Tesi etd-10062023-191508 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PARRINI, SERENA
URN
etd-10062023-191508
Titolo
Analisi e proposta traduttiva in italiano di "Godido e outros contos": la prosa mozambicana di João Dias come testimonianza della realtà sociale nel periodo coloniale portoghese
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Tocco, Valeria
Parole chiave
- colonialism
- colonialismo
- discrimination
- letteratura
- literature
- Mozambico
- portoghese
- Portuguese
- racism
- traduzione
- translation
Data inizio appello
09/11/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/11/2026
Riassunto
La politica colonialista lusitana ha unito i cinque continenti sotto il controllo della dittatura salazarista che ha dominato la maggior parte del XX secolo. La letteratura coloniale nata in quel periodo è ancora per molti aspetti confinata nel tempo e nello spazio all’interno dei territori che l’hanno vista nascere e svilupparsi.
L’obiettivo di questo lavoro è presentare un frammento mozambicano dell’universo letterario coloniale portoghese illustrandone le caratteristiche storiche, linguistiche e stilistiche per poi proporne una traduzione in italiano così da permetterne una più ampia fruizione anche da parte di un pubblico non direttamente collegato alle vicende storico-politiche che hanno portato alla sua stesura e alla sua pubblicazione.
Dopo una prima parte dedicata a fornire un panorama storico del colonialismo portoghese, con particolare attenzione alla situazione in Africa, viene presentata una sezione unicamente volta a illustrare la situazione del Mozambico, paese di nascita di João Dias, come colonia del Portogallo.
A questa, poi, segue una contestualizzazione letteraria del periodo, sempre con una visione generale, riguardo alla letteratura africana in lingua portoghese, che ne precede una più vicina nel tempo e nello spazio alla pubblicazione scelta come centro di questo elaborato. In questa sezione vengono presentate anche alcune questioni storiche che aiutano a capire il contesto in cui lo scrittore ha vissuto e creato, come la dimensione sociale, culturale e politica della Casa dos Estudantes do Império.
Il secondo capitolo si apre con le informazioni biografiche riguardo all’autore della raccolta: João Dias. Oltre alle varie tappe della sua vita, dalla nascita in Mozambico al trasferimento in Portogallo, vengono chiariti anche i suoi rapporti con autori a lui contemporanei e successivi per sottolineare l’importanza della sua opera considerandone la ripercussione su altre personalità intellettuali legate alla realtà africana del XX secolo.
Il confronto fra João Dias e altri scrittori africani, infatti, permette di comprendere meglio il tipo di reazione suscitata dalle sue affermazioni nel pubblico coevo, tenendo presenti la tradizione letteraria mozambicana a lui precedente e la produzione di altri scrittori di origine africana contemporanei o successivi con cui ha condiviso la condizione di colonizzato. Sempre su questa linea di analisi, viene proposto anche un excursus sul genere del racconto all’interno dell’universo culturale e letterario lusitano, ancora una volta con una parte focalizzata sulla prospettiva africana che ne considera i rapporti con la tradizione orale.
La presentazione del volume del 1952, a cui è dedicato il terzo capitolo, contiene informazioni riguardo l’articolazione interna della raccolta "Godido e outros contos", presentando, in modo sintetico, il contenuto di ciascuno dei racconti.
Dopo la trattazione dell’introduzione scritta da Orlando de Albuquerque, contenuta nel volume e non inclusa nella traduzione, è stato dedicato un paragrafo anche alle tematiche ricorrenti e rilevanti all’interno della raccolta di Dias, a sottolineare come uno dei migliori scrittori del Mozambico sia riuscito ad analizzare il contesto sociale in cui colloca i suoi racconti.
Alcuni dei personaggi, ritenuti maggiormente rilevanti, vengono presentati in un paragrafo dedicato e analizzati anche dal punto di vista simbolico, con particolare attenzione a Godido e al rapporto fra la personalità storica mozambicana e la sua trasposizione letteraria.
Queste informazioni, sia tematiche che contenutistiche, permettono di fornire una prima linea di interpretazione utile ai fini della traduzione, inserita nel quarto capitolo assieme al glossario dei termini lasciati in lingua portoghese nel testo, e seguita dalle considerazioni sulle questioni traduttologiche e sulle scelte linguistiche operate durante la traduzione del testo dal portoghese in italiano.
João Dias è uno degli esempi della lotta letteraria all’oppressione colonialista portoghese in Africa e, allo stesso tempo, il primo a utilizzare la prosa per condannare la società di cui lui stesso è vittima costante in quanto uomo di colore.
La società coloniale presentata nell’elaborato attraverso l’analisi della raccolta di Dias mostra una realtà in cui ingiustizia e arbitrarietà permeano la quotidianità, in un mondo basato su una rete di concetti falsi in cui vittime e carnefici sono ugualmente intrappolati.
