Tesi etd-10082020-180520 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PIRROTTA, LUCA
URN
etd-10082020-180520
Titolo
Comunicare durante la pandemia: la narrazione mediale del Covid-19 in Italia
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof.ssa Bracciale, Roberta
Parole chiave
- Comunicazione
- Coronavirus
- Media
- Politica
- Scienza
Data inizio appello
26/10/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/10/2090
Riassunto
Il presente elaborato si propone di ripercorrere le tappe che hanno contraddistinto la narrazione mediale del Coronavirus in Italia, analizzando qualitativamente la comunicazione delle principali voci resesi protagoniste, in positivo e in negativo, in questa drammatica emergenza.
Nel dettaglio, la prima parte del testo si occupa di ripercorrere l’evoluzione della comunicazione del rischio, considerata fino agli anni ’80 una disciplina marginale ed oggi strumento cruciale per il governo dello stesso. In particolare, attraverso il vaglio degli approcci teorici presentati da alcuni dei più grandi studiosi della comunicazione del rischio si delinea uno schema concettuale composto da quattro modelli, esplicativi dell’incredibile interdisciplinarità che la contraddistingue.
La seconda parte si concentra invece sull’analisi qualitativa della comunicazione messa in atto dalle tre dimensioni che hanno occupato il panorama informativo italiano durante le varie fasi della crisi, vale a dire politica, scienza e sistema mediatico.
Il secondo capitolo analizza le strategie comunicative utilizzate dalle principali voci della politica, partendo dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, primo responsabile della comunicazione istituzionale in situazioni di emergenza, sino ai Presidenti di Regione e alle istituzioni sanitarie competenti.
Il terzo capitolo si occupa invece di ricostruire la narrazione dell’emergenza da parte del mondo scientifico, passando al vaglio le dichiarazioni, spesso contraddittorie, di virologi, epidemiologi e medici che sin dai primi giorni si sono resi popolari impegnandosi in una narrazione costante volta ad accompagnare il pubblico verso una corretta comprensione del problema.
Infine, il quarto capitolo tratta la comunicazione da parte del sistema mediatico, con particolare riguardo alle principali testate giornalistiche nazionali, ponendo in evidenza punti di forza e criticità che ne hanno contraddistinto lo stile e i contenuti.
La costante presenza di una pluralità di attori, troppo spesso con opinioni divergenti, la sovraesposizione mediatica dello scienziato, proiettato al di fuori del laboratorio per diventare frequentatore assiduo dell’arena informativa, la mancanza di coordinamento fra il sistema mediatico e le diverse autorità nazionali e locali, sono solo alcune delle criticità emerse durante la pandemia da Coronavirus in Italia, chiamata a risolvere non soltanto un’emergenza sanitaria senza precedenti, ma anche una crisi comunicativa che ora più che mai necessita di una svolta.
Nel dettaglio, la prima parte del testo si occupa di ripercorrere l’evoluzione della comunicazione del rischio, considerata fino agli anni ’80 una disciplina marginale ed oggi strumento cruciale per il governo dello stesso. In particolare, attraverso il vaglio degli approcci teorici presentati da alcuni dei più grandi studiosi della comunicazione del rischio si delinea uno schema concettuale composto da quattro modelli, esplicativi dell’incredibile interdisciplinarità che la contraddistingue.
La seconda parte si concentra invece sull’analisi qualitativa della comunicazione messa in atto dalle tre dimensioni che hanno occupato il panorama informativo italiano durante le varie fasi della crisi, vale a dire politica, scienza e sistema mediatico.
Il secondo capitolo analizza le strategie comunicative utilizzate dalle principali voci della politica, partendo dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, primo responsabile della comunicazione istituzionale in situazioni di emergenza, sino ai Presidenti di Regione e alle istituzioni sanitarie competenti.
Il terzo capitolo si occupa invece di ricostruire la narrazione dell’emergenza da parte del mondo scientifico, passando al vaglio le dichiarazioni, spesso contraddittorie, di virologi, epidemiologi e medici che sin dai primi giorni si sono resi popolari impegnandosi in una narrazione costante volta ad accompagnare il pubblico verso una corretta comprensione del problema.
Infine, il quarto capitolo tratta la comunicazione da parte del sistema mediatico, con particolare riguardo alle principali testate giornalistiche nazionali, ponendo in evidenza punti di forza e criticità che ne hanno contraddistinto lo stile e i contenuti.
La costante presenza di una pluralità di attori, troppo spesso con opinioni divergenti, la sovraesposizione mediatica dello scienziato, proiettato al di fuori del laboratorio per diventare frequentatore assiduo dell’arena informativa, la mancanza di coordinamento fra il sistema mediatico e le diverse autorità nazionali e locali, sono solo alcune delle criticità emerse durante la pandemia da Coronavirus in Italia, chiamata a risolvere non soltanto un’emergenza sanitaria senza precedenti, ma anche una crisi comunicativa che ora più che mai necessita di una svolta.
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