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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10102008-101159


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
GENNUSA, VINCENZO
URN
etd-10102008-101159
Titolo
Variazioni latitudinali dell?effetto di invertebrati sul biofilm di costa rocciosa
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
Relatore Dott. Maggi, Elena
Relatore Prof. Benedetti Cecchi, Lisandro
Parole chiave
  • biofilm
  • patelle
  • ctamali
  • PAM
  • Fluorescenza
Data inizio appello
27/10/2008
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il microfitobentos (o biofilm) ricopre la maggior parte delle superfici immerse in acqua. Esso è composto principalmente da batteri, diatomee, cianobatteri e propaguli macroalgali e rappresenta, nella porzione intertidale di costa rocciosa, la maggiore frazione di biomassa prodotta e consumata in situ. Nonostante la sua importanza, esso risulta scarsamente studiato in Mediterraneo.
Lo studio del biofilm ha preso in considerazione vari habitat acquatici, ma con un interesse maggiormente rivolto ai substrati molli rispetto a quelli rocciosi, soprattutto a causa delle difficoltà nella raccolta, identificazione e quantificazione degli organismi su substrato duro. Le tecniche maggiormente usate su costa rocciosa sono rappresentate da stime indirette basate sulla quantità di clorofilla, o la conta e riconoscimento diretti degli organismi, che tuttavia implicano il grattaggio della superficie, richiedendo quindi un campionamento distruttivo e un consumo notevole di tempo.
Negli ultimi anni, tuttavia, si sono sviluppate alcune tecniche di campionamento non distruttivo, quali l’utilizzo del Pulse Amplitude Modulated Fluorometer (PAM). Questo metodo, che permette di effettuare misure in vivo sulla fluorescenza della clorofilla a, si è infatti dimostrato una tecnica semplice e veloce, adatta a studi su microalghe bentoniche, ma finora scarsamente utilizzato su substrati duri.
Gli studi condotti sul biofilm di costa rocciosa si sono concentrati sulla descrizione di pattern di distribuzione spaziale e temporale, sull’effetto dell’erbivorismo e di variazioni nel microhabitat. Tali studi hanno evidenziato l’effetto di diverse specie di gasteropodi sull’abbondanza e distribuzione del microfitobentos, ma anche di gradienti verticali, latitudinali e stagionali, e come variazioni di temperatura e diversi tempi di esposizione all’aria possano modificare sia il popolamento microalgale che l’attività di pascolamento degli erbivori. Ad oggi, tuttavia, pochi studi sperimentali hanno testato l’effetto di più di uno di questi fattori contemporaneamente.
Il presente studio è stato condotto sulla battigia di costa rocciosa, e ha testato l’ipotesi che la biomassa e l’attività fotosintetica del biofilm (sia su roccia che sugli scudi degli ctamali) siano influenzate dall’attività di erbivorismo delle patelle e dalla densità degli ctamali, e che l’intensità di tali effetti possa variare al variare della latitudine. In particolare, ci aspettiamo che la presenza delle patelle influenzi negativamente la biomassa del biofilm (in quanto quest’ultimo rappresenta la principale fonte di cibo di questi erbivori), ma non la sua attività fotosintetica. Si ipotizza inoltre che la presenza degli ctamali possa avere effetti positivi sui popolamenti microfitobentonici. Gli ctamali infatti, dove presenti a elevate densità, da un lato possono mantenere elevato lo stato di umettazione diminuendo la temperatura del microhabitat durante l’esposizione all’aria, dall’altro inibire l’attività di ebivorismo delle patelle, esercitando quindi un effetto positivo sia diretto che indiretto sulla biomassa e sull’attività fotosintetica del biofilm. Si propone inoltre che tali effetti possano variare in intensità in relazione alle condizioni climatiche, quindi che possano variare con la latitudine.
Lo studio è stato condotto tra l’inverno 2007 e la primavera 2008, in due regioni italiane (Toscana e Sicilia) a diversa latitudine. In ciascuna regione sono stati scelti due siti, e in ciascun sito è stato allestito lo stesso esperimento, con il fattore Erbivori (3 livelli: Esclusione, Controllo e Controllo Artefatto) incrociato al fattore Densità di ctamali (3 livelli: 100%, 50% e 0% dell’abbondanza media osservata in ciascun sito). Per ciascuna combinazione sono presenti 3 repliche. I campionamenti sono stati effettuati attraverso l’utilizzo del PAM in 2 date: dopo circa 1 mese (T1) e 3 mesi (T2) dal set-up dell’esperimento
I risultati preliminari mostrano un effetto positivo della densità degli ctamali sulla biomassa del biofilm su roccia al tempo T1, ma soltanto in un sito ad entrambe le latitudini, e una variabilità tra siti nella “qualità” dell’attività fotosintetica del microfitobentos presente sugli scudi dei cirripedi. Ulteriori analisi permetteranno di testare tutte le ipotesi prese in esame.
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