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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10072021-130104


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FIORELLI, SILVIA
URN
etd-10072021-130104
Titolo
Impiego di test da sforzo cardiopolmonare, ecocardiografia da stress, ecografia polmonare e analisi di biomarker nella valutazione dello scompenso cardiaco: confronto tra scompenso cardiaco a frazione d'eiezione ridotta e a frazione d'eiezione preservata
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Stefano
correlatore Dott. Pugliese, Nicola Riccardo
Parole chiave
  • test da sforzo cardiopolmonare
  • ecocardiografia da stress
  • HFpEF
  • scompenso cardiaco
  • cardioplulmonary exercise test
  • exercise stress echocardiography
  • heart failure
  • heart failure with preserved ejection fraction
Data inizio appello
26/10/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/10/2091
Riassunto
Lo scompenso cardiaco è una sindrome clinica complessa e comune caratterizzata dall’alterazione della funzionalità cardiaca, rappresenta la condizione finale di molteplici malattie cardiovascolari, costituendo una delle principali cause di mortalità e morbilità a livello globale. Lo scompenso cardiaco viene classificato sulla base di una ridotta (HFrEF) o preservata (HFpEF) frazione d’eiezione, inoltre, i pazienti di queste categorie differiscono per demografia, eziologia, fisiopatologia, comorbidità e risposta alla terapia, oltre che per il profilo di biomarker. Un confronto diretto tra HFrEF e HFpEF è da sempre considerato tutt’altro che facile a causa della grande complessità della malattia e per il fatto che la sua progressione può essere mediata da fattori cardiaci e non cardiaci.
Lo scopo di questa tesi è esplorare i differenti meccanismi fisiopatologici alla base dei due fenotipi di scompenso cardiaco, HFrEF e HFpEF, sfruttando un’analisi dei pazienti matched per demografia e caratteristiche funzionali. La misurazione della capacità funzionale è stata eseguita con il test cardiopolmonare da stress (CPET), che rappresenta il gold standard per la valutazione non invasiva del consumo dell’ossigeno al picco [VO2] e del rapporto tra la ventilazione al minuto e la produzione di CO2 [VE/VCO2], e ha permesso di distinguere i pazienti in base alla severità della malattia. Per la valutazione non invasiva della risposta cardiovascolare, polmonare e metabolica all’esercizio dei pazienti vengono usati in maniera combinata CPET-ESE ed ecografia polmonare.
Sono stati arruolati 353 pazienti recatisi all’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana per dispnea e/o intolleranza allo sforzo tra Settembre 2017 e Ottobre 2019, sono stati suddivisi nelle due categorie HFrEF (n=70) e HFpEF (n=70) e sono stati abbinati 1:1 per età, sesso, indice di massa corporea, picco VO2 e rapporto VE/VCO2. Tutti i pazienti hanno eseguito un CPET-ESE massimale e le immagini sono state acquisite contemporaneamente alla misurazione dello scambio gassoso respiro per respiro a riposo, in sforzo a basso carico, alla soglia anaerobica e allo sforzo di picco.
Durante un follow-up di 23 mesi in media ci sono state 10 morti e 67 ospedalizzazioni per scompenso cardiaco, distribuiti in maniera indifferente fra le due categorie. Rispetto ai pazienti HFrEF, i soggetti con HFpEF hanno mostrato una maggiore prevalenza di sindrome metabolica e valori più alti di proteina C-reattiva (3,68, range interquartile [IQR] 2,12 - 5,66 vs 2,19, IQR 1,37 - 4,97 mg/L; p<0,01). Il rapporto medio tra la pressione nell’arteria polmonare e la gittata cardiaca era simile nei HFrEF e HFpEF (3,5±1,8 e 3,7±1,5 mmHg/L/min). L'accoppiamento ventricolo destro - arteria polmonare (RV-PA) era più gravemente alterato nei HFpEF rispetto ai HFrEF (escursione sistolica di picco del piano anulare tricuspide/pressione sistolica dell'arteria polmonare [TAPSE/PAPs]: 0,40±0,2 vs 0,47±0,2 mm/mmHg, rispettivamente; p<0,01), così come l'interazione sistolica atrio sinistro-ventricolo sinistro (LA-LV) (LA reservoir strain/LV global longitudinal strain a bassi-medi carichi: 1,5±0,8 vs 2,2±1,1 in HFrEF; p<0,01).
Nonostante abbiano caratteristiche di base e compromissione funzionale simili, HFpEF e HFrEF riflettono meccanismi fisiopatologici differenti, che possono essere approfonditi tramite l’utilizzo di CPET-ESE, insieme ad ecografia polmonare e analisi dei biomarker. È emerso che la sindrome metabolica, l’infiammazione sistemica di basso grado e il disaccoppiamento RV-PA/LA-LV sono più comuni nei pazienti con HFpEF rispetto ai HFrEF. Questi risultati offrono nuovi spunti di comprensione della meccanica cardiovascolare, che potrebbero portare all’identificazione di nuovi target terapeutici.
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