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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10052019-230154


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
RIZZATO, MATTIA
URN
etd-10052019-230154
Titolo
Condizioni occupazionali, disuguaglianze e vulnerabilità della forza lavoro straniera nel mercato del lavoro italiano
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof.ssa Venturi, Silvia
Parole chiave
  • immigrazione
  • Italia
  • lavoro
  • occupazione
  • stranieri
Data inizio appello
21/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/10/2089
Riassunto
La presenza degli stranieri nel mercato del lavoro italiano ha assunto ormai un carattere innegabilmente strutturale. A partire dagli anni ’70, da quando l’Italia è divenuta a tutti gli effetti un paese d’immigrazione, questa presenza si è diversificata e stratificata, contribuendo al soddisfacimento del fabbisogno di manodopera proveniente da diversi settori dell’economia. Il tutto è avvenuto senza che vi siano stati programmi di reclutamento attivo sul mercato del lavoro internazionale. Gli stranieri hanno perlopiù approfittato della proliferazione di specifiche nicchie nel mercato del lavoro che erano state abbandonate dai lavoratori autoctoni. La governance di un tale fenomeno da parte dello Stato italiano si è invece sostanzialmente basata su due dispositivi: da una parte il meccanismo della chiamata a distanza che costituisce l’asse portante del sistema dei decreti flussi e delle quote d’ingressi stabilite annualmente dal legislatore. Dall’altra lo strumento della sanatoria, di cui si è fatto ampio uso per regolarizzare tutta quella massa di lavoratori rimasti per anni nascosti nell’economia sommersa nella consapevolezza di poterne poi emergere.
Quello che osserviamo oggi rappresenta l’esito di un tale percorso storico. Una situazione in cui le condizioni peculiari e di per sé già penalizzanti dei lavoratori stranieri, come la scarsa conoscenza della lingua o l’assenza di un network familiare su cui appoggiarsi, incontrano un mercato estremamente rigido e segmentato con scarse possibilità di mobilità professionale ascendente e una forte domanda di lavoro a bassa qualificazione, nonchè una legislazione sui permessi di soggiorno che crea negli immigrati l’urgenza di trovare un’occupazione qualsiasi per rimanere in regola, anche a costo di essere impiegati nelle mansioni caratterizzate da maggiore precarietà contrattuale, alto rischio d’infortuni e bassa remunerazione. Con un occhio di riguardo alle differenze interne alla componente straniera della forza lavoro, alle specificità territoriali e alle asimmetrie di genere, il presente elaborato, attraverso l’ausilio di dati e rapporti ufficiali, si pone l’obiettivo di indagare quelle dimensioni che evidenziano l’esistenza di disuguaglianze pervasive e sistematiche tra la forza lavoro straniera e quella autoctona; declassamento iniziale, intrappolamento e segregazione occupazionale, sovraqualificazione rispetto al lavoro svolto e penalizzazione retributiva sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono alla qualificazione del lavoratore straniero come soggetto vulnerabile e per questo meritevole di considerazioni e attenzioni specifiche.
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