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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10062015-181438


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
OCCHIPINTI, MARICA
URN
etd-10062015-181438
Titolo
Sottotitolazione e fansubbing a confronto: proposta di traduzione del film Submarine
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
TRADUZIONE LETTERARIA E SAGGISTICA
Relatori
relatore Bruti, Silvia
Parole chiave
  • fansubbing
  • sottotitolazione
Data inizio appello
09/11/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’elaborato si divide in due sezioni. Nella prima, composta di tre capitoli, si introdurrà il concetto di “traduzione audiovisiva” da un punto di vista accademico, in quanto “giovane settore dei translation studies a lungo ignorato dalla ricerca, che ha ricevuto un potente impulso a partire dagli anni Novanta del secolo scorso. Dopo un breve excursus diacronico, comprensivo del dibattito che ha condotto all’adozione di una definizione condivisa, quella di “traduzione audiovisiva” (cui comunemente ci si riferisce con l’acronimo TAV), si cercherà di stilare una tassonomia esauriente delle relative modalità.
Si entrerà, dunque, nel vivo della questione offrendo un quadro esaustivo dell’oggetto di questa tesi, la sottotitolazione. Se ne fornirà un quadro storico per poi analizzarne i tratti distintivi e passarne in rassegna vantaggi e svantaggi rispetto alle altre forme di traduzione audiovisiva, prima fra tutte il doppiaggio. In seguito, se ne presenterà una classificazione in tipi a seconda che si adotti una prospettiva tecnica o linguistica e si cercherà di far luce sulla dibattuta contrapposizione tra sottotitoli intralinguistici e interlinguistici: i primi ritenuti da sempre, da un punto di vista pragmatico, un supporto comunicativo di vitale importanza per “gli utenti portatori di disabilità sensoriali” o per chi ha intenzione di apprendere una lingua straniera; i secondi considerati, semmai, una tipologia traduttiva a pieno titolo e indirizzati a un pubblico non madrelingua rispetto al codice linguistico del ST (capitolo primo).
Il secondo capitolo si focalizzerà sull’analisi di un fenomeno piuttosto recente, che tuttavia si sta imponendo in misura crescente sulla rete, come conseguenza della frammentazione dell’imponente pubblico di cui gode la sottotitolazione: il fansubbing. Si cercheranno di charire, innanzitutto, le ragioni dell’affermazione di tale fenomeno, nato in concomitanza con la necessità di rendere fruibili gli anime giapponesi al relativo pubblico di appassionati.
Si procederà, poi, a fornire una panoramica puntuale relativa alla situazione italiana, che, vantando di una crescente volontà di eguagliare i canoni impiegati nel settore della sottotitolazione interlinguistica di stampo professionale, è sintomatica di una maggiore consapevolezza da parte del traduttore amatoriale, che intende sfatare il mito secondo il quale tutte le forme di sottitolazione sperimentale siano «abusive» e rappresentino una deviazione dalle norme grafiche e linguistiche della sottotitolazione standard. Si affronterà, dunque, il tema cruciale degli standard qualitativi associati alla sottotitolazione amatoriale in termini di accuratezza linguistico-traduttiva, leggibilità e precisione nella sincronizzazione, con particolare riferimento a uno dei principali siti di fansubbing in Italia, Subsfactory. Per una valutazione degli aspetti qualitativi e quantitativi dei prodotti distribuiti in rete e di quelli relativi agli effetti sulla ricezione e al grado di apprezzamento da parte del pubblico, si è deciso di adottare una procedura sperimentale e di redigere due questionari da sottoporre rispettivamente ai membri dello staff di Subsfactory, nel tentativo di abbozzare il profilo del fansubber, e agli utenti del forum.
Nel terzo capitolo, l’attenzione sarà rivolta agli aspetti tecnici e linguistici della sottotitolazione interlinguistica.Si illustrerà il processo di realizzazione di un sottotitolo, tratteggiando il profilo dei principali software per la sottotitolazione e focalizzando l’attenzione sulla procedura della sincronizzazione, che consiste nell’abilità di far coincidere il testo impresso sullo schermo al testo parlato, impedendo a eventuali riduzioni di pregiudicare la comprensione globale del prodotto audiovisivo. Il capitolo si concluderà con l’espicitazione dei vincoli di natura diversa che condizionano la sottotitolazione sia in fase di realizzazione che in fase di ricezione.
La seconda parte dell’elaborato è di natura più pratica. Comprende, infatti, la proposta di sottotitolazione in italiano di Submarine, film inglese del 2010, diretto da Richard Ayoade e basato sull’omonimo romanzo di Joe Dunthorne (capitolo quinto).
La traduzione è preceduta da un capitolo di commento stilistico e traduttivo. All’esposizione della sinossi, delle caratteristiche del dialogo filmico in questione, dello stile e del registro dell’originale, che, spesso, col passaggio in diamesia, subiscono degli slittamenti, risultando più formale l’uno e più altolocato l’altro, seguirà una lunga dissertazione sulle strategie traduttive normalmente impiegate nella sottotitolazione interlinguistica e su quelle adottate nella proposta di traduzione.
Si analizzeranno questioni concernenti le difficoltà sollevate dalla presenza di termini culturalmente connotati o di giochi di parole, dalla necessità frequente di adattare la traduzione all’immagine o di veicolare l’umorismo dell’originale, dalla presenza di turpiloquio, di espressioni gergali o di forme allocutive proprie della lingua di partenza e così via. Particolare attenzione sarà dedicata alle numerose scritte di scena e alla resa del repertorio di canzoni presente in Submarine, che, composto appositamente per il film, diventa un elemento fondamentale nella costruzione del significato.
Il capitolo si concluderà con un’analisa comparativa tra la proposta di traduzione e i sottotitoli per sordi disponibili sia in inglese che in italiano nella versione home video del film, distribuita dalla casa di produzione P.F.A Films. La scelta di tradurre i dialoghi del film Submarine, un prodotto già doppiato e sottotitolato in italiano, deriva dalla volontà di rendere evidente cosa accomuna e cosa differenzia la sottotitolazione per non udenti e la versione proposta, realizzata secondo i parametri tecnico-linguistici e traduttivi di Subsfactory, e dalla constatazione, ai fini traduttivi, di una certa emblematicità del linguaggio filmico di Submarine. I dialoghi originali, infatti, spiccano per la densità di elementi culturospecifici, giochi di parole, slittamenti di registro e slang, rendendo pertanto necessaria, in fase di trasposizione in lingua italiana, la messa in atto delle principali strategie traduttive impiegate dal sottotitolatore interlinguistico.
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