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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10062023-202006


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
GHISU, IVANA
URN
etd-10062023-202006
Titolo
Sincope: gestione e aderenza alle linee guida nel DEA dell'AOUP
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
MEDICINA D'EMERGENZA URGENZA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
Parole chiave
  • Sincope
  • perdita di coscienza
Data inizio appello
07/11/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La sincope è una manifestazione comune nella popolazione generale e rappresenta tra l’1% e il 3% degli accessi nei dipartimenti d’emergenza. L’obiettivo di questo studio è descrivere la gestione dei pazienti con sincope nel Pronto soccorso dell’Azienda Ospedaliera Pisana (AOUP), valutando l’aderenza alle linee guida ESC 2018 in termini di iter diagnostico e di percorso decisionale.
MATERIALI E METODI: Sono stati inclusi nello studio 233 pazienti di età ≥ 18 anni che nel periodo aprile- luglio 2023 sono stati valutati per sincope nel Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP), raccogliendo in maniera retrospettiva dal programma First AID dati anagrafici, anamnestici, esami di laboratorio, accertamenti strumentali a cui sono stati sottoposti e valutando poi in che misura siano stati dimessi, trattenuti in osservazione o ricoverati.
RISULTATI: L’età media della popolazione era di 63.26 (±21.84) con una prevalenza del sesso femminile (58.37%), la maggioranza si era presentata con ambulanza, era stata triagiata come codice 3 e i parametri vitali registrati all’ingresso erano sostanzialmente nella norma.
La presenza di prodromi neurovegetativi era presente nel 62.66%, mentre la presenza di sintomi indicativi di alto rischio (dolore toracico, palpitazioni, cefalea, comparsa del sintomo da supino, comparsa durante sforzo, dispnea) erano presenti rispettivamente nel 3%, 3%, 2.58%, 2.15%. 1.72, 1.29% dei casi. I pazienti inquadrati come a rischio intermedio sono stati il 22.32%.
L’ECG è stato eseguito in tutti i pazienti, il dosaggio di glicemia ed emoglobina in oltre il 90% dei casi, la troponina nel 51.93%. La misurazione della pressione in clinostatismo e ortostatismo è stata eseguita solo nel 12.45 % e la TC cranio nel 58.89%. Per questi aspetti l’iter diagnostico è stato pertanto non appropriato né in linea con le linee guida. Tuttavia il confronto tra i pazienti in cui erano riportati traumatismi e quelli in cui non erano riportati ha fatto emergere come tale accertamento sia stato richiesto in misura maggiore e statisticamente significativa nel primo gruppo.
Complessivamente 172 pazienti pari al 73.82% sono stati dimessi, il 15.88% (37 pazienti) sono stati trattenuti in osservazione, il 4.72% (11 pazienti) sono stati ricoverati in ambiente medico, il 3.86% (9 pazienti) in cardiologia; l’1.72% dei pazienti ha firmato la dimissione volontaria (4 pazienti).
Rispetto ai pazienti che sono stati trattenuti quelli dimessi si presentavano più giovani (59.06±22.14 vs 75.10±15.64) e con valori di troponina più bassi (15.95±18.77 vs 41.44±67.69). Significativamente associata alla dimissione è stata la presenza di prodromi neurovegetativi, mentre significativamente associata al non essere dimessi la presenza di palpitazioni.
Inoltre dal confronto tra pazienti che presentavano storia di sincopi recidivanti e quelli che non le avevano, è emerso come quelli che le avevano presentavano valori più bassi di pressione diastolica (69.55±13.19 vs 73.75±12.05) e di emoglobina (12.42±1.83 vs 13.04±1.61).
CONCLUSIONI: La gestione della sincope nel PS dell’AOUP è stata solo parzialmente in linea con le linee guida. In termini di iter diagnostico è stato ampiamente sottoutilizzato un test diagnostico semplice, efficace ed economico quale la misurazione della pressione in clinostatismo e in ortostatismo, la cui applicazione necessita di essere implementata. E’ stata invece spesso utilizzata la TC cranio che non trova indicazione nel percorso diagnostico della sincope.
Per quanto riguarda invece gli esiti è stato visto come la maggioranza di pazienti che presentavano caratteristiche benigne sia stato dimesso e come la presenza di prodromi neurovegetativi fosse strettamente correlato alla dimissione, risultando in questo caso una scelta appropriata.
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