• Primo Levi
• Jean Améry
• scrittura
• identità
• Auschwitz
• intellettuale
• cultura
• scrittura

La comune esperienza dell’internamento nel campo di sterminio nazista ha sospinto Primo Levi e Jean Améry a riflessioni simili eppure profondamente diverse nelle conclusioni, soprattutto con riferimento a un possibile ruolo e a una qualche utilità salvifica della cultura nel contesto estremo di Auschwitz. Con il ricorso ai testi delle loro opere dedicate al lager, l’elaborato cerca infatti di enucleare e mettere a confronto i differenti percorsi di ragionamento che i due scrittori, anni dopo la loro liberazione, tracciarono nel tentativo di rispondere alla domanda che egualmente li tormentava: «la cultura e il sostrato intellettuale nei momenti decisivi sono stati di ausilio al prigioniero del campo?» come si chiedeva Améry e, allo stesso modo, «essere un intellettuale ad Auschwitz era un vantaggio o uno svantaggio?» come invece si interrogava Levi.