebbe non essere sufficiente. Da qui lo scopo del nostro studio, ovvero andare a valutare e confrontare in termini di efficacia e sicurezza due tipologie di intervento: la trabeculectomia che rappresenta ad oggi l’unico intervento chirurgico approvato per la gestione di questa tipologia di glaucoma e l’intervento combinato di cataratta ed impianto del dispositivo Express (Alcon Inc, Fort Worth, TX). L’impianto di tale dispositivo trova, ad oggi, indicazione nel glaucoma primario ad angolo aperto. Partendo, però, dal razionale che il GPCA apposizionale sia dovuto all’aumentato spessore del cristallino, eseguendo l’intervento di estrazione dello stesso, l’angolo camerulare acquisterebbe nuovamente la sua normale configurazione. Di conseguenza, una volta modificata l’ampiezza angolare, il device Express trova nuovamente la sua indicazione terapeutica. L’interrogativo da porsi è se l’intervento combinato di cataratta ed impianto Express può essere considerato una valida alternativa all’intervento di trabeculectomia, sia in termini di efficacia che di sicurezza.
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