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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10082011-233333


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
LANINI, LETIZIA
URN
etd-10082011-233333
Titolo
Diagnosi e caratterizzazione molecolare del poliomavirus JC in pazienti affetti da leucoencefalopatia progressiva multifocale
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA
Relatori
relatore Dott. Maggi, Fabrizio
relatore Prof. Pistello, Mauro
Parole chiave
  • leucoencefalopatia progressiva multifocale
  • jcv
  • diagnosi
Data inizio appello
28/10/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
La leucoencefalopatia progressiva multifocale (progressive multifocal leukoencephalopathy,PML) venne descritta per la prima volta da Astrom nel 1958 come complicanza della chemioterapia nei pazienti ematologici( Astrom, et al. 1958). La natura virale della malattia venne indicata dapprima dall’osservazione di virioni simili ai papovavirus tramite microscopia elettronica nel 1967 da parte di Zu Rhein.( Zu Rhein et al.;1967) ed il virus fu infine battezzato JC (JCV) nel 1971 da Padgett, dalle iniziali del primo paziente da cui era stato isolato (Padgett et al; 1971). Il genoma di JCV, lungo 5130 paia di basi, fu sequenziato per la prima volta nel 1984 da Frisque esso codifica 6 proteine virali (2 proteine regolatorie precoci, gli antigeni T grande e t piccolo, una grande proteina regolatoria l’agnoproteina e le 4 proteine del capside VP1-3). E’ inoltre presente una regione di controllo non-codificante (noncoding control region, NCCR) che va dall’origine della replicazione al sito di inizio del gene dell’agnoproteina (Frisque et al.; 1984). Sebbene sia noto da tempo l’agente eziologico della PML esistono numerose questioni non ancora risolte sulla patogenesi e la diagnosi di questa malattia. Gli scopi di questo lavoro sono stati quelli di far luce su alcuni aspetti della diagnosi virologica di pazienti affetti da PML studiando nuove strategie sia per amplificare la regione NCCR sia l’intero genoma virale in campioni di liquor e/o biopsie cerebrali , ed inoltre di valutare sugli stessi pazienti la prevalenza del JCV DNA nel sangue midollare. I risultati hanno mostrato che le metodiche di amplificazione studiate hanno portato con successo all’amplificazione sia della regione NCCR, per la quale attualmente non esistono kit commerciali d’amplificazione , sia all’amplificazione dell’intero genoma virale. Inoltre risultati interessanti sono emersi dalla ricerca del JCV nel sangue midollare suggerendo la possibilità che l’esame di tale distretto possa fornire utili indicazioni diagnostiche come marcatore per lo sviluppo di PML in particolari gruppi di pazienti a rischio.
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