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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10102006-130901


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
Presi, Marco
Indirizzo email
marco.presi@cnit.it, zufus@zufus.org
URN
etd-10102006-130901
Titolo
Subsystems for High bit-rate Optical Networks
Settore scientifico disciplinare
FIS/07
Corso di studi
FISICA APPLICATA
Relatori
Relatore Prof. Ciaramella, Ernesto
Relatore Prof. Beverini, Nicolò
Parole chiave
  • Amplificatori Ottici a Semiconduttore
  • Conversione di Lughezza d'onda
  • Fibre Ottiche
  • Ottica NonLineare
  • Recupero del Sincronismo
  • Sistemi di Comunicazioni Ottiche
  • Solitoni
  • Sorgenti Laser
Data inizio appello
05/10/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questa tesi contiene parte del lavoro svolto negli ultimi tre anni presso i laboratori congiunti del CNIT e della la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, dove ho lavorato nel gruppo di Sistemi Ottici sotto la supervisione del prof. Ernesto Ciaramella, ed in parte presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, sotto la supervisione del prof. Niccolò Beverini. Durante questi anni ho avuto l'opportunità di lavorare su vari filoni di ricerca (studio di sorgenti laser impulsate, esperimenti di processamento dei segnali tutto ottico, sistemi di protezione dei guasti di rete,...) inquadrati in differenti progetti di ricerca, ed anche in Università straniere (Massachussetts Intitute of Technology MIT di Boston, USA). In questa tesi verrà comunque descritta solo una parte dei risultati sviluppati. In particolare, verrà discussa la ricerca svolta mirata alla realizzazione di sotto-sistemi che possono essere impiegati nei sistemi di comunicazione ottica (o, più in generale nelle Reti Ottiche) basate su trassmissioni di dati alla frequenza di cifra di 40 Gb/s. Ogni sottos-sistema sarà presentato seguendo un ordine che riproduce quello in cui questi sotto-sistemi sono impegati effettivamente: inizierò descrivendo una sorgente di impulsi ottici ad altissimo bit-rate da impiegare nei sistemi ottici multiplati a divisione di tempo (OTDM); si passerà poi alla descrizione di vari convertitori di lunghezza d'onda che sono utilizzati nei nodi di rete; per concludere, verrà discussa una unità tutta ottica per i recupero del sincronisimo, che è tipicamente impiegata alla fine di un sistema di trasmissione ed è usata per affiancare i ricevitori veri e propri.

Tutte queste funzionalità sfruttano le proprietà ottiche non lineari di dispositivi tra i più comunemente usati nei sistemi di comunicazione ottici: le fibre ottiche e gli amplificatori ottici a semiconduttore. Oltre che dalla natura "tutto-ottica", tutti questi dispositivi (o funzionalità) sono accumunati dalla ricerca di semplicità sia realizzativa che progettuale: come verrà mostrato caso per caso, ogni sotto-sistema è stato realizzato cercando di ricorrere al minor numero possibile di dispositivi per ridurre la complessità globale. Questo è un punto fondamentale per dimostrare che le tecnologie "tutto-ottiche" possono rappresentare un'alternativa all'elettronica.

Ogni "sotto-sistema" verrà trattato separatamente in un capitolo. Ogni capitolo contiene una breve discussione sulle novità introdotte, rispetto a soluzioni simili presentate in letteratura o in commercio. Benchè il lavoro riportato in questa tesi è essenzialmente di carattere sperimentale, per migliorarne la comprensione e la completezza ogni capitolo contiene dei paragrafi in cui l'argomento viene illustrato dal punto di vista teorico.

La tesi è divisa in 4 capitoli secondo lo schema seguente:

Una panoramica sui sistemi di comunicazione basati su fibra ottica: un capitolo introduttivo per spiegare l'evoluzione e la struttura e possibili scenari delle Reti Ottiche ed introdurre i motivi fondanti della ricerca riportata nella tesi.

Una sorgente solitonica, nel capitolo 2. Questo capitolo contiene una discussione sulla progettazione e la realizzazione di una sorgente laser da impiegare in sistemi OTDM. La sorgente è progetatta per produrre impulsi di durata inferiore al picosecondo ad una frequenza di ripetizione di 40 GHz repetition rate. La sorgente è studiata per essere utilizzata direttamente nei sistemi di comunicazione, senza la necessità di dover ricorrere a stadi di processamento successivi (come la risagomatura degli impulsi, la loro compressione o la rimozione di piedistallo). Gli impulsi sono generati tramite un fenomeno di propagazione in regime non-lineare controllato in una fibra ottica particolare. Benchè la sorgente sia stata progettata per essere impiegata in sistemi OTDM, dato il suo spettro ottico largo e periodico potrebbe essere utilizzata anche in altri ambiti, come verrà discusso più volte nel corso della tesi.

Esperimenti di conversione di lunghezza d'onda (includendo anche espeimenti di conversione di lunghezza d'onda multipla), nel capitolo 3. In questo capitolo, la conversione di lunghezza d'onda (ovvero il trasferimento della modulazione contenuta su un segnale ottico ad uno su una portante a lughezza d'onda differente) è dimostrata attraverso diverse tecniche, principalmente ricorrendo alle dinamiche veloci non-lineari deli amplificatori a semiconduttore. In tutti questi esperimenti, verrà trattata in dettaglio anche la realizzazione della conversione di lunghezza d'onda simultaneamente su più canali: in particolare questa funzionalità è ritenuta molto importante per le reti di accesso di prossima generazione..

Uno circuito tutto ottico per l'estrazione del segnale di sincronia da un segnale modulato nel capitolo 4. Lo schema presentato in questo capitolo per i recupero del sincronismo rappresenta un notevole passo in avanti rispetto ai circuiti presentati precedentemente in letteratura, sia in termini di efficienza che di compattezza. Il dispositivo è basato sull'implementazione tutta-ottico del Tank-Circuit (largamente utilizzato in elettronica). Questo circuito si è dimostrato molto versatile: in particolare è stato dimostrato il suo impiego con diversi formati di modulazione, sia con traffico continuo che a pacchetti. Il circuito inoltre è adatto per un'integrazione fotonica ibrida.
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