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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10052016-144648


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
ROBINO, CHIARA
URN
etd-10052016-144648
Titolo
Il danno polmonare da ventilazione meccanica invasiva nei pazienti con grave cerebrolesione acquisita
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Malacarne, Paolo
Parole chiave
  • VILI
  • VAP
  • PIC
  • Double hit model
  • Blast Injury Theory
  • Ventilazione Meccanica Invasiva
  • ARDS
  • GCLA
Data inizio appello
25/10/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
I pazienti affetti da grave cerebrolesione acquisita (GCLA) si trovano, per definizione, in stato di coma e necessitano pertanto di ricovero in Terapia Intensiva (TI). In TI, questi pazienti vengono sottoposti a Ventilazione Meccanica Invasiva (VMI), in modo da trattare la grave insufficienza respiratoria a cui vanno incontro e, al tempo stesso, impedire un aumento della pressione intracranica (PIC) oltre valori patologici. In particolare, le attuali linee guida raccomandano di impostare la ventilazione avendo come scopo principale il controllo della PIC, anche impiegando elevati volumi tidalici (VT), bassi valori di pressione positiva tele-espiratoria (PEEP), elevate frequenze respiratorie (FR).
Bisogna però tener presente che circa il 25-30% dei pazienti con GCLA, secondariamente alla lesione endocranica stessa, manifesta danno polmonare acuto (ARDS), la cui fisiopatologia non è ancora del tutto definita, benché esistano due teorie al riguardo: la Blast Injury Theory e il Double Hit Model, di più recente formulazione. Inoltre, i pazienti che sviluppano ARDS possono essere soggetti a importanti ripercussioni di carattere infiammatorio ed emodinamico a livello encefalico. Due aspetti, nei pazienti con GCLA, sono di fondamentale importanza: il suddetto rapporto biunivoco tra polmoni ed encefalo e il fatto che i parametri ventilatori attualmente proposti rappresentano uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo e il mantenimento del danno polmonare da ventilazione (VILI), che può arrivare a manifestarsi come ARDS. È pertanto stata messa a punto una modalità di ventilazione detta “protettiva”, ovvero che riduce il VILI: non è però stato testato l’effetto di questa ventilazione protettiva sul controllo della PIC.
Allo stesso tempo, la VMI pro se rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo della cosiddetta Polmonite Acquisita da Ventilazione (VAP).
Questa tesi si propone di studiare una casistica di pazienti con GCLA ricoverati in TI, sia con danno polmonare già presente al momento dell’inizio della VMI sia senza danno polmonare, sottoposti a VMI prolungata, per studiare l’insorgenza / peggioramento del danno polmonare in relazione alle modalità con cui la VMI viene settata.
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