Tesi etd-10062023-192617 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ASTA, VITO FABIO
URN
etd-10062023-192617
Titolo
TASSI ATTUALI DI MORTALITA’ E DI RECIDIVA NEL CARCINOMA DEL RETTO: STUDIO RETROSPETTIVO IN UN CENTRO DI RIFERIMENTO DI III LIVELLO.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
CHIRURGIA GENERALE
Relatori
relatore Prof. Puccini, Marco
relatore Dott. Buccianti, Piero
relatore Dott. Buccianti, Piero
Parole chiave
- cancro del retto
- mortalità
- mortality
- recidiva
- rectal cancer
- recurrence
Data inizio appello
07/11/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2026
Riassunto
Abstract
Background: la recidiva nei pazienti con tumore del retto rappresenta, secondo la letteratura attuale, un importante fattore prognostico negativo in termini di mortalità cancro correlata. Questo studio esamina, attraverso il modello di Cox, l'effetto delle diverse caratteristiche prognostiche del paziente e della malattia sulla recidiva e sulla mortalità del cancro del retto dopo resezione curativa al fine di ottenere una prospettiva sul rischio effettivo di ciascun paziente.
Materiali e metodi: studio retrospettivo su pazienti con diagnosi di adenocarcinoma del retto sottoposti a resezione curativa tra Gennaio 2013 e Dicembre 2018 presso un centro chirurgico di riferimento regionale ad elevato volume. L’endpoint primario era la recidiva di malattia, locale o a distanza. Sono stati registrati dati inerenti alle caratteristiche del paziente (demografiche, antropometriche e cliniche), ai parametri chirurgici intraoperatori (approccio, tipo di intervento, durata, eventuale conversione) e alle caratteristiche anatomopatologiche (stadio TNM, grado di differenziazione, budding tumorale, CRM, Quirke, invasione vascolare/perineurale). Il momento della resezione è stato considerato come il punto di partenza per il follow-up. Analisi statistica: analisi univariata per esaminare la relazione tra ciascuno degli indicatori prognostici e il tasso di recidiva e di mortalità. Quindi analisi multivariata per identificare i principali fattori di rischio nel determinare la recidiva e la morte nei pazienti con carcinoma del retto.
Risultati: su 362 pazienti sottoposti a resezione chirurgica del retto per carcinoma, 62 (17,1%) hanno presentato una recidiva e 77 (21,3%) sono deceduti entro 5 anni dall’intervento, 45 dei quali (58,4%) per problematiche correlate alla neoplasia rettale (41 casi recidiva locale/a distanza, 53,2%) e/o al suo trattamento. Il follow-up medio è stato di 92 mesi (d. s. 20 mesi). Nella regressione con sottodistribuzione univariata, la distanza della neoplasia dall’orifizio anale (p-value 0,003), l’anamnesi positiva per pregressa chirurgia addominale (p-value 0,035), la presenza di budding tumorale (p-value 0,002), l’invasione vascolare/perineurale (p-value<0,001), lo stadio T avanzato (T3-T4) e lo stadio N (p-value rispettivamente di 0,001 e 0,004) erano tutti predittivi di recidiva di neoplasia. All’analisi univariata tra i fattori correlati ad un maggior rischio di morte sono emersi la distanza dall’orifizio anale (p-value 0,011), l’invasione vascolare/perineurale (p-value <0,001), il grado di differenziazione tumorale (p-value 0,036), la presenza di budding (p-value 0,003), uno stadio più avanzato (p-value <0,001) e la presenza di linfonodi positivi (p-value <0,001)
All’analisi multivariata, solo la presenza di invasione vascolare/perineurale e una distanza ridotta dall’orifizio anale sono risultati predittivi di recidiva.
