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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10112017-175729


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GRASSESCHI, GIULIA
URN
etd-10112017-175729
Titolo
The Great Earl of Cork a Lismore Castle.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Sicca, Cinzia Maria
Parole chiave
  • Irlanda
  • Lismore Castle
  • Richard Boyle
  • Great Earl of Cork
Data inizio appello
06/11/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi ha per oggetto Lismore Castle (contea di Cork), e i suoi proprietari nel XVII secolo: la nota famiglia dei Boyle. In particolare lo studio è focalizzato sulla figura di Richard Boyle, primo Conte di Cork, o meglio conosciuto come The Great Earl of Cork.
Il castello di Lismore, affacciato sulle rive del fiume Blackwater e situato al confine tra la contea del Waterford e quella di Cork nell’Irlanda meridionale, fu originariamente un antico monastero e centro di cultura di primaria importanza per la regione, divenendo solo nel XVII secolo di proprietà di Richard Boyle, il quale si guadagnò il titolo nobiliare ed una grande ricchezza con il commercio di ferro e legno con la vicina Inghilterra, con i Paesi Bassi e con l’Europa in generale. Egli si inserì nell’ultima ondata di colonizzazioni, le Plantations, patrocinate dalla corona inglese ai danni dei nativi gaelici con l’espropriazione di terreni e di proprietà immobiliari.
Lord Cork acquistò il castello nel 1602 da Sir Walter Raleigh, poeta e corsaro favorito della regina Elisabetta che, alla morte della sovrana, finì in disgrazia e fu imprigionato e giustiziato sotto re Giacomo I con l’accusa di alto tradimento.
Lord Cork investì ingenti quantità di denaro nel restauro dell’edificio, il quale era stato abbandonato all’incuria negli anni delle guerre e delle ribellioni che videro scontrarsi i nativi gaelici ed i colonizzatori. Le maestranze locali, con le quali il conte mantenne rapporti costanti ed una fitta corrispondenza, annotando dettagliatamente i costi dei materiali e della manodopera, si impegnarono nella ricostruzione radicale di tutto il complesso abitativo e lavorativo, come le stalle e le rimesse per le carrozze, realizzando anche nuovi ambienti come la cappella privata, la Gallery ed un casino nel parco, probabilmente utilizzato per la caccia.
Pur non avendo esperienze dirette dell’architettura in voga nel resto d’Europa, a causa della isolata posizione dell’Irlanda, Lord Cork decorò gli ambienti con lussuosi complementi di arredo, talvolta provenienti dall’Oriente, acquistando comunque la maggior parte degli oggetti a Londra. Nella capitale inglese, il fidato mercante lucchese Filippo Burlamacchi ricopriva la carica di agente e fu incaricato da Lord Cork di acquistare mobili, arazzi, abiti, gioielli, argenterie all’ultima moda, con le tendenze provenienti da Londra e in modo da poter vivere con lo stesso stile di vita dei nobili inglesi, residenti nella capitale.
La ricerca, basata sui documenti, sulle ricevute di pagamento, sui registri delle spese curati dal nobile e da Burlamacchi, sulla corrispondenza privata del primo conte di Cork e sugli inventari, ha portato alla luce interessanti aspetti della vita di Richard Boyle e delle sua famiglia nell’Irlanda del 1600: ingenti somme di denaro furono spese per acquistare i lussuosi arredi, molti metri di tessuti, i gioielli come anelli di diamanti o collane di perle, vino, ritratti di famiglia e di personalità importanti con legami a corte ed altri beni di valore.
La tesi si articola in tre capitoli, dei quali: il primo fa riferimento alla biografia del conte, con ampio spazio dato alle connessioni nobiliari che Lord Cork garantì ai suoi figli tramite la pianificazione di matrimoni strategici con importanti famiglie aristocratiche dell’epoca.
Il secondo capitolo, più prettamente storico-architettonico, mira a delineare i lavori di ristrutturazione avvenuti tra il 1604 ed il 1629 circa.
Infine, il terzo capitolo è interamente dedicato alla comprensione dei gusti e dello stile di vita di Richard Boyle e della sua famiglia analizzando i rapporti tra il nobile ed il mercato europeo attraverso il suo agente londinese.
Le ricerche sono state condotte principalmente in Irlanda, sia presso l’Archivio di Stato, che nell’ University College of Cork dove mi sono avvalsa della “Special Collection” contenente numerosi libri antichi. Sempre in Irlanda, sono state preziose le risorse custodite presso la National Library di Dublino; in Inghilterra, invece, sono state condotte ricerche negli archivi privati del Duca del Devonshire, a Chatsworth House.
Praticamente inesistente una bibliografia specifica, le fonti primarie utilizzate sono spesso incomplete e poco comprensibili o addirittura semplici annotazioni personali non dettagliate. Oltre alle fonti primarie, scritte di proprio pugno dal Conte e dal figlio ed erede Richard Boyle secondo Conte di Cork e primo Conte di Burlington, sono stati utili ed ampiamente consultati i diari del primo conte di Cork trascritti, in dieci volumi divisi in due serie, dal Reverendo Alexander B. Grosart nel 1886, su richiesta del settimo Duca del Devonshire.
La continua aspirazione di Lord Cork ad essere accettato al pari della nobiltà inglese si riflette nei suoi acquisti che lo portarono a spendere ingenti somme di denaro, per compensare la nomea di nobile di provincia.
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