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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10112017-111152


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VINCI, ELEONORA
URN
etd-10112017-111152
Titolo
Effetto della low-FODMAP diet sulla percezione dei sintomi intestinali in pazienti con malattia infiammatoria cronica intestinale: studio pilota caso-controllo
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof. de Bortoli, Nicola
Parole chiave
  • dieta
  • fodmap
  • dietista
  • nutrizione
  • gastroenterologia
  • ibd
  • infiammazione
  • mici
  • intestino
Data inizio appello
08/11/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Background: recenti studi hanno messo in evidenza che una dieta low-FODMAP, caratterizzata da un basso tenore di carboidrati fermentabili (oligo- di- mono-saccaridi e polioli) è stata in grado di ridurre la presenza di sintomi gastrointestinali nei soggetti affetti da sindrome dell’intestino irritabile. Al momento vi sono pochi studi sull’utilità della dieta low-FODMAP nel controllo dei sintomi intestinali nei pazienti affetti da malattie infiammatorie intestinali (IBD). Il loro ruolo non sarebbe tanto nel favorire il controllo della malattia quanto il controllo dei sintomi in pazienti in remissione dal punto di vista bioumorale.
Scopo dello studio: Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare l’efficacia di un approccio alimentare con una low-FODMAP diet confrontato con una dietanormocalorica (standard of care) in una popolazione di pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) in fase di remissione clinica sulla base di parametri bioumorali ma in assenza di un completo controllo dei sintomi.
Materiali, pazienti e metodi: Nel periodo compreso fra Aprile e Settembre 2017 sono stati arruolati prospetticamente ed in modo consecutivo, un gruppo di pazienti afferenti all’ambulatorio IBD della Gastroenterologia dell’Università di Pisa. I criteri di inclusione erano: pazienti affetti da malattia di Crohn (CD) o retto-colite ulcerosa (UC) in fase di remissione clinica dal punto di vista bioumorale (normalizzazione di: VES, PCR, fibrinogeno, globuli bianchi, conta dei neutrofili) ma senza un completo controllo dei sintomi (presenza di dolore addominale, gonfiore, diarrea) non giustificati dalla presenza dei parametri bioumorali. I pazienti arruolati eseguivano comunque una terapia di base con mesalazina con o senza aggiunta di steroidi a bassa biodisponibilità sistemica. Tutti i pazienti definiti in remissione e seguiti presso l’ambulatorio IBD sono stati valutati con questionari sintomatologici per valutare la presenza di sintomi intestinali, generali, lo stato emotivo e la qualità di vita (IBDQ) ed al contempo un questionario basato su una scala VAS per i sintomi intestinali (dolore addominale, gonfiore e scariche di diarrea). Mediante uno schema di randomizzazione sono stati arruolati un 33% dei pazienti per eseguire una dieta seguendo i principi della low-FODMAP ed un 66% di pazienti per eseguire una dieta normocalorica standard (standard of care diet) come controlli. Tutti hanno eseguito la terapia nutrizionale per 6-8 settimane. Al termine del trattamento è stata eseguita una visita di controllo per valutare l’effetto della terapia nutrizionale utilizzando gli stessi questionari (IBDQ e VAS).
Risultati: sono stati arruolati 30 pazienti (15M e 15F) con età media di 45±15.8 anni; 17 pazienti erano affetti da CU e 13 da MC. Tutti i pazienti erano in fase di mantenimento con terapia a base di mesalazina (100%) e circa 7/30 (23.3%) avevano in aggiunta trattamento con steroidi a bassa biodisponibilità sistemica. Dall’analisi dei pazienti suddivisi per le due classi di appartenenza casi (pazienti trattati con low-FODMAP diet, 10) e controlli (pazienti non trattati – standard of care diet, 20) non presentavano differenze dal punto di vista epidemiologico, caratteristiche fisiche, gravità di malattia ed impatto della malattia sui sintomi fisici, emozionali e sociali.Per quanto riguarda l’effetto della terapia con low-FODMAP diet abbiamo osservato un netto miglioramento della sintomatologia addominale nel gruppo di pazienti trattati con low-FODMAP diet rispetto a coloro che hanno fatto una dieta standard ed in particolare per quanto attiene la sintomatologia addominale come dolore addominale (p<0.05), gonfiore addominale (p<0.05) e scariche di diarrea (p<0.05). I dettagli sono riportati in Tabella 1. Oltre a questo dato estremamente importante, anche la qualità di vita dei pazienti, esplorata con il questionario IBDQ (in particolare nella parte inerente la sfera emozionale e sociale) è stata osservato un miglioramento importante nei pazienti trattati con low-FODMAP diet rispetto alla dieta standard of care (p<0.05).
Conclusioni: questo lavoro di tesi ha dimostrato come la dieta low-FODMAP sia risultata veramente efficace nella gestione dei sintomi intestinali residui in pazienti affetti da IBD in remissione dal punto di vista bioumorale ma con un non completo controllo dei sintomi. Anche se questo dato necessita di essere valutato su casistiche più ampie la dieta low-FODMAP potrebbe essere suggerito come approccio nutrizionale almeno in una prima fase nei pazienti con IBD e presenta di alcuni sintomi intestinali residui.

Tabella 1:confronto dell’efficacia della low-FODMAP diet nel controllo della sintomatologia intestinale
Low-FODMAP diet Standard-of-carediet
PRE POST p PRE POST p
Dolore 6.7±2 3.3±1.9 0.001 4.8±2.9 4.3±2.2 0.542
Gonfiore 5.4±1.8 1.2±1.5 0.001 3.2±3.2 3±2.3 0.821
Diarrea 8.4±1.5 3.2±1.8 0.001 5.1±3.3 5.0±2.7 0.917
File