Thesis etd-10102022-080529 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale LM6
Author
BARBIERI, LETIZIA
URN
etd-10102022-080529
Thesis title
Impatto dell'infezione da SARS-CoV-2 sulla funzionalità respiratoria in età pediatrica: risultati del protocollo di screening dell'U.O. di Pediatria dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana
Department
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
MEDICINA E CHIRURGIA
Supervisors
relatore Dott.ssa Di Cicco, Maria Elisa
correlatore Prof. Peroni, Diego
correlatore Prof. Peroni, Diego
Keywords
- adolescenti
- bambini
- children
- COVID-19
- ecografia del torace
- fuzionalità respiratoria
- long COVID
- LUS
- post-COVID
- respiratory function test
- SARS-CoV-2
- young adults
Graduation session start date
25/10/2022
Availability
Withheld
Release date
25/10/2062
Summary
Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di indagare l’eventuale presenza di alterazioni della funzionalità respiratoria nei bambini e negli adolescenti con pregressa infezione da SARS-CoV-2, e di analizzarne la correlazione con la gravità della malattia acuta e con il tempo trascorso dalla stessa. Inoltre, è stata valutata l’eventuale presenza di alterazioni ecografiche a distanza dalla fase acuta dell’infezione.
Per questo lavoro di tesi è stato eseguito uno studio retrospettivo consultando le cartelle ambulatoriali dei pazienti con storia di pregressa infezione accertata da SARS-CoV-2 sintomatica o asintomatica, sottoposti nel periodo compreso tra il 1° maggio 2021 e il 31 luglio 2022 a valutazione pneumologica pediatrica approfondita presso la Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa, nell’ambito del progetto nazionale “COVID-19: conoscere per prevenire”, promosso dalla Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI). Tutti i pazienti sono stati reclutati su base volontaria e sono stati sottoposti ad anamnesi, esame obiettivo, ed ecografia del torace, attribuendo un punteggio da 0 a 4 a seconda del numero di alterazioni riscontrate mediante tale indagine. A seconda del grado di collaborazione del singolo paziente, sono stati eseguiti i test di funzionalità respiratoria (6 minutes walking test, oscillometria ad impulsi, spirometria, pletismografia corporea, test di broncodilatazione farmacologica con salbutamolo e DLCO). I dati sono stati raccolti in modo anonimo in un database dedicato e successivamente sottoposti ad analisi statistica.
Nel periodo in studio sono stati valutati 65 soggetti (40% maschi) di età compresa tra 10 mesi e 18 anni (età media 8,3 ± 4,2), di cui 10 pazienti con infezione da SARS-CoV-2 asintomatica (15,4%), 47 (72,3%) paucisintomatica e 8 (12,3%) hanno avuto sintomi più importanti, quali dispnea e/o hanno avuto bisogno di ricovero in ospedale. I sintomi più frequenti in fase acuta sono stati febbre (63,6%), cefalea (43,6%) e rinite (34,6%). La durata media dell’infezione è stata di 20 ± 11 giorni (range 10-59 giorni), mentre il tempo trascorso dalla positività alla visita è stato in media di 5,5 ± 3,2 mesi (range 1-12 mesi). 32 pazienti (49,2%) di età media 9 ± 4,1 anni (range 1- 18 anni; 20 femmine), hanno presentato sintomi inquadrabili nel cosiddetto long COVID e riferiti generalmente per almeno 2 mesi dopo la fase acuta (mediana 60 giorni; IQR 11-60; range 1 giorno-12 mesi) senza differenze di prevalenza tra maschi e femmine (46,2% vs 62,5%, p = 0.68); tra questi, i sintomi più frequenti sono stati astenia (59,4%), dispnea/sensazione di mancanza d’aria (28,1%) e tosse (21,8%),
Le prove di funzionalità respiratoria sono state eseguite e sono risultate patologiche rispettivamente in: 6MWT 3/46 (6,5%), oscillometria ad impulsi 3/47 soggetti (6,4%); spirometria: 6/48 (12,5%); pletismografia corporea: 5/15 pazienti (33,3%); DLCO: 1/11 (9,1%). Tra gli 11 pazienti con almeno un test patologico, solo una adolescente con infezione asintomatica presentava alterazioni verosimilmente a causa dell’infezione (in particolare, DLCO persistentemente ridotta), mentre nella maggior parte dei casi rimanenti si trattava di variazioni compatibili con l’anatomia del torace o con asma bronchiale.
L’ecografia del torace ha mostrato alterazioni nell’87,7% dei pazienti in studio: si tratta principalmente di disomogeneità della linea pleurica (70,8%), linee B isolate (64,6%) o multiple (10,8%) e artefatti verticali corti (41,5%). Solo in 6 pazienti è stato attribuito un punteggio pari a 4 (9,2%), mentre il 30,8% dei pazienti presentava score pari a 3, il 26,1% pari a 2, il 23,1% a 1 e il restante 10,8% pari a 0. Non sono state riscontrate differenze nelle medie dei punteggi tra soggetti con infezione sintomatica o asintomatica (2,0 ± 1,2 vs 2,1 ± 1,1, p = 0.87) oppure tra i soggetti con o senza long COVID (2,1 ± 0,9 vs 1,9 ± 1,4, p = 0.45). Lo score non è risultato correlato né all’età, né alla gravità delle manifestazioni cliniche in fase acuta di infezione né al tempo trascorso tra positività e valutazione.
