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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10092023-163708


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VARINELLI, ELENA
Indirizzo email
e.varinelli@studenti.unipi.it, elena.varinelli8@gmail.com
URN
etd-10092023-163708
Titolo
Rischio ciguatossine e mislabeling: indagine su prodotti della pesca reperiti sul mercato nazionale.
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Armani, Andrea
correlatore Dott. Malandra, Renato
controrelatore Dott.ssa Tinacci, Lara
Parole chiave
  • biotossine marine
  • sostituzione di specie
  • sicurezza alimentare
  • comparto ittico
Data inizio appello
27/10/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/10/2026
Riassunto
Le ciguatossine (CTXs) sono biotossine marine prodotte da organismi dinoflagellati che si riscontrano nelle acque tropicali e subtropicali. Queste biotossine, attraverso i fenomeni di bioccumulo e biomagnificazione, possono accumularsi in alcune specie ittiche carnivore con concentrazioni elevate. Inoltre, i fenomeni di biotrasformazione indotti dal metabolismo ossidativo degli organismi marini possono determinare un aumento della loro tossicità. Il consumo di prodotti della pesca contenenti elevate concentrazioni di ciguatossine, determina nell’uomo l’intossicazione alimentare nota come “Ciguatera Poisoning” (CP), la quale si manifesta con sintomi gastroenterici, cardiocircolatori e neurologici. I focolai di intossicazione da ciguatossine verificatisi in anni recenti sul territorio comunitario hanno determinato un aumento dell’interesse rivolto a questa problematica. Considerando che il Reg. (CE) 853/2004 stabilisce che “non devono essere immessi sul mercato i prodotti della pesca contenenti biotossine”, sarebbe auspicabile implementare un piano specifico di valutazione del rischio CTXs. In aggiunta, il possibile mislabeling di prodotti ottenuti da specie accumulatrici di CTXs, espone i consumatori ad un maggiore rischio di intossicazione. Il presente lavoro ha avuto lo scopo di individuare i prodotti della pesca che, per la specie di appartenenza e per l’origine geografica, risultano essere potenzialmente a rischio per la presenza delle ciguatossine. Ha avuto inoltre lo scopo di ricercare tali prodotti sul mercato nazionale, e tramite indagini molecolari, valutarne l’identità di specie per selezionare quelli potenzialmente a rischio da sottoporre ad analisi specifiche per la ricerca di ciguatossine. Per approfondire gli aspetti relativi alla circolazione di questi prodotti sul mercato comunitario, è stata inoltre condotta un’analisi delle liste ufficiali di denominazioni associate alle specie ittiche di interesse commerciale di Germania, Francia, Spagna e Portogallo, ovvero i Paesi in cui si sono verificati i focolai di intossicazione più recenti. Nell’analisi è stata inclusa anche la lista italiana. Dalla ricerca bibliografica e dall’indagine sul mercato italiano, sono state individuate nove famiglie cui appartengono specie ittiche potenzialmente a rischio CTXs: Acanthuridae, Carangidae, Epinephelidae, Lethrinidae, Lutjanidae, Scaridae, Sparidae, Sphyraenidae, Xiphidae. Durante il lavoro di tesi sono stati campionati 51 prodotti della pesca appartenenti a queste famiglie, reperiti presso diverse tipologie di venditori o gentilmente inviati da aziende di vendita all’ingrosso. I risultati delle analisi molecolari effettuate su tali prodotti hanno messo in evidenza una percentuale di mislabeling del 27,5%. Nessuno dei prodotti erroneamente etichettati è risultato appartenere a specie a rischio CTXs. I prodotti che, stando ai risultati delle analisi molecolari, contenevano invece specie a rischio (n=37) sono stati campionati per essere sottoposti ad indagini specifiche per la ricerca delle ciguatossine. I risultati ottenuti dall’analisi delle liste hanno messo in evidenza delle differenze relative al numero di denominazioni commerciali che ciascun Paese attribuisce alle specie a rischio CTXs. Tali differenze potrebbero essere correlate alla diversa circolazione di questi prodotti in ciascun Paese considerato. Alla luce dei risultati ottenuti, e allo scopo di fornire uno strumento utile ai fini della gestione del rischio, tanto da parte degli operatori del settore alimentare quanto da parte dell’Autorità competente, sarebbe auspicabile produrre una lista che includa, per le specie appartenenti alle principali famiglie a rischio, il nome scientifico, la denominazione commerciale e il rischio CTXs correlato all’area FAO di provenienza.
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