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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10062021-174706


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
DOMENICI, VALERIA
URN
etd-10062021-174706
Titolo
PTSD, spettro Post-Traumatico da Stress e rischio suicidario in un campione di pazienti afferenti ai servizi di salute mentale ad un anno dall’esordio della pandemia COVID-19: uno studio multicentrico italiano.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Carmassi, Claudia
Parole chiave
  • COVID-19
  • suicidalità
  • spettro Post-Traumatico da Stress
  • PTSD
Data inizio appello
26/10/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/10/2091
Riassunto
Dalla fine del 2019, l’intero pianeta è stato costretto a confrontarsi con un nuovo agente patogeno, sino a quel momento completamente sconosciuto. Ogni individuo ha sperimentato la paura di una malattia infettiva ignota, di cui era possibile descrivere, almeno per i primi tempi, solo caratteristiche cliniche: contagiosità altissima, sintomi spesso invalidanti, scarsa risposta alle terapie mediche disponibili, elevata letalità.
L’assenza di terapie utili a contrastare l’azione lesiva del patogeno ha fatto sì che le uniche risorse disponibili per fronteggiare il SARS-CoV-2, almeno nei mesi immediatamente successivi al suo sequenziamento, siano state le misure di quarantena e confinamento sociale, imposte in maniera più o meno restrittiva dai vari Governi.
La paura del contagio di un agente patogeno potenzialmente letale, l’improvvisa limitazione della libertà di movimento e della vita sociale, la comparsa di cambiamenti nello status socio-economico hanno creato i presupposti perché la pandemia da COVID-19 potesse rivelarsi un evento stressante per la popolazione; il fatto che la pandemia da COVID-19 abbia determinato morte o minaccia di morte, inoltre, consente di definirla a tutti gli effetti un evento traumatico.
Numerosi studi, condotti con il fine di valutare la reazione della popolazione generale alla pandemia da COVID-19, hanno dimostrato che questo evento era stato percepito come altamente stressante, (data l’insorgenza di sintomi ansiosi o depressivi) e, talora, come traumatico, data la descrizione di sintomi dello spettro Post-Traumatico o di Disturbo da Stress Post-Traumatico; risultati ad essi sovrapponibili sono stati ottenuti con lo studio di sottogruppi di questa popolazione, creati ad esempio in base al tipo di impiego o all’essere affetti da specifiche patologie.
Altri studi, invece, hanno indagato gli effetti della pandemia da COVID-19 nella popolazione seguita dai servizi psichiatrici: anche in essa venivano descritti l’insorgenza o l’aumento (qualora già presenti) dei sintomi ansiosi e depressivi e dei sintomi dello stress Post-Traumatico.
Tra questi ultimi rientra anche il presente studio, il cui scopo è individuare l’insorgenza di PTSD, sintomi dello Spettro Post-Traumatico e di rischio suicidario in relazione alla pandemia da COVID-19 nei pazienti psichiatrici; il campione è costituito da 519 pazienti con diagnosi di patologia psichiatrica afferenti ai servizi mentali di nove Aziende Ospedaliero-Universitarie italiane. La valutazione è stata condotta tra Febbraio e Marzo 2021, ad un anno dall’esordio della pandemia COVID-19 sul territorio italiano. I pazienti costituenti il campione, la cui età media si è di 42.2±16.7 anni, hanno compilato interviste cliniche strutturate e questionari al momento del colloquio clinico tradizionale (“in presenza”).
I questionari impiegati in questo studio comprendono il Case Report Form (CRF), utilizzato per la determinazione delle caratteristiche socio-demografiche e socio-economici relativi al periodo della pandemia da COVID-19; la Structured Clinical Interview for DSM-5 Clinical Version (SCID-5 CV), utilizzata per l’inquadramento diagnostico dei pazienti secondo i criteri proposti dal DSM-5; il Trauma And Loss Spectrum-Self Report (TALS-SR), utilizzato per determinare chi, tra i pazienti, avesse sviluppato sintomi dello spettro Post-Traumatico da Stress (ovvero, chi avesse sviluppato un PTSD parziale, sottosoglia) e chi, invece, avesse sviluppato un PTSD soprasoglia, rispondente ai criteri diagnostici del DSM-5; la Columbia-Suicide Severity Rating Scale (C-SSRS), utilizzata per valutare il rischio suicidario nei pazienti con PTSD, con particolare riferimento alla comparsa di ideazione suicidaria e di tentativi di suicidio nell’ultimo mese.
