Tesi etd-10102017-084240 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CESARE, MARIA MICHELA
URN
etd-10102017-084240
Titolo
Valutazione dei livelli trascrizionali e proteici dell'osteopontina in pazienti affetti da epatocarcinoma
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Dott.ssa Del Ry, Silvia
correlatore Prof. Scarpato, Roberto
correlatore Prof. Paolicchi, Aldo
correlatore Prof. Scarpato, Roberto
correlatore Prof. Paolicchi, Aldo
Parole chiave
- epatocarcinoma
- osteopontina
Data inizio appello
23/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione. Il carcinoma epatocellulare (epatocarcinoma o HCC) è il più frequente tumore primitivo del fegato e rientra tra le prime due cause di morte per tumore nei paesi industrializzati. L’HCC deriva da un processo multifattoriale complesso, dove il fattore di sviluppo importante è la conseguente infiammazione cronica del fegato. Ad oggi l’epatocarcinoma rappresenta un problema di rilevante importanza clinica e la necessità di individuare un biomarcatore che permetta di diagnosticare la neoplasia, fin dalle sue prime fasi di sviluppo, potrebbe portare ad un miglioramento prognostico e terapeutico aumentando le prospettive di vita del paziente stesso. Negli ultimi anni l'osteopontina (OPN), una glicoproteina della matrice extracellulare che svolge il ruolo di citochina è risultata essere coinvolta come fattore prognostico durante lo sviluppo dell’epatocarcinoma.
Scopo. Lo scopo del lavoro di tesi è stato quello di valutare, in soggetti affetti da HCC sottoposti a trapianto (riceventi, recipient’s liver RL) e in un gruppo di donatori sani (donatori, donor’s liver, DL), la concentrazione di OPN, sia a livello plasmatico che tessutale, la sua espressione a livello di mRNA insieme a quella delle sue isoforme (OPN-b, OPN-c) ed il fattore di conversione, trombina. Essendo l’OPN una proteina di matrice coinvolta nel danno epatico, è stata inoltre valutata la sua associazione a biomarcatori di cancerogenesi/proliferazione, come Notch-1, Collagene IV-dominio 7s, ed altri biomarcatori infiammatori come l’interleuchina (IL-6) ed il fattore di necrosi tumorale (TNF-α).
Materiali e metodi. Il lavoro di Tesi è stato condotto in collaborazione con l’Unità Operativa di Chirurgia Epatica e del Trapianto di fegato dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana dove sono stati arruolati i pazienti. Dal tessuto epatico proveniente da RL (n=10; età 59,4±1,8 anni) e DL (n=14; età 62,1±17,3 anni) è stato estratto l’RNA totale con il metodo della guanidina tiocianato-fenolo-cloroformio e ne è stata verificata l’integrità, la purezza e la concentrazione. L’espressione a livello di mRNA degli effettori è stata valutata attraverso reazioni di Real-Time PCR previo settaggio delle condizioni ottimali di reazione. Al fine di effettuare una corretta normalizzazione è stato valutato un set di geni di riferimento scelti tra i più studiati in letteratura tra cui i più stabili sono risultati la ciclofilina A (PPIA), il fattore eucariotico di allungamento 1A (eEF1A) e la proteina tumorale a traslazione controllata di tipo 1 (TPT1) con un valore di stabilità pari a M=0,69. Le concentrazioni proteiche e plasmatiche dell’OPN sono state misurate attraverso saggio immunometrico specifico.
Risultati. L’espressione a livello di mRNA dei geni analizzati nel tessuto epatico è risultata aumentata nei riceventi rispetto ai donatori. Correlazioni statisticamente significative sono state trovate tra: OPN-a/OPN-b (p<0,0001; r=0,91), OPN-a/trombina (p=0,007; r=0,53), collagene IV-dominio 7S e le varie isoforme [OPN-a: p=0,016; r= 0,51, OPN-b: p=0,044; r= 0,43, OPN-c: p=0,05; r= 0,42], OPN-c/Notch-1 (p=0,004; r= 0,57).
Per quanto riguarda la valutazione della concentrazione dell’OPN tessutale e plasmatica, ottenute con la determinazione immunometrica, è stato confermato lo stesso andamento osservato per l’espressione a livello di mRNA, sebbene non si siano osservate differenze significative (OPN estratto tessutale: 123±23 vs. 305±132 pg/ml; OPN plasmatica: 1052±223 vs. 2945±1223 pg/ml). E’ stata inoltre osservata un’importante correlazione positiva tra la concentrazione plasmatica di OPN e quella proteica (p<0,0001, r=0,96), correlazione che si mantiene significativa anche suddividendo i soggetti in RL (p<0,0001, r=0,96) e DL (p<0,0001, r=0,93).