Nella nostra casistica la prevalenza e le caratteristiche delle manifestazioni cliniche dell’infezione acuta da SARS-CoV-2 così come quelle del long COVID sono risultate analoghe a quanto già riportato in letteratura. Per quanto riguarda le prove di funzionalità respiratoria i nostri dati dimostrano che l’infezione da SARS-CoV-2 non sembra determinare esiti rilevabili a distanza in età pediatrica, sebbene questo possa avvenire in soggetti con infezione acuta asintomatica. Invece, è frequente il riscontro di modeste alterazioni ecografiche a distanza di tempo dalla fase acuta, in assenza di correlazione con la gravità dell’infezione acuta. Pertanto, il dato anamnestico relativo all’infezione da SARS-CoV-2 dovrebbe essere sempre raccolto in occasione dell’esecuzione dell’ecografia pleuro-polmonare per la sua corretta interpretazione.
Per questo lavoro di tesi è stato eseguito uno studio retrospettivo consultando le cartelle ambulatoriali dei pazienti con storia di pregressa infezione accertata da SARS-CoV-2 sintomatica o asintomatica, sottoposti nel periodo compreso tra il 1° maggio 2021 e il 31 luglio 2022 a valutazione pneumologica pediatrica approfondita presso la Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa, nell’ambito del progetto nazionale “COVID-19: conoscere per prevenire”, promosso dalla Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI). Tutti i pazienti sono stati reclutati su base volontaria e sono stati sottoposti ad anamnesi, esame obiettivo, ed ecografia del torace, attribuendo un punteggio da 0 a 4 a seconda del numero di alterazioni riscontrate mediante tale indagine. A seconda del grado di collaborazione del singolo paziente, sono stati eseguiti i test di funzionalità respiratoria (6 minutes walking test, oscillometria ad impulsi, spirometria, pletismografia corporea, test di broncodilatazione farmacologica con salbutamolo e DLCO). I dati sono stati raccolti in modo anonimo in un database dedicato e successivamente sottoposti ad analisi statistica.
Nel periodo in studio sono stati valutati 65 soggetti (40% maschi) di età compresa tra 10 mesi e 18 anni (età media 8,3 ± 4,2), di cui 10 pazienti con infezione da SARS-CoV-2 asintomatica (15,4%), 47 (72,3%) paucisintomatica e 8 (12,3%) hanno avuto sintomi più importanti, quali dispnea e/o hanno avuto bisogno di ricovero in ospedale. I sintomi più frequenti in fase acuta sono stati febbre (63,6%), cefalea (43,6%) e rinite (34,6%). La durata media dell’infezione è stata di 20 ± 11 giorni (range 10-59 giorni), mentre il tempo trascorso dalla positività alla visita è stato in media di 5,5 ± 3,2 mesi (range 1-12 mesi). 32 pazienti (49,2%) di età media 9 ± 4,1 anni (range 1- 18 anni; 20 femmine), hanno presentato sintomi inquadrabili nel cosiddetto long COVID e riferiti generalmente per almeno 2 mesi dopo la fase acuta (mediana 60 giorni; IQR 11-60; range 1 giorno-12 mesi) senza differenze di prevalenza tra maschi e femmine (46,2% vs 62,5%, p = 0.68); tra questi, i sintomi più frequenti sono stati astenia (59,4%), dispnea/sensazione di mancanza d’aria (28,1%) e tosse (21,8%),
Le prove di funzionalità respiratoria sono state eseguite e sono risultate patologiche rispettivamente in: 6MWT 3/46 (6,5%), oscillometria ad impulsi 3/47 soggetti (6,4%); spirometria: 6/48 (12,5%); pletismografia corporea: 5/15 pazienti (33,3%); DLCO: 1/11 (9,1%). Tra gli 11 pazienti con almeno un test patologico, solo una adolescente con infezione asintomatica presentava alterazioni verosimilmente a causa dell’infezione (in particolare, DLCO persistentemente ridotta), mentre nella maggior parte dei casi rimanenti si trattava di variazioni compatibili con l’anatomia del torace o con asma bronchiale.
L’ecografia del torace ha mostrato alterazioni nell’87,7% dei pazienti in studio: si tratta principalmente di disomogeneità della linea pleurica (70,8%), linee B isolate (64,6%) o multiple (10,8%) e artefatti verticali corti (41,5%). Solo in 6 pazienti è stato attribuito un punteggio pari a 4 (9,2%), mentre il 30,8% dei pazienti presentava score pari a 3, il 26,1% pari a 2, il 23,1% a 1 e il restante 10,8% pari a 0. Non sono state riscontrate differenze nelle medie dei punteggi tra soggetti con infezione sintomatica o asintomatica (2,0 ± 1,2 vs 2,1 ± 1,1, p = 0.87) oppure tra i soggetti con o senza long COVID (2,1 ± 0,9 vs 1,9 ± 1,4, p = 0.45). Lo score non è risultato correlato né all’età, né alla gravità delle manifestazioni cliniche in fase acuta di infezione né al tempo trascorso tra positività e valutazione.
Nella nostra casistica la prevalenza e le caratteristiche delle manifestazioni cliniche dell’infezione acuta da SARS-CoV-2 così come quelle del long COVID sono risultate analoghe a quanto già riportato in letteratura. Per quanto riguarda le prove di funzionalità respiratoria i nostri dati dimostrano che l’infezione da SARS-CoV-2 non sembra determinare esiti rilevabili a distanza in età pediatrica, sebbene questo possa avvenire in soggetti con infezione acuta asintomatica. Invece, è frequente il riscontro di modeste alterazioni ecografiche a distanza di tempo dalla fase acuta, in assenza di correlazione con la gravità dell’infezione acuta. Pertanto, il dato anamnestico relativo all’infezione da SARS-CoV-2 dovrebbe essere sempre raccolto in occasione dell’esecuzione dell’ecografia pleuro-polmonare per la sua corretta interpretazione.
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