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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10072014-174802


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
SINIBALDI, IRENE
URN
etd-10072014-174802
Titolo
Trattamento chirurgico dell'ernia perineale nel cane
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Vannozzi, Iacopo
correlatore Dott.ssa Innocenti, Viola Maria
controrelatore Dott.ssa Briganti, Angela
Parole chiave
  • cane
  • complicazioni
  • ernia perineale
  • maschio
  • trattamento chirurgico
Data inizio appello
24/10/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
RIASSUNTO

Parole chiave: cane, maschio, ernia perineale, trattamento chirurgico, complicazioni

Obbiettivo: Lo scopo del presente lavoro è stato quello di comparare i risultati ottenuti dalle tre tecniche chirurgiche, trasposizione del muscolo otturatore interno, trasposizione del muscolo otturatore interno più applicazione di una rete in polipropilene e trasposizione del muscolo semitendinoso, dimostrando (in base alla nostra casistica) che in realtà quella con l’otturatore, nonostante sia la tecnica più antica, risulta essere la migliore.

Materiali e metodi: sono stati presi in considerazione 20 pazienti con sintomi clinici riferibili all’ernia perineale arrivati presso l’Ospedale Didattico “M. Modenato” di San Piero a Grado (PI) nel periodo di tempo compreso tra Giugno 2009 e Marzo 2014. Inoltre sono stati inclusi nelle considerazioni generali, 6 casi gentilmente concessi dal Professore Paolo Buracco dell’università di Torino e 8 casi riferibili allo studio effettuato da Stephanie Szabo, della North Carolina State University nel 2004. I casi raccolti nella nostra struttura, dopo essere stati sottoposti a trasposizione del muscolo otturatore interno, per risoluzione dell’ernia perineale, sono stati monitorati durante il ricovero, durato 2-3 giorni, per valutare l’insorgenza di eventuali complicazioni a breve termine. Dopo essere stati dimessi, abbiamo contattato telefonicamente i proprietari a distanza di 6 mesi dall’intervento, per valutare l’insorgenza di complicazioni a lungo termine. Tutti i dati ottenuti sono stati raccolti in tabelle. Nel nostro studio inoltre alcuni soggetti sono stati sottoposti ad altri interventi, volti a migliorare la sintomatologia ed evitare l’insorgenza di complicazioni o recidiva dell’ernia: colopessi, cistopessi e orchiectomia. I restanti casi, trattati rispettivamente con trasposizione del muscolo otturatore interno, più rete in polipropilene e trasposizione del muscolo semitendinoso, sono stati analizzati in base ai dati a disposizione, raggruppati in tabelle e comparati con la nostra casistica.

Risultati: Su 20 casi raccolti la maggior parte ha mostrato complicazioni a breve termine significative, ad eccezione di 6 casi, in cui abbiamo riscontrato delle lievi alterazioni. Nello specifico tali complicazioni sono riferibili a dolore post- operatorio moderato, nessuna defecazione durante il primo giorno di ricovero, urinazione mediante cateterizzazione e difficoltà nella deambulazione; la maggior parte di queste complicazioni è dovuta non solo all’intervento subito ma soprattutto, sono legate al fatto che tutti i soggetti nella nostra struttura vengono trattati con l’epidurale. Sono invece completamente assenti le complicazioni a lungo termine.

Conclusioni: I risultati ottenuti dall’analisi della nostra casistica indicano che la tecnica di erniorrafia con trasposizione del muscolo otturatore interno, nonostante sia la più antica tra le tre tecniche, garantisce l’esito migliore.
Nonostante la letteratura indichi che tale approccio chirurgico presenti una percentuale di recidiva del 4,6% e di infezioni del 12% (Sjollema BE, 1993), nel nostro studio, su 20 casi, non è comparsa nessuna recidiva nelle indagini effettuate telefonicamente a distanza dei sei mesi dall’intervento. Inoltre per avere un esito ancora migliore, sarebbe vantaggioso associare colopessi, cistopessi e orchiectomia. Due sono i fattori importanti che andrebbero sempre presi in considerzione: la selezione del paziente e educazione pre e post-operatoria del cliente.

Abstract

Key words: dog, male, perineal hernia, surgical treatment, complications

Objective: The purpose of this study was to compare the results obtained from the three surgical techniques, transposition of the internal obturator muscle, use of polypropylene mesh in addition to internal obturator transposition and transposition of the semitendinosus muscle, showing (according to our survey) that in reality that with the shutter, although it is the oldest technique, appears to be the best.
Materials and Methods: Taken into consideration are static 20 patients with clinical symptoms related to perineal hernia arrived at Vet Hospital 'M. Modenato '(PI)
in the period from June 2009 to March 2014. Addition are static University included in General, 6 cases kindly provided by Professor Paul Buracco University of Turin and 8 cases related to the Study performed by Stephanie Szabo, North Carolina State University in 2004. Cases collected in our structure, after being subjected to the transposition of the internal obturator muscle, for resolution perineal hernia, were monitored during hospitalization, which lasted 2-3 days to evaluate the occurrence of any complications in the short term. After being discharged, we contacted the owners by telephone at 6 months after surgery to assess the onset of long-term complications. All data were tabulated. In our study, some subjects also underwent other interventions, aimed at improving the symptoms and prevent the onset of complications or recurrence of the hernia: colopessi, cistopessi and orchiectomy. The remaining cases were treated respectively with transposition of the internal obturator muscle, more polypropylene mesh and transposition of the semitendinosus muscle were analyzed based on the data available, grouped in tables and compared with our series.

Results: Out of 20 collected cases, most showed significant complications in the short term, with the exception of 6 cases, in which we found some slight alterations. Specifically, these complications are related to moderate post-operative pain, no bowel movements during the first day of hospitalization, catheterization through urination and difficulty in walking; the majority of these complications is due, not only to the intervention immediately, but are primarily related to the fact that all the subjects in our structure are treated with an epidural. Are completely absent long-term complications.
Conclusion: The results obtained from the analysis of our study indicate that the technique of herniorrhaphy with transposition of the internal obturator muscle, despite being the oldest of the three techniques, ensures the best outcome. Although the literature indicates that such a surgical approach present a recurrence rate of 4.6% and 12% of infections (Sjollema BE, 1993), in our study, out of 20 cases, there is no recurrence appeared in the investigations conducted by telephone from a distance six months after surgery. Furthermore, to get an even better outcome, it would be advantageous to associate colopessi, cistopessi and orchiectomy. There are two important factors that should always be taken in consideration: patient selection and pre-and post-operative education of the customer.
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