logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10062009-093801


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SIMONELLI, LARA
URN
etd-10062009-093801
Titolo
L'impiego delle ancore di sutura nella lesione del legamento crociato anteriore nel cane: valutazione delle eventuali complicazioni post-operatorie
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Carlucci, Fabio
correlatore Dott.ssa Dini, Francesca
controrelatore Dott. Barsotti, Giovanni
Parole chiave
  • ancore di sutura
  • cane
  • complicazioni
  • LCA
  • tecnica extra-capsulare
Data inizio appello
23/10/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/10/2049
Riassunto
La lesione del legamento crociato anteriore risulta una delle patologie ortopediche a carico del ginocchio che si verifica con maggior incidenza. Per il suo trattamento chirurgico sono state descritte tecniche intra-articolari, extra-articolari e osteotomie tibiali. Il presente lavoro di tesi si è proposto di valutare i risultati ottenuti con l’esecuzione di un’innovativa tecnica extra-articolare mini-invasiva con l’adozione di particolari ancore di sutura. La nostra attenzione è stata rivolta soprattutto alla valutazione delle eventuali complicazioni post-operatorie e al loro approccio terapeutico. Sono stati esaminati 11 pazienti (12 lesioni) differenti per razza ed età, e appartenenti a entrambi i sessi, afferiti al Dipartimento di Clinica Veterinaria dell’Università di Pisa nel periodo compreso tra gennaio 2007 e settembre 2009. La tecnica particolarmente mini-invasiva, di facile e rapida esecuzione, ha mostrato buoni risultati in termini di recupero funzionale dell’arto trattato. Le maggiori complicazioni riscontrate in seguito alla chirurgia sono state di sospetto cedimento dell’impianto e reazione al filo innestato sull’ancora. Entrambe le complicazioni sono state trattate con successo, mediante terapia anti-infiammatoria associata a fisioterapia o revisione chirurgica. Tutti i proprietari al follow-up telefonico a lunga distanza (24-36 mesi) riferivano un discreto recupero della funzionalità dell’arto dichiarandosi soddisfatti dell’esito dell’intervento
File