Tesi etd-10052022-164650 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BRANDIS, ELENA
URN
etd-10052022-164650
Titolo
L’uso delle tecnologie 4.0 nel lavoro dell’assistente sociale può dar vita a un nuovo sistema di welfare? Focus sull’uso dello smartworking nel progetto P.I.P.P.I
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Villa, Matteo
Parole chiave
- coranavirus
- industry 4.0
- smart welfare
- smart working
- social innovation
- social services
- sustainability
- vulnerability
Data inizio appello
24/10/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
I servizi sociali, a seguito dell’emergenza Coronavirus e delle successive misure di distanziamento sociale, si sono riorganizzati per affrontare le sfide poste dallo smart working.
La tesi intende proporre un’analisi dettagliata del lavoro agile, a partire dallo scenario in cui si inserisce, quello della Industry 4.0, analizzando la sua affermazione ed evoluzione da un punto di vista normativo. Dapprima si è cercato di dare una contestualizzazione teorica di riferimento, che andasse a verificarne la sua sostenibilità ambientale, economica e sociale, indagando le potenzialità e i rischi di questa nuova e imprevista modalità di lavoro, che riguardano la relazionalità della professione, il digital divide e la privacy. Successivamente si sono analizzate le esperienze di alcuni assistenti sociali impiegati nel programma P.I.P.P.I. per verificare se la teoria si andasse a rispecchiare nella pratica.
Si è voluto descrivere come il lavoro sociale può esprimersi attraverso una nuova modalità di lavoro come lo smart working, connubio sancito dalla parola smart welfare.
La tesi intende proporre un’analisi dettagliata del lavoro agile, a partire dallo scenario in cui si inserisce, quello della Industry 4.0, analizzando la sua affermazione ed evoluzione da un punto di vista normativo. Dapprima si è cercato di dare una contestualizzazione teorica di riferimento, che andasse a verificarne la sua sostenibilità ambientale, economica e sociale, indagando le potenzialità e i rischi di questa nuova e imprevista modalità di lavoro, che riguardano la relazionalità della professione, il digital divide e la privacy. Successivamente si sono analizzate le esperienze di alcuni assistenti sociali impiegati nel programma P.I.P.P.I. per verificare se la teoria si andasse a rispecchiare nella pratica.
Si è voluto descrivere come il lavoro sociale può esprimersi attraverso una nuova modalità di lavoro come lo smart working, connubio sancito dalla parola smart welfare.
File
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TesiElenaBrandis.pdf | 1.95 Mb |
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