Conclusioni: Il nostro studio ha identificato il potenziale valore predittivo di due parametri indipendenti delle caratteristiche demografiche, istologiche e cliniche per la recidiva di malattia e morte in pazienti con neoplasia del retto sottoposti a intervento chirurgico curativo. Lo studio suggerisce che la sede di neoplasia nel retto basso e l’invasione vascolare/perineurale rappresentano due variabili indipendenti che influiscono sia sulla sopravvivenza che sulla recidiva di malattia. Altre variabili con un peso prognostico minore sono risultate lo stadio TNM, la presenza di budding tumorale e il grado di differenziazione delle cellule neoplastiche.
Background: la recidiva nei pazienti con tumore del retto rappresenta, secondo la letteratura attuale, un importante fattore prognostico negativo in termini di mortalità cancro correlata. Questo studio esamina, attraverso il modello di Cox, l'effetto delle diverse caratteristiche prognostiche del paziente e della malattia sulla recidiva e sulla mortalità del cancro del retto dopo resezione curativa al fine di ottenere una prospettiva sul rischio effettivo di ciascun paziente.
Materiali e metodi: studio retrospettivo su pazienti con diagnosi di adenocarcinoma del retto sottoposti a resezione curativa tra Gennaio 2013 e Dicembre 2018 presso un centro chirurgico di riferimento regionale ad elevato volume. L’endpoint primario era la recidiva di malattia, locale o a distanza. Sono stati registrati dati inerenti alle caratteristiche del paziente (demografiche, antropometriche e cliniche), ai parametri chirurgici intraoperatori (approccio, tipo di intervento, durata, eventuale conversione) e alle caratteristiche anatomopatologiche (stadio TNM, grado di differenziazione, budding tumorale, CRM, Quirke, invasione vascolare/perineurale). Il momento della resezione è stato considerato come il punto di partenza per il follow-up. Analisi statistica: analisi univariata per esaminare la relazione tra ciascuno degli indicatori prognostici e il tasso di recidiva e di mortalità. Quindi analisi multivariata per identificare i principali fattori di rischio nel determinare la recidiva e la morte nei pazienti con carcinoma del retto.
Risultati: su 362 pazienti sottoposti a resezione chirurgica del retto per carcinoma, 62 (17,1%) hanno presentato una recidiva e 77 (21,3%) sono deceduti entro 5 anni dall’intervento, 45 dei quali (58,4%) per problematiche correlate alla neoplasia rettale (41 casi recidiva locale/a distanza, 53,2%) e/o al suo trattamento. Il follow-up medio è stato di 92 mesi (d. s. 20 mesi). Nella regressione con sottodistribuzione univariata, la distanza della neoplasia dall’orifizio anale (p-value 0,003), l’anamnesi positiva per pregressa chirurgia addominale (p-value 0,035), la presenza di budding tumorale (p-value 0,002), l’invasione vascolare/perineurale (p-value<0,001), lo stadio T avanzato (T3-T4) e lo stadio N (p-value rispettivamente di 0,001 e 0,004) erano tutti predittivi di recidiva di neoplasia. All’analisi univariata tra i fattori correlati ad un maggior rischio di morte sono emersi la distanza dall’orifizio anale (p-value 0,011), l’invasione vascolare/perineurale (p-value <0,001), il grado di differenziazione tumorale (p-value 0,036), la presenza di budding (p-value 0,003), uno stadio più avanzato (p-value <0,001) e la presenza di linfonodi positivi (p-value <0,001)
All’analisi multivariata, solo la presenza di invasione vascolare/perineurale e una distanza ridotta dall’orifizio anale sono risultati predittivi di recidiva.
Conclusioni: Il nostro studio ha identificato il potenziale valore predittivo di due parametri indipendenti delle caratteristiche demografiche, istologiche e cliniche per la recidiva di malattia e morte in pazienti con neoplasia del retto sottoposti a intervento chirurgico curativo. Lo studio suggerisce che la sede di neoplasia nel retto basso e l’invasione vascolare/perineurale rappresentano due variabili indipendenti che influiscono sia sulla sopravvivenza che sulla recidiva di malattia. Altre variabili con un peso prognostico minore sono risultate lo stadio TNM, la presenza di budding tumorale e il grado di differenziazione delle cellule neoplastiche.
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