Tesi etd-10102011-153143 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
TAMBURELLI, GIORGIO
URN
etd-10102011-153143
Titolo
Ruolo di varianti della glutatione S-transferasi come fattore di rischio per cardiopatie congenite in relazione a fattori ambientali.
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE BIOMOLECOLARI
Relatori
relatore Dott.ssa Andreassi, Maria Grazia
relatore Dott.ssa Vecoli, Cecilia
relatore Dott.ssa Vecoli, Cecilia
Parole chiave
- cardiopatie congenite (CC)
- esposizione ambientale
- GST
Data inizio appello
27/10/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/10/2051
Riassunto
Le cardiopatie congenite (CC) sono un importante gruppo di anomalie strutturali del cuore e rappresentano la causa di mortalità più importante nel mondo occidentale.
Queste patologie mostrano un'eziologia complessa e sembrano scaturire da una interazione fra fattori genetici predisponenti e fattori ambientali scatenanti come l'esposizione ad agenti tossici, fumo o carenze nutrizionali di folato in epoca pre e perinatale.
L'origine di tutte le CC è un'anomalia di formazione e sviluppo del cuore durante la vita embrionale e fetale , che avviene tra la seconda e la nona settimana di gestazione.
Un importante meccanismo di difesa cellulare dagli agenti tossici è rappresentato dai prodotti di un gruppo di geni che hanno funzione di detossificare xenobiotici, attraverso una complessa rete di vie metaboliche.
In particolare sembra coinvolto il sistema del glutatione ridoto (GSH), capace di legare e neutralizzare metaboliti elettrofilici. La reazione è accelerata da enzimi denominati glutatione-S-transferasi (GST) , che catalizzano la coniugazione delle molecole reattive con il GSH, favorendo l'escrezione dei prodotti detossificati. Le GST includono una serie di isoenzimi, fra cui GSTM1 e GSTT1 che presentano la particolarità di poter essere deleti con conseguente mancanza dell'enzima e GSTP1 che presenta diversi siti polimorfici.
Scopo della tesi è valutare il ruolo di queste varianti genetiche nella suscettibilità e sviluppo di CC in relazione all'esposizione dei genitori a fattori ambientali nel periodo del concepimento e della gestazione.
Sono stati arruolati n pazienti con CC e relativi genitori. I genitori dei pazienti sono stati sottoposti a un questionario riguardante lo stile di vita e le eventuali esposizioni a fattori di rischio subite prima e durante il concepimento.
I bambini con CC e le relative madri sono stati genotipizzati al fine di valutare se le varianti polimorfiche di GSTM1, GSTT1 e GSTP1 possono rappresentare un fattore di rischio per CC.
Il DNA è stato estratto da sangue intero e il frammento di interesse amplificato e analizzato tramite RFLP-PCR.
Attualmente sono ancora in corso le analisi statistiche atte a stabilire se le delezioni di GSTM1 e GSTT1 e il polimorfismo di GSTP1 rappresentino un fattore di rischio genetico per le CC.
Queste patologie mostrano un'eziologia complessa e sembrano scaturire da una interazione fra fattori genetici predisponenti e fattori ambientali scatenanti come l'esposizione ad agenti tossici, fumo o carenze nutrizionali di folato in epoca pre e perinatale.
L'origine di tutte le CC è un'anomalia di formazione e sviluppo del cuore durante la vita embrionale e fetale , che avviene tra la seconda e la nona settimana di gestazione.
Un importante meccanismo di difesa cellulare dagli agenti tossici è rappresentato dai prodotti di un gruppo di geni che hanno funzione di detossificare xenobiotici, attraverso una complessa rete di vie metaboliche.
In particolare sembra coinvolto il sistema del glutatione ridoto (GSH), capace di legare e neutralizzare metaboliti elettrofilici. La reazione è accelerata da enzimi denominati glutatione-S-transferasi (GST) , che catalizzano la coniugazione delle molecole reattive con il GSH, favorendo l'escrezione dei prodotti detossificati. Le GST includono una serie di isoenzimi, fra cui GSTM1 e GSTT1 che presentano la particolarità di poter essere deleti con conseguente mancanza dell'enzima e GSTP1 che presenta diversi siti polimorfici.
Scopo della tesi è valutare il ruolo di queste varianti genetiche nella suscettibilità e sviluppo di CC in relazione all'esposizione dei genitori a fattori ambientali nel periodo del concepimento e della gestazione.
Sono stati arruolati n pazienti con CC e relativi genitori. I genitori dei pazienti sono stati sottoposti a un questionario riguardante lo stile di vita e le eventuali esposizioni a fattori di rischio subite prima e durante il concepimento.
I bambini con CC e le relative madri sono stati genotipizzati al fine di valutare se le varianti polimorfiche di GSTM1, GSTT1 e GSTP1 possono rappresentare un fattore di rischio per CC.
Il DNA è stato estratto da sangue intero e il frammento di interesse amplificato e analizzato tramite RFLP-PCR.
Attualmente sono ancora in corso le analisi statistiche atte a stabilire se le delezioni di GSTM1 e GSTT1 e il polimorfismo di GSTP1 rappresentino un fattore di rischio genetico per le CC.
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