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La tesi si prefigge un confronto tra due romanzi della letteratura romena del Novecento ("Almanacco degli accidenti" di Ştefan Agopian e "Signorina Christina" di Mircea Eliade) sulla base di un elemento che, nonostante le enormi differenze (sia storiche che letterarie), hanno in comune: la presenza dell'elemento soprannaturale e fantastico. Dopo aver tracciato, nei primi due capitoli, il profilo delle due opere ed averne evidenziato le peculiarità (in base, tra l'altro, al profilo bio-bibliografico di Agopian ed Eliade nonché al rapporto con le rispettive epoche), gli ultimi due capitoli sono dedicati ad analizzare l'elemento del soprannaturale nelle due opere. In particolare nell'ultimo capitolo si cerca di fissare, grazie ai capisaldi dello studio di Francesco Orlando (sul soprannaturale letterario) e con l'ausilio di quello di Tzvetan Todorov inerente la letteratura fantastica, il tipo di soprannaturale e fantastico nei due romanzi, convenendo sull'importanza dello strumento letterario per dar voce alle esigenze dell'Io.