Conclusioni. I risultati ottenuti in questo lavoro di Tesi, sottolineano che l’OPN e le sue isoforme sono differentemente espresse durante lo sviluppo dell’epatocarcinoma. Nonostante siano necessari ulteriori studi per comprendere meglio il ruolo dell’OPN nell’epatocarcinoma, i dati di questo studio forniscono un punto di partenza importante per poter validare l’OPN come marcatore diagnostico/prognostico potenziale di HCC.
Scopo. Lo scopo del lavoro di tesi è stato quello di valutare, in soggetti affetti da HCC sottoposti a trapianto (riceventi, recipient’s liver RL) e in un gruppo di donatori sani (donatori, donor’s liver, DL), la concentrazione di OPN, sia a livello plasmatico che tessutale, la sua espressione a livello di mRNA insieme a quella delle sue isoforme (OPN-b, OPN-c) ed il fattore di conversione, trombina. Essendo l’OPN una proteina di matrice coinvolta nel danno epatico, è stata inoltre valutata la sua associazione a biomarcatori di cancerogenesi/proliferazione, come Notch-1, Collagene IV-dominio 7s, ed altri biomarcatori infiammatori come l’interleuchina (IL-6) ed il fattore di necrosi tumorale (TNF-α).
Materiali e metodi. Il lavoro di Tesi è stato condotto in collaborazione con l’Unità Operativa di Chirurgia Epatica e del Trapianto di fegato dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana dove sono stati arruolati i pazienti. Dal tessuto epatico proveniente da RL (n=10; età 59,4±1,8 anni) e DL (n=14; età 62,1±17,3 anni) è stato estratto l’RNA totale con il metodo della guanidina tiocianato-fenolo-cloroformio e ne è stata verificata l’integrità, la purezza e la concentrazione. L’espressione a livello di mRNA degli effettori è stata valutata attraverso reazioni di Real-Time PCR previo settaggio delle condizioni ottimali di reazione. Al fine di effettuare una corretta normalizzazione è stato valutato un set di geni di riferimento scelti tra i più studiati in letteratura tra cui i più stabili sono risultati la ciclofilina A (PPIA), il fattore eucariotico di allungamento 1A (eEF1A) e la proteina tumorale a traslazione controllata di tipo 1 (TPT1) con un valore di stabilità pari a M=0,69. Le concentrazioni proteiche e plasmatiche dell’OPN sono state misurate attraverso saggio immunometrico specifico.
Risultati. L’espressione a livello di mRNA dei geni analizzati nel tessuto epatico è risultata aumentata nei riceventi rispetto ai donatori. Correlazioni statisticamente significative sono state trovate tra: OPN-a/OPN-b (p<0,0001; r=0,91), OPN-a/trombina (p=0,007; r=0,53), collagene IV-dominio 7S e le varie isoforme [OPN-a: p=0,016; r= 0,51, OPN-b: p=0,044; r= 0,43, OPN-c: p=0,05; r= 0,42], OPN-c/Notch-1 (p=0,004; r= 0,57).
Per quanto riguarda la valutazione della concentrazione dell’OPN tessutale e plasmatica, ottenute con la determinazione immunometrica, è stato confermato lo stesso andamento osservato per l’espressione a livello di mRNA, sebbene non si siano osservate differenze significative (OPN estratto tessutale: 123±23 vs. 305±132 pg/ml; OPN plasmatica: 1052±223 vs. 2945±1223 pg/ml). E’ stata inoltre osservata un’importante correlazione positiva tra la concentrazione plasmatica di OPN e quella proteica (p<0,0001, r=0,96), correlazione che si mantiene significativa anche suddividendo i soggetti in RL (p<0,0001, r=0,96) e DL (p<0,0001, r=0,93).
Conclusioni. I risultati ottenuti in questo lavoro di Tesi, sottolineano che l’OPN e le sue isoforme sono differentemente espresse durante lo sviluppo dell’epatocarcinoma. Nonostante siano necessari ulteriori studi per comprendere meglio il ruolo dell’OPN nell’epatocarcinoma, i dati di questo studio forniscono un punto di partenza importante per poter validare l’OPN come marcatore diagnostico/prognostico potenziale di HCC.
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