L’attualità delle tematiche trattate dallo scrittore è una delle motivazioni che hanno contribuito alla scelta di "Godido e outros contos" come oggetto di analisi. Il ritratto sociale che Dias presenta attraverso la sua prosa è estremamente veritiero e induce il lettore a riflette su ciò che gli viene presentato e, di riflesso, sulla realtà in cui lui stesso vive. La chiarezza accecante con cui l’autore denuncia il regime dà voce a tutti coloro che sono vittime di un governo oppressivo e trovano il coraggio, attraverso parole e/o gesti, di reagire.
L’obiettivo di questo lavoro è presentare un frammento mozambicano dell’universo letterario coloniale portoghese illustrandone le caratteristiche storiche, linguistiche e stilistiche per poi proporne una traduzione in italiano così da permetterne una più ampia fruizione anche da parte di un pubblico non direttamente collegato alle vicende storico-politiche che hanno portato alla sua stesura e alla sua pubblicazione.
Dopo una prima parte dedicata a fornire un panorama storico del colonialismo portoghese, con particolare attenzione alla situazione in Africa, viene presentata una sezione unicamente volta a illustrare la situazione del Mozambico, paese di nascita di João Dias, come colonia del Portogallo.
A questa, poi, segue una contestualizzazione letteraria del periodo, sempre con una visione generale, riguardo alla letteratura africana in lingua portoghese, che ne precede una più vicina nel tempo e nello spazio alla pubblicazione scelta come centro di questo elaborato. In questa sezione vengono presentate anche alcune questioni storiche che aiutano a capire il contesto in cui lo scrittore ha vissuto e creato, come la dimensione sociale, culturale e politica della Casa dos Estudantes do Império.
Il secondo capitolo si apre con le informazioni biografiche riguardo all’autore della raccolta: João Dias. Oltre alle varie tappe della sua vita, dalla nascita in Mozambico al trasferimento in Portogallo, vengono chiariti anche i suoi rapporti con autori a lui contemporanei e successivi per sottolineare l’importanza della sua opera considerandone la ripercussione su altre personalità intellettuali legate alla realtà africana del XX secolo.
Il confronto fra João Dias e altri scrittori africani, infatti, permette di comprendere meglio il tipo di reazione suscitata dalle sue affermazioni nel pubblico coevo, tenendo presenti la tradizione letteraria mozambicana a lui precedente e la produzione di altri scrittori di origine africana contemporanei o successivi con cui ha condiviso la condizione di colonizzato. Sempre su questa linea di analisi, viene proposto anche un excursus sul genere del racconto all’interno dell’universo culturale e letterario lusitano, ancora una volta con una parte focalizzata sulla prospettiva africana che ne considera i rapporti con la tradizione orale.
La presentazione del volume del 1952, a cui è dedicato il terzo capitolo, contiene informazioni riguardo l’articolazione interna della raccolta "Godido e outros contos", presentando, in modo sintetico, il contenuto di ciascuno dei racconti.
Dopo la trattazione dell’introduzione scritta da Orlando de Albuquerque, contenuta nel volume e non inclusa nella traduzione, è stato dedicato un paragrafo anche alle tematiche ricorrenti e rilevanti all’interno della raccolta di Dias, a sottolineare come uno dei migliori scrittori del Mozambico sia riuscito ad analizzare il contesto sociale in cui colloca i suoi racconti.
Alcuni dei personaggi, ritenuti maggiormente rilevanti, vengono presentati in un paragrafo dedicato e analizzati anche dal punto di vista simbolico, con particolare attenzione a Godido e al rapporto fra la personalità storica mozambicana e la sua trasposizione letteraria.
Queste informazioni, sia tematiche che contenutistiche, permettono di fornire una prima linea di interpretazione utile ai fini della traduzione, inserita nel quarto capitolo assieme al glossario dei termini lasciati in lingua portoghese nel testo, e seguita dalle considerazioni sulle questioni traduttologiche e sulle scelte linguistiche operate durante la traduzione del testo dal portoghese in italiano.
João Dias è uno degli esempi della lotta letteraria all’oppressione colonialista portoghese in Africa e, allo stesso tempo, il primo a utilizzare la prosa per condannare la società di cui lui stesso è vittima costante in quanto uomo di colore.
La società coloniale presentata nell’elaborato attraverso l’analisi della raccolta di Dias mostra una realtà in cui ingiustizia e arbitrarietà permeano la quotidianità, in un mondo basato su una rete di concetti falsi in cui vittime e carnefici sono ugualmente intrappolati.
L’attualità delle tematiche trattate dallo scrittore è una delle motivazioni che hanno contribuito alla scelta di "Godido e outros contos" come oggetto di analisi. Il ritratto sociale che Dias presenta attraverso la sua prosa è estremamente veritiero e induce il lettore a riflette su ciò che gli viene presentato e, di riflesso, sulla realtà in cui lui stesso vive. La chiarezza accecante con cui l’autore denuncia il regime dà voce a tutti coloro che sono vittime di un governo oppressivo e trovano il coraggio, attraverso parole e/o gesti, di reagire.
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