Tesi etd-10062022-095329 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
CAMMISULI, SALVATORE
URN
etd-10062022-095329
Titolo
Follow-up ecografico in pazienti ospedalizzati per polmonite da SARS-CoV-2 presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
relatore Dott.ssa Barbieri, Greta
relatore Dott.ssa Barbieri, Greta
Parole chiave
- COVID-19
- lung ultrasound
- SARS-CoV-2
Data inizio appello
25/10/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/10/2092
Riassunto
Introduzione
La patologia da SARS-CoV-2 (COVID-19) si manifesta con differenti quadri clinici, da infezione paucisintomatica a polmonite interstiziale, fino ad arrivare a forme più severe di insufficienza respiratoria acuta e coinvolgimento multiorgano. La patologia determina una imponente cascata infiammatoria, responsabile delle sue manifestazioni cliniche più temibili. L’ecografia polmonare (LUS) è una metodica di facile applicazione ampiamente utilizzata durante la pandemia per valutare bed-side l’impegno polmonare nel COVID-19 e i suoi specifici patterns (light beam sign, linee B confluenti) dimostrando un ruolo cruciale nella diagnosi e nel monitoraggio dei pazienti ospedalizzati. I dati relativi al follow-up a distanza risultano ancora limitati, così come studi che indentifichino gli elementi cinici o anamnestici responsabili di sequele a lungo termine.
Scopo
L’obiettivo primario dello studio è stato descrivere l’evoluzione dell’impegno polmonare e dei tipici pattern ecografici della polmonite COVID-19 valutati con LUS standardizzata dopo 3 mesi dalla dimissione ospedaliera. Secondariamente, è stato valutato l’impatto di età, comorbilità, setting di ricovero e indici laboratoristici di flogosi al momento del ricovero nell’esito della valutazione ecografica di follow-up.
Pazienti e metodi
Lo studio è stato condotto su 80 pazienti con diagnosi di COVID-19 ricoverati presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP) nel periodo da marzo a novembre 2020, che hanno aderito al follow-up a 3 mesi dalla dimissione. La metodologia ecografica impiegata sia durante la degenza (T0) che al follow-up (T1) prevedeva l’esplorazione di 16 spazi toracici da parte di operatori esperti, con assegnazione di un punteggio di tipo sia qualitativo (interessamento pleurico/sottopleurico, interstiziale, consolidamento) che quantitativo (numero di sedi impegnate, punteggio crescente in base al grado di deaerazione polmonare). Sono state inoltre valutate le caratteristiche anamnestiche, cliniche, laboratoristiche e la gestione ospedaliera dei pazienti durante il loro periodo di ospedalizzazione.
Risultati
È stata osservata una riduzione significativa del LUS score (da 14.4 ± 8.5 a 5.1± 5.6, p < 0,001) nel confronto fra gli esami eseguiti durante il ricovero e quelli di follow-up. Si è ridotto ugualmente il numero di campi con alterazioni sotto-pleuriche (da 4.9 ± 3.6 a 1 ± 1.6, p < 0,001) ed è stata osservata inoltre la completa scomparsa del light beam, a conferma che questo pattern è tipico della fase acuta della patologia. Le linee B confluenti permangono solo nel 14,2% dei casi a T1 (p < 0,001). Suddividendo la popolazione in base a setting di ricovero (cure intensive vs area medica) non è emersa una differenza significativa nel LUS score a T1 (LUS score medio 5.5 ± 4.7 vs 5.0 ± 5.9, p 0.36). Al contrario, i pazienti con età > 65 anni, con comorbilità cardiovascolari e respiratorie, presentano un LUS score a T1 significativamente più elevato del gruppo non patologico (rispettivamente LUS score medio 8.6 ± 6.6 vs 2.7 ± 2.9, p = 0.36; 6.6 ± 6.1 vs 2.8 ± 3.7, p < 0.003; 9.2 ± 6.6 vs 4.6 ± 4.9, p 0,04). Analogamente, quando la popolazione è stata suddivisa in base al valore di mediana dei principali indici di flogosi valutati in DEA e all’ammissione in reparto, è stato evidenziato che i pazienti con valori più elevati di PCR (p=0.05), IL6 (p=0.01), TNF (p=0.03), MCP1 (p =0.01) avevano valori medi di LUS score significativamente più elevati alla valutazione ecografica di follow-up. Ciò non si verifica per IL10 (p=0,87).
Discussione e conclusioni
Al controllo di follow-up a 3 mesi l’ecografia polmonare eseguita con modalità standardizzata mette in evidenza una significativa riduzione del LUS score, la scomparsa del light beam e la riduzione significativa delle linee B confluenti. Tali reperti ecografici identificano pertanto la polmonite da SARS-CoV-2 nella sua fase acuta. L’età più elevata, le comorbilità e una più spiccata risposta infiammatoria all’ammissione ospedaliera, sembrano elementi che influiscono sulla persistenza di alterazioni patologiche all’ecografia polmonare eseguita a distanza dall’ospedalizzazione per COVID-19.
