Tesi etd-10072022-155305 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
GIANNI', ELENA
URN
etd-10072022-155305
Titolo
Sindrome di Sjögren: identificazione di un profilo clinico di rischio nel contesto di una patologia a basso tasso di ospedalizzazione
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Baldini, Chiara
Parole chiave
- impegno extraghiandolare
- impegno ghiandolare
- linfoma
- ospedalizzazione
- Sindrome di Sjögren
Data inizio appello
25/10/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/10/2092
Riassunto
La Sindrome di Sjögren (SS) è una patologia cronica, sistemica e complessa tendenzialmente benigna, anche se, data la sua cronicità e la persistenza delle manifestazioni ghiandolari (secchezza orale ed oculare), è nota incidere negativamente sulla qualità della vita dei pazienti. In genere è destinata ad un setting ambulatoriale e solo una minoranza di pazienti richiede il ricovero.
I lavori sull’ospedalizzazione dei pazienti con Sindrome di Sjögren in letteratura sono scarsi e quindi abbiamo deciso di condurre questo lavoro per identificarne le caratteristiche e le manifestazioni che portano all’ospedalizzazione.
Si tratta di uno studio retrospettivo condotto analizzando le cartelle cliniche dei ricoveri effettuati preso l’Unità Operativa di Reumatologia dell’AOUP dal 2011 al 2022. Sono state raccolte delle informazioni relativamente a durata del ricovero, durata della degenza, caratteristiche cliniche e bioumorali e terapie effettuate.
Nei risultati dello studio sono stati analizzati 126 ricoveri di 115 pazienti, di cui 11 maschi e 104 femmine. L’età media al momento del ricovero è di 57 anni (DS 14,91 anni), con durata di malattia precedente al ricovero, in media, di 7 anni (DS 7,17 anni), mentre la durata della degenza ha una media di 10 giorni (DS 8,70 giorni).
Con l’obiettivo di identificare il profilo di rischio per l’ospedalizzazione abbiamo individuato cinque tipologie di ricovero diverse per attività e per fenotipo: su 126 pazienti arruolati abbiamo distinto 12,6% (16/126) di ricoveri per sospetta linfoproliferazione, 21,4% (27/126) di ricoveri a fini diagnostici, che ci hanno offerto la possibilità di riflettere sulle manifestazioni atipiche di esordio di malattia. Il 9,5% (12/126) di ricoveri per causa internistica hanno messo in luce le più comuni situazioni mimicker di malattia, mentre solo il 3,1% (4/126) di pazienti sono stati presi in carico per causa infettiva. Infine, sono stati ricoverati per recidiva di malattia il 53,1% (67/126) di soggetti, i quali ci hanno fornito l’opportunità di valutare quali tipi di impegno d’organo caratterizzassero più frequentemente le recidive di malattia. In particolare, il nostro lavoro ha messo l’accento su alcuni impegni d’organo particolarmente a rischio, quali l’impegno polmonare, renale ed ematologico.
Lo studio, dunque, ha permesso di porre l’attenzione su una minoranza di pazienti con SS a profilo di malattia più aggressivo che meritano di essere ben caratterizzati nell’ottica di una rivalutazione globale dei costi sanitari per una stratificazione prognostica più attenta.
I lavori sull’ospedalizzazione dei pazienti con Sindrome di Sjögren in letteratura sono scarsi e quindi abbiamo deciso di condurre questo lavoro per identificarne le caratteristiche e le manifestazioni che portano all’ospedalizzazione.
Si tratta di uno studio retrospettivo condotto analizzando le cartelle cliniche dei ricoveri effettuati preso l’Unità Operativa di Reumatologia dell’AOUP dal 2011 al 2022. Sono state raccolte delle informazioni relativamente a durata del ricovero, durata della degenza, caratteristiche cliniche e bioumorali e terapie effettuate.
Nei risultati dello studio sono stati analizzati 126 ricoveri di 115 pazienti, di cui 11 maschi e 104 femmine. L’età media al momento del ricovero è di 57 anni (DS 14,91 anni), con durata di malattia precedente al ricovero, in media, di 7 anni (DS 7,17 anni), mentre la durata della degenza ha una media di 10 giorni (DS 8,70 giorni).
Con l’obiettivo di identificare il profilo di rischio per l’ospedalizzazione abbiamo individuato cinque tipologie di ricovero diverse per attività e per fenotipo: su 126 pazienti arruolati abbiamo distinto 12,6% (16/126) di ricoveri per sospetta linfoproliferazione, 21,4% (27/126) di ricoveri a fini diagnostici, che ci hanno offerto la possibilità di riflettere sulle manifestazioni atipiche di esordio di malattia. Il 9,5% (12/126) di ricoveri per causa internistica hanno messo in luce le più comuni situazioni mimicker di malattia, mentre solo il 3,1% (4/126) di pazienti sono stati presi in carico per causa infettiva. Infine, sono stati ricoverati per recidiva di malattia il 53,1% (67/126) di soggetti, i quali ci hanno fornito l’opportunità di valutare quali tipi di impegno d’organo caratterizzassero più frequentemente le recidive di malattia. In particolare, il nostro lavoro ha messo l’accento su alcuni impegni d’organo particolarmente a rischio, quali l’impegno polmonare, renale ed ematologico.
Lo studio, dunque, ha permesso di porre l’attenzione su una minoranza di pazienti con SS a profilo di malattia più aggressivo che meritano di essere ben caratterizzati nell’ottica di una rivalutazione globale dei costi sanitari per una stratificazione prognostica più attenta.
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