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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10062022-103135


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
COLTELLI, NATASCIA
URN
etd-10062022-103135
Titolo
Verifica delle procedure di sanificazione in aree ad altissimo e alto rischio al fine della prevenzione del rischio infettivo in ambito assistenziale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Baggiani, Angelo
Parole chiave
  • hospital procedures
  • formation
  • microbiologic monitoring
  • infectious risk
  • assistance related infections
  • protocolli e procedure ospedaliere
  • misure preventive
  • infezioni correlate all'assistenza (ICA)
  • sanificazione ambientale ospedaliera
  • disinfezione ambientale ospedaliera
  • aree ad alto e altissimo rischio
  • monitoraggio microbiologico
  • sanification
  • sanitization
  • rischio infettivo
  • nuove tecnologie no-touch
  • formazione
Data inizio appello
25/10/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/10/2092
Riassunto
La tesi affronta l’argomento delle infezioni correlate all’assistenza (ICA), le quali sono in incremento costante, in quanto nel corso degli anni si è modificato l’ospite, si sono sviluppati microrganismi antibiotico-resistenti e sono cambiate le metodiche terapeutiche.
Le infezioni correlate all’assistenza sono infezioni contratte da un paziente in ambito ospedaliero, o in un’altra struttura assistenziale che non erano presenti, né in incubazione al momento dell’ammissione; si manifestano non prima di 48 ore dal ricovero, ma possono presentarsi anche dopo la dimissione. Esse rappresentano un problema rilevante dei sistemi sanitari per l’impatto clinico in termini sia di morbosità, sia di mortalità e di costi economici correlati, questo perché hanno come conseguenze: la durata del prolungamento della degenza, maggiore disabilità, diffusione dell’antibiotico resistenza. Questa tematica rappresenta una parte importante dell’Igiene Ospedaliera e una sfida per i sistemi di salute pubblica a livello mondiale, le ICA inoltre sono usate come indicatore della qualità dell’assistenza prestata.
Lo scopo di questo studio condotto presso l’AOUP è quello di valutare, verificare la qualità del servizio di sanificazione e la validità delle procedure adottate all’interno della Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.
Il servizio di sanificazione all’interno di una struttura ospedaliera riveste un ruolo di primaria importanza nella lotta contro le infezioni correlate all’assistenza. L’AOUP è all’avanguardia e ha stilato vari protocolli, procedure e una serie di aggiornamenti che vanno di pari passo sia con le nuove tecnologie, sia con lo sviluppo dei microrganismi che diventano sempre più resistenti.
Valutare in modo attento le procedure e i protocolli consente di tenere sotto controllo le ICA entro i limiti ritenuti accettabili. Mantenere alti livelli di pulizia e sanificazione permette di contribuire a rendere migliore la salute e il benessere dei pazienti, degli operatori sanitari e di tutte le persone che accedono all’interno dell’ospedale, oltre a ridurre la diffusione delle infezioni causate da microrganismi patogeni. I servizi di pulizia degli ospedali vengono generalmente affidati in appalto a società specializzate esterne e gli interventi di sanificazione vengono stabiliti secondo la criticità delle aree. Quest’ultime in ambito sanitario vengono individuate in base al rischio infettivo e classificate in: altissimo rischio, alto rischio, medio rischio, basso rischio infettivo e rischio infettivo tendente a 0.
Al fine di verificare l’efficacia dell’attività di pulizia e sanificazione e avere una base dati oggettiva in merito alla qualità del servizio, sono stati effettuati campionamenti durante il periodo compreso tra il maggio 2021 e il settembre 2022 dal personale dell’Unità Operativa Igiene e Epidemiologia, presso le strutture ospedaliere del Cisanello e Santa Chiara.
Sono stati presi in considerazione differenti reparti con diverso rischio infettivo, in particolare: sale operatorie (nelle quali i risultati riscontrati erano conformi al limite di riferimento); un’unità di terapia intensiva (in cui erano state rilevate inizialmente delle criticità le quali però, nei mesi seguenti sono state risolte); un’unità di degenza a medio rischio (emersa conforme ai limiti di riferimento); e i due edifici destinati alle aziende di pulizia. Le carenze maggiori sono emerse presso le sedi di lavaggio, il cui personale risultava impreparato e non adeguatamente formato sull’argomento. A precise domande, sono state evidenziate carenze nella preparazione relativa alle procedure da applicare, inoltre è stata riscontrata nei prelievi effettuati sui panni una carica microbica superiore ai limiti di raccomandazione. Nonostante le prime criticità, tuttavia nel corso dei mesi successivi si è potuto registrare un netto miglioramento della situazione, dovuto all’attenzione posta sui suggerimenti ricevuti e ai cambiamenti apportati.
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