La patologia da SARS-CoV-2 (COVID-19) si manifesta con differenti quadri clinici, da infezione paucisintomatica a polmonite interstiziale, fino ad arrivare a forme più severe di insufficienza respiratoria acuta e coinvolgimento multiorgano. La patologia determina una imponente cascata infiammatoria, responsabile delle sue manifestazioni cliniche più temibili. L’ecografia polmonare (LUS) è una metodica di facile applicazione ampiamente utilizzata durante la pandemia per valutare bed-side l’impegno polmonare nel COVID-19 e i suoi specifici patterns (light beam sign, linee B confluenti) dimostrando un ruolo cruciale nella diagnosi e nel monitoraggio dei pazienti ospedalizzati. I dati relativi al follow-up a distanza risultano ancora limitati, così come studi che indentifichino gli elementi cinici o anamnestici responsabili di sequele a lungo termine.
Scopo
L’obiettivo primario dello studio è stato descrivere l’evoluzione dell’impegno polmonare e dei tipici pattern ecografici della polmonite COVID-19 valutati con LUS standardizzata dopo 3 mesi dalla dimissione ospedaliera. Secondariamente, è stato valutato l’impatto di età, comorbilità, setting di ricovero e indici laboratoristici di flogosi al momento del ricovero nell’esito della valutazione ecografica di follow-up.
Pazienti e metodi
Lo studio è stato condotto su 80 pazienti con diagnosi di COVID-19 ricoverati presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP) nel periodo da marzo a novembre 2020, che hanno aderito al follow-up a 3 mesi dalla dimissione. La metodologia ecografica impiegata sia durante la degenza (T0) che al follow-up (T1) prevedeva l’esplorazione di 16 spazi toracici da parte di operatori esperti, con assegnazione di un punteggio di tipo sia qualitativo (interessamento pleurico/sottopleurico, interstiziale, consolidamento) che quantitativo (numero di sedi impegnate, punteggio crescente in base al grado di deaerazione polmonare). Sono state inoltre valutate le caratteristiche anamnestiche, cliniche, laboratoristiche e la gestione ospedaliera dei pazienti durante il loro periodo di ospedalizzazione.
Risultati
È stata osservata una riduzione significativa del LUS score (da 14.4 ± 8.5 a 5.1± 5.6, p < 0,001) nel confronto fra gli esami eseguiti durante il ricovero e quelli di follow-up. Si è ridotto ugualmente il numero di campi con alterazioni sotto-pleuriche (da 4.9 ± 3.6 a 1 ± 1.6, p < 0,001) ed è stata osservata inoltre la completa scomparsa del light beam, a conferma che questo pattern è tipico della fase acuta della patologia. Le linee B confluenti permangono solo nel 14,2% dei casi a T1 (p < 0,001). Suddividendo la popolazione in base a setting di ricovero (cure intensive vs area medica) non è emersa una differenza significativa nel LUS score a T1 (LUS score medio 5.5 ± 4.7 vs 5.0 ± 5.9, p 0.36). Al contrario, i pazienti con età > 65 anni, con comorbilità cardiovascolari e respiratorie, presentano un LUS score a T1 significativamente più elevato del gruppo non patologico (rispettivamente LUS score medio 8.6 ± 6.6 vs 2.7 ± 2.9, p = 0.36; 6.6 ± 6.1 vs 2.8 ± 3.7, p < 0.003; 9.2 ± 6.6 vs 4.6 ± 4.9, p 0,04). Analogamente, quando la popolazione è stata suddivisa in base al valore di mediana dei principali indici di flogosi valutati in DEA e all’ammissione in reparto, è stato evidenziato che i pazienti con valori più elevati di PCR (p=0.05), IL6 (p=0.01), TNF (p=0.03), MCP1 (p =0.01) avevano valori medi di LUS score significativamente più elevati alla valutazione ecografica di follow-up. Ciò non si verifica per IL10 (p=0,87).
Discussione e conclusioni
Al controllo di follow-up a 3 mesi l’ecografia polmonare eseguita con modalità standardizzata mette in evidenza una significativa riduzione del LUS score, la scomparsa del light beam e la riduzione significativa delle linee B confluenti. Tali reperti ecografici identificano pertanto la polmonite da SARS-CoV-2 nella sua fase acuta. L’età più elevata, le comorbilità e una più spiccata risposta infiammatoria all’ammissione ospedaliera, sembrano elementi che influiscono sulla persistenza di alterazioni patologiche all’ecografia polmonare eseguita a distanza dall’ospedalizzazione per COVID-19.
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