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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10052016-094823


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CAMPESE, NICOLE
URN
etd-10052016-094823
Titolo
Valutazione della struttura della sostanza nera nei pazienti con disturbo comportamentale del sonno REM: evidenze da uno studio in risonanza magnetica ad ultra-alto campo
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ceravolo, Roberto
correlatore Prof. Cosottini, Mirco
Parole chiave
  • Disturbo comportamentale del sonno REM
  • Nigrosoma1
  • Parkinsonismo prodromico
  • Risonanza magnetica ad ultra-alto campo
Data inizio appello
25/10/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/10/2086
Riassunto
Nell’ambito della storia naturale dei parkinsonismi degenerativi si identificano una lunga fase asintomatica, in cui il processo neurodegenerativo è in atto ma non si hanno manifestazioni cliniche, una fase prodromica, caratterizzata da segni e sintomi (per lo più non motori) che non soddisfano i criteri diagnostici per parkinsonismo ed una fase di malattia clinicamente conclamata.
Il disturbo comportamentale del sonno REM (RBD) rientra nella possibile gamma di manifestazioni non motorie con cui possono esprimersi clinicamente, anche molto precocemente, i parkinsonismi degenerativi. Oltre che sintomo non motorio il disturbo comportamentale del sonno REM è anche un sintomo pre-motorio o prodromico di malattia, la cui comparsa può precorrere anche di diversi anni la diagnosi formale di parkinsonismo degenerativo formulata secondo i criteri diagnostici correnti.
Obiettivo del presente studio è la ricerca e la caratterizzazione, nei pazienti con disturbo comportamentale del sonno REM idiopatico (iRBD), di alterazioni strutturali a carico della sostanza nera, già descritte nei pazienti con parkinsonismo idiopatico ed espressione di processo neurodegenerativo in atto a livello nigrale.
A tale scopo sono stati reclutati 15 soggetti con diagnosi polisonnografica di iRBD (età media 69,3 ± 7,0 anni), 28 soggetti con Malattia di Parkinson clinicamente definita e confermata da scintigrafia con (123)-I-FP-CIT (età media 59,1 ± 9,1anni) e 14 controlli sani (età media 57,1 ± 7,0 anni). I soggetti reclutati sono stati sottoposti ad un’indagine di risonanza magnetica ad ultra-alto campo (7T). I soggetti con iRBD sono stati reclutati tra coloro che avessero effettuato nei tre mesi precedenti un’indagine funzionale di tipo scintigrafico (scintigrafia con (123)I-FP-CIT) allo scopo di valutare la concordanza tra i reperti morfologici (RM) e funzionali (scintigrafici).
I dati emersi hanno evidenziato nel 60% dei pazienti con iRBD alterazioni morfologiche della sostanza nera compatibili con degenerazione nigrale e alterazioni del segnale scintigrafico nel 60% dei soggetti reclutati, con una concordanza osservata tra il reperto di risonanza e quello scintigrafico del 86,67% (K = 0,722).
In conclusione, le evidenze raccolte sembrano rafforzare l’ipotesi di un possibile ruolo dello studio in risonanza magnetica della sostanza nera nella stratificazione dei soggetti con potenziali sintomi premotori, sulla base del rischio di sviluppare parkinsonismo degenerativo. Questo, anche alla luce dei recenti Criteri di ricerca per la diagnosi di Malattia di Parkinson in fase prodromica (Berg D et al., 2015) potrebbe rappresentare un utile e affidabile marcatore di parkinsonismo degenerativo prodromico. Sebbene l’elevata concordanza con l’esame scintigrafico supporti questa ipotesi sarà necessaria la valutazione prospettica dei pazienti con iRBD per verificare il rischio di conversione clinica motoria in coloro che mostrano alterazioni della sostanza nera nell’esame di risonanza magnetica.
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