L’uso del questionario TALS-SR ha dimostrato la comparsa di PTSD e di PTSD parziale in relazione alla pandemia da COVID-19 rispettivamente nel 36,3% e nel 29,4% dei pazienti costituenti il campione; analizzando i sintomi del PTSD come espressi nei criteri diagnostici B, C, D, E del DSM-5 (sintomi intrusivi, evitamento persistente degli stimoli, alterazioni negative di pensieri ed emozioni, alterazioni di arousal e reattività), si è osservata una sostanziale uniformità nella loro prevalenza nel gruppo di pazienti affetti, seppur con una presenza lievemente maggiore dei sintomi del criterio E.
Analizzando il gruppo di pazienti che aveva sviluppato PTSD in relazione alla caratteristiche socio-demografiche, invece, si è osservato che l’età media di questi pazienti è più bassa rispetto l’età media del campione totale (38,916,8 anni) e che il 61,8% di essi è di sesso femminile, in linea con quanto generalmente dimostrato nei pazienti affetti da PTSD. Molto interessanti i dati ottenuti relativamente allo stato civile e abitativo: la maggioranza dei pazienti che hanno sviluppato PTSD risulta essere non coniugata, senza figli e ancora coabitante con la famiglia di origine. Questi aspetti sono spesso intersecati tra loro, e generalmente descritti in pazienti con patologia psichiatrica più grave. Il 30,4% dei pazienti che avevano sviluppato PTSD, inoltre, risultava essere studente: percentuale non irrisoria, che dimostrava che gli studenti con diagnosi psichiatrica, al pari di quelli appartenenti alla popolazione generale, avevano spesso percepito la pandemia da COVID-19 come un evento traumatico. L’analisi dei precedenti per patologia psichiatrica nei pazienti costituenti il campione, infine, ha evidenziato che il 64,9% di essi era già seguito per patologia psichiatrica, mentre al restante 35,1% è stato somministrato il questionario al momento della prima visita.
Analizzando il gruppo di pazienti che aveva sviluppato PTSD in relazione alla caratteristiche socio-economiche comparse durante la pandemia da COVID-19 si osserva che, sorprendentemente, solo il 6,8% dei pazienti che avevano sviluppato PTSD era risultato positivo al COVID-19; il 40,2% era stato sottoposto a quarantena, il 18, 2% era stato sottoposto ad isolamento. Ben il 48% dei pazienti aveva dovuto rinunciare a recarsi sul posto di lavoro, e il 50,7% riferiva di avere avuto parenti o amici positivi al SARS-CoV-2. Complessivamente, l’analisi dei dati ottenuti aiuta a dimostrare che l’evento traumatico non è il contagio da SARS-CoV-2 in sé, bensì la pandemia da COVID-19 nel suo insieme.
Analizzando il gruppo di pazienti che aveva sviluppato PTSD in relazione alla diagnosi psichiatrica, si osserva che i disturbi maggiormente rappresentati sono il Disturbo Depressivo Maggiore (23,1% dei pazienti) ed il Disturbo Bipolare (21,1% dei pazienti); ne consegue che anche il PTSD insorto in relazione alla pandemia da COVID-19 risulta una comorbidità frequente nei pazienti con queste patologie.
Infine, prendendo le mosse da vari studi precedenti, in virtù dei quali il PTSD è definito come un fattore di rischio per la comparsa di suicidalità, è stato indagato il rischio suicidario nei pazienti psichiatrici che avevano sviluppato PTSD in relazione alla pandemia da COVID-19. Nell’ambito del rischio suicidario, sono stati analizzati in modo particolare la comparsa di ideazione suicidaria ed i tentativi di suicidio condotti nell’ultimo mese; i risultati ottenuti dimostrano prevalenza, sia per quanto riguarda l’ideazione suicidaria che per i tentativi di suicidio, nei pazienti che avevano sviluppato PTSD rispetto ai pazienti costituenti il gruppo “NO PTSD”. Con riferimento al gruppo dei pazienti con PTSD parziale, si è poi cercato di quantificare l’intensità dei sintomi, valutata tramite il questionario TALS, in base alla presenza o meno del rischio suicidario, prestando anche in questo caso particolare attenzione ad ideazione suicidaria e tentativi suicidari condotti nell’ultimo mese; si è osservato che, tanto nei pazienti con ideazione suicidaria quanto nei pazienti con anamnesi positiva per tentativo suicidario nell’ultimo mese, i sintomi del PTSD avevano intensità maggiore di quanto accadesse nei pazienti senza ideazione o senza tentativi di suicidio.
Questo studio conferma l’importanza di studi longitudinali orientati alla valutazione delle traiettorie della psicopatologia, oltre alla natura e l’intensità dei cambiamenti in essa verificatisi; il fine ultimo, oltre determinare le categorie socio-economiche e patologiche a maggior rischio di insorgenza di PTSD e le caratteristiche dell’andamento della patologia nel tempo, sarebbe anche quello di ideare le possibili strategie di prevenzione delle patologie associate ad eventi traumatici.
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