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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10052016-135735


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CICCONI, PIERGIULIO
URN
etd-10052016-135735
Titolo
Analisi dei livelli degli ormoni tiroidei, dosati sul liquor cefalorachidiano con Spettrometria di Massa, in pazienti con Malattia di Alzheimer e Demenza Fronto-Temporale.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bonuccelli, Ubaldo
Parole chiave
  • malattia di Alzheimer
  • liquor cefalorachidiano
  • demenza frontotemporale
  • demenza
  • biomarkers
  • ormoni tiroidei
  • spettrometria di massa
Data inizio appello
25/10/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/10/2086
Riassunto
Background: è noto che gli ormoni tiroidei abbiano un ruolo nella regolazione delle performance cognitive ed è stato ipotizzato che l’alterazione della disponibilità intracerebrale degli stessi ormoni possa essere coinvolta nello sviluppo della demenza. I livelli sierici degli ormoni tiroidei possono non essere correlati con quelli presenti all’interno del SNC, e un migliore valutazione della disponibilità ormonale intracerebrale è fornita dalla concentrazione degli ormoni tirodei nel liquor cefalorachidiano (CSF).
Metodi: il lavoro di tesi indaga la relazione tra la demenza e la concentrazione liquorale degli ormoni tiroidei in 35 soggetti, con diagnosi di Malattia di Alzheimer (AD, n=15) o Demenza Frontotemporale (FTD, n=10) o con funzione cognitiva normale (n=10). I livelli liquorali degli ormoni tiroidei sono stati determinati utilizzando la Spettrometria di Massa accoppiata alla Cromatografia Liquida ad Alta prestazione (HPLC-MS/MS). I livelli sierici degli stessi ormoni sono stati determinati con le tecniche immunologiche standard. Il Mini Mental State Examination è stato utilizzato come indice clinico delle funzioni cognitive.
Risultati: nell’intero campione, le concentrazioni liquorali medie di T4, T3 e rT3 sono risultate rispettivamente 1.54±0.08 nM, 14.0±0.6 pM e 155.0±12.1 pM, senza differenze significative tra i tre sottogruppi. Non sono state osservate correlazioni significative tra i livelli liquorali di T4 o rT3 e i rispettivi livelli sierici. Viceversa, una correlazione significativa è stata osservata per T3 nell’intero campione (r=0.538 con T3 totale, P=0.001; r=0.408 con fT3, P=0.015), sebbene questa correlazione fosse più debole nel sottogruppo con AD. Nei pazienti con AD è stata osservata una significativa correlazione negativa tra MMSE e rT3 (r=0.661, P=0.007) o il rapporto rT3/T3 (r=0.606, P=0.017) nel CSF; nel sottogruppo con FTD, invece, non è stata trovata alcuna correlazione significativa tra ormoni tiroidei liquorali e MMSE. Inoltre, in nessuno dei due sottogruppi con AD e FTD, nè gli ormoni tiroidei sierici nè le concentrazioni liquorali di beta amiloide e proteine tau correlavano con il MMSE.
Conclusioni: i nostri risultati confermano la complessità del metabolismo degli ormoni tiroidei nel SNC e indicano che i distiroidismi intracerebrali possano essere correlati alla severità della demenza nell’AD. Questo suggerisce di tenere in considerazione i livelli liquorali di T3 e rT3 nella ricerca dei biomarkers di declino cognitivo specifici per pazienti con AD.
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