Tesi etd-10112006-080137 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Mellea, Marta
Indirizzo email
mamellea@yahoo.it
URN
etd-10112006-080137
Titolo
La gestione della riproduzione nell'allevamento canino
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
Relatore Vannozzi, Iacopo
Relatore Aria, Giorgio
Relatore Prof.ssa Rota, Alessandra
Relatore Aria, Giorgio
Relatore Prof.ssa Rota, Alessandra
Parole chiave
- allevamento
- cane
- ciclo estrale
- gravidanza
- riproduzione
Data inizio appello
27/10/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo scopo di questa Tesi è stato quello di raccogliere dati sulla gestione della riproduzione negli allevamenti canini, sia mediante un questionario inviato agli allevatori che raccogliendo in modo continuativo per oltre due anni i dati in due allevamenti, cercando di individuarne le differenze di gestione e l’efficienza riproduttiva. I questionari sono stati compilati da 35 allevatori rappresentanti 39 razze canine. Il 77,1% degli intervistati allevava cani da oltre 10 anni. Dalle risposte ai questionari risulta che la percentuale di parti, rispetto alle femmine accoppiate, è stata mediamente dell’84,9%, con percentuali nei diversi allevamenti tra il 33 ed il 100%, e la percentuale di cuccioli svezzati è stata del 96%, con una variabilità negli allevamenti tra l’82,2 ed il 100%. La maggior parte degli allevatori ritiene che l’età in cui una femmina debba riprodursi sia tra i 2 ed i 6-7 anni e decide il momento degli accoppiamenti affidandosi prevalentemente al comportamento estrale, spesso però associato al dosaggio ematico del progesterone e/o alla citologia vaginale. Il 45,7% degli allevatori dichiara di utilizzare l’inseminazione artificiale, sporadicamente o costantemente, ed il 54,3% di questi richiede la diagnosi ecografica della gravidanza. Il parto avviene prevalentemente in una cassa, in casa o in un box riscaldato, e l’assistenza è generalmente continua. Tra i fattori che secondo gli allevatori hanno un’influenza positiva sulla fertilità vi sono il dosaggio del progesterone ematico e l’utilizzo di un maschio interno all’allevamento piuttosto che esterno, mentre un’influenza negativa avrebbe l’utilizzo dell’inseminazione artificiale rispetto alla monta naturale. I due allevamenti seguiti per oltre due anni differivano per molti aspetti tra cui il monitoraggio del ciclo estrale, il metodo di riproduzione (monta naturale o inseminazione artificiale) e l’efficienza riproduttiva complessiva.
File
Nome file | Dimensione |
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ParteGenerale.pdf | 2.45 Mb |
ParteSpe...ntale.pdf | 1.00 Mb |
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