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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10072021-104748


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
GRONCHI, LISA
URN
etd-10072021-104748
Titolo
Il ruolo della resilienza e del profilo neuroendocrinologico nelle neoplasie urogenitali
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Cremolini, Chiara
correlatore Dott. Galli, Luca
Parole chiave
  • cortisolo
  • deidroepiandrosterone
  • interleuchina-2
  • interleuchina-6
  • neoplasie urogenitali
  • resilienza
Data inizio appello
26/10/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/10/2091
Riassunto
Il termine resilienza indica la capacità di far fronte in maniera positiva ad eventi traumatici e di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. Ricevere una diagnosi di cancro rappresenta un evento particolarmente stressante e ciò si accompagna ad una serie di cambiamenti fisici, psicologici ed esistenziali. Alcuni soggetti possono essere in grado di adattarsi in maniera positiva anche in funzione di alcuni fattori personali e del contesto sociale in cui vivono. In condizioni di stress cronico, come l’esperienza del cancro, si ha una persistente attivazione dei sistemi neuroendocrini, in particolare dell’asse ipotalamo-ipofisi, il quale va progressivamente incontro ad una disregolazione che si associa al rilascio di neurotrasmettitori ed ormoni che a loro volta agiscono sul microambiente tumorale (TME) alterando le funzioni delle cellule del sistema immunitario e la produzione di citochine.
Considerando che recenti evidenze supportano fortemente l’opinione che il sistema immunitario abbia effetti sia positivi che negativi sullo sviluppo delle neoplasie e che il microambiente infiammatorio sia una componente essenziale per i tumori risulta importante identificare le connessioni tra il tipo di cancro, la resilienza individuale e i profili neuroendocrinologici dei pazienti.
Questo studio si propone di raccogliere dati che possano fornire un quadro anamnestico completo del paziente, allo scopo di individuare i meccanismi biologici responsabili della mediazione fra le esperienze soggettive, il funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi, il quadro immunitario del paziente e lo sviluppo della malattia neoplastica. A tal fine sono stati selezionati quattro questionari per valutare il ruolo di eventi significativi della vita, tratti della personalità, risposte emotive e qualità della vita dei pazienti dopo aver ricevuto una diagnosi di cancro. Questi strumenti potrebbero fornire una valutazione della risposta emotiva generale nei pazienti oncologici e quindi aiutare a identificare la loro resilienza complessiva.
Nel presente studio è stata arruolata una popolazione di pazienti affetti da neoplasie urogenitali (prostata, rene, vescica, testicolo) in cui è stata valutata la resilienza psicologica tramite i suddetti questionari presentati ai pazienti durante una visita di follow-up. Sono stati raccolti campioni di saliva per valutare l’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi tramite valutazione dei livelli di deidroepiandrosterone(DHEA), deidroepiandrosterone-solfato (DHEA-S) e cortisolo (CORT). È stato ipotizzato che i pazienti con una percezione complessiva migliore della loro condizione e qualità della vita avrebbero anche livelli più elevati di DHEA rispetto ai livelli di cortisolo. Inoltre, sono state effettuate analisi immunoistochimiche su tessuto tumorale paraffinato di archivio al fine di valutare i livelli delle interleuchine, IL-2 ed IL-6. Come obiettivo secondario sono stati valutati gli effetti legati all’età.
Dai risultati è emerso che la qualità di vita dei pazienti, misurata con il questionario FACT-G, è positivamente correlata con il deidroepiandrosterone (DHEA) e con la sua forma solfato (DHEA-S) ma non con i livelli di cortisolo (CORT) rilevati nei campioni salivari raccolti al momento della visita di follow-up. È stato inoltre riscontrato che gli stati d’animo negativi nei pazienti (questionario POMS-40) sono associati a livelli più bassi di DHEA e DHEA-S.
Nella popolazione in studio è stato confermato il declino di DHEA e DHEA-S con l’età, ma non di CORT. Inoltre, l'età e i livelli di DHEA sono stati correlati alla presenza di metastasi. I modelli di regressione logistica hanno mostrato che entrambi hanno avuto un effetto indipendente sulla probabilità di sviluppare metastasi, ma curiosamente il DHEA è stato identificato come il predittore più significativo.
Dalle analisi immunoistochimiche sul tessuto tumorale è emersa un’interessante correlazione positiva tra IL-2 e DHEA/DHEA(S), a differenza del cortisolo (CORT). Inoltre, è stata riscontrata una correlazione negativa tra l’espressione del recettore dell’IL-2 a livello del tessuto neoplastico e l’età.
In conclusione, i nostri dati supportano l'ipotesi che DHEA e DHEA-S siano coinvolti sia nella qualità della vita e nello stato emotivo sia nella regolazione del sistema immunitario e dell’infiammazione a livello del microambiente tumorale (TME).
I risultati di questo studio potrebbero essere utili per la futura ricerca traslazionale su come il miglioramento della resilienza emotiva possa aumentare la sopravvivenza al cancro.
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