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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10052009-095536


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
LA TERRA, FEDERICO
URN
etd-10052009-095536
Titolo
Copolimeri ad innesto amilosio-g-polimetacrilato ottenuti combinando una polimerizzazione radicalica controllata (ATRP) e la cicloaddizione Huisgen 1,3 dipolare (Click)
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
CHIMICA
Relatori
relatore Prof. Ciardelli, Francesco
relatore Dott.ssa Bertoldo, Monica
correlatore Prof.ssa Iuliano, Anna
Parole chiave
  • amilosio
  • ATRP
  • click
  • copolimeri aggraffati
  • poli(metacrilati)
  • polisaccaridi
Data inizio appello
22/10/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
22/10/2049
Riassunto
Il fine di questo lavoro di tesi è stato quello di sintetizzare copolimeri ad innesto costituiti da uno scheletro polisaccaridico e catene laterali idrofobiche aventi peso molecolare definito. In particolare sono stati preparati copolimeri amilosio-g-poli metacrilati utilizzando una reazione click tra polimeri metacrilici azido terminati preparati per polimerizzazione radicalica controllata a trasferimento atomico (ATRP) ed amilosio funzionalizzato con gruppi alchinici laterali. Questi copolimeri, aventi proprietà anfifiliche, possono essere studiati per il rilascio controllato di farmaci o per la modifica di superfici.
Per raggiungere l’obiettivo sopra descritto la prima parte di questo lavoro è dedicata alla modifica dell’amilosio per innesto di gruppi alchinici. Inizialmente sono stati ossidati i dioli vicinali di alcuni residui glucopiranosidici a dialdeidi con NaIO4 variando il grado di ossidazione nell’intervallo 0,05 e 5% di residui ossidati. I prodotti di reazione sono stati caratterizzati attraverso spettroscopia 1H-NMR ed FT-IR. A causa dell’equilibrio di emiacetalizzazione i gruppi aldeidici sono risultati scarsamente rilevabili con le tecniche spettroscopiche. Sono stati quindi determinati quantitativamente per titolazione ed il valore ottenuto è risultato in buon accordo con il valore atteso. Il metodo di degradazione di Smith, accoppiato all’analisi SEC, ha permesso la determinazione del valore di Mn dei segmenti di catena di amilosio tra 2 residui ossidati ed è stato evidenziato che l’ossidazione avviene preferenzialmente nei tratti di catena in fase amorfa.
L’amilosio ossidato (Aox) è stato successivamente modificato per reazione di amminazione riduttiva con 1-(metilammino)naftalene come molecola modello per determinare, per spettrofotometria UV, la resa di innesto della reazione che è stata quantitativa sia utilizzando DMSO che un tampone borato a pH 8.5 come solvente. Tuttavia nel caso del primo solvente sembra che la reazione di degradazione dell’amilosio ossidato non possa essere controllata.
La reazione di amminazione riduttiva è stata quindi eseguita con propargilammina in tampone borato a pH 8.5 al fine di ottenere l’amilosio funzionalizzato con gruppi alchinici (ANP). La resa di innesto, determinata per analisi elementare, è risultata di circa il 58 % rispetto ai gruppi aldeidici determinati per titolazione. Tale dato è stato discusso in relazione a possibili reazioni secondarie.
In seguito è stato sintetizzato il 2-bromo isobutirrato di 3-azido propile (IN3) che è stato usato come iniziatore per la polimerizzazione di diversi monomeri metacrilici in condizioni ATRP: metil metacrilato (MMA), butil metacrilato (BMA), esil metacrilato (EMA), (dimetilammino)etil metacrilato (DMAEMA).
Il sistema catalitico utilizzato è stato Cu(I)/HMTETA, con l’eventuale aggiunta di Cu(II). Sono state studiate le cinetiche di polimerizzazione del MMA, BMA, DMAEMA, seguendo le conversioni attraverso spettroscopia NMR o HPLC e l’evoluzione dei pesi molecolari attraverso SEC.
Inoltre è stato studiato l’effetto del gruppo azide eseguendo polimerizzazioni comparative con un iniziatore tradizionale privo del gruppo azidico. Tale gruppo è risultato non interferire nella polimerizzazione permettendo così l’ottenimento di polimeri con il gruppo azide iniziale.
Il sistema catalitico scelto si è rivelato più idoneo per la polimerizzazione dei monomeri metacrilici aventi catena laterale più lunga. Infatti, mentre il PBMA ed il PEMA tal quali ed azido terminati sono stati ottenuti con un peso molecolare confrontabile con quello teorico, il valore di Mn del PMMA azidato è risultato essere quasi il doppio di quello teorico. Nel caso del MMA nemmeno l’aggiunta di Cu(II) come disattivante, allo scopo di ridurre la perdita di efficienza, ha influenzato la cinetica di polimerizzazione, mentre per il BMA l’aggiunta del disattivante ha comportato un maggior controllo e di conseguenza l’ottenimento di un polimero avente peso molecolare prossimo a quello teorico.
La polimerizzazione del DMAEMA è risultata controllata fino ad una conversione pari al 90%.
ANP avente circa 0,05 % in moli di gruppi amminici per residuo è stato fatto infine reagire con ciascuno dei polimeri metacrilici azido terminati preparati al fine di ottenere copolimeri ad innesto per reazione di cicloaddizione 1,3 dipolare di Huisgen (Click). Gli spettri 1H-NMR ed FT-IR hanno permesso di verificare l’effettiva formazione dei copolimeri mentre la quantità aggraffata è stata calcolata attraverso analisi TGA. Il successo della reazione sembra dipendere dalla temperatura di reazione e dalla solubilità dei gruppi funzionali ossia dalla loro disponibilità a reagire. La reazione ha infatti mostrato conversioni elevate a 60 °C anziché 40 °C ed in miscela DMSO/DMF quale solvente. Infatti tale miscela può disciogliere entrambi i reagenti se il peso molecolare del polimero sintetico è relativamente basso. Per polimeri metacrilici aventi alti pesi molecolari come il PMMA o costituiti da monomeri aventi una lunga catena laterale idrofoba come il PEMA la disponibilità dei gruppi azidici terminali è risultata scarsa data la bassa solubilità nell’ambiente di reazione.
L’analisi SEC dei copolimeri rivela che il loro volume idrodinamico è spesso minore di quello atteso ed in alcuni casi minore di quello del precursore. Questa evidenza è stata discussa in relazione a possibili fenomeni aggregativi e degradativi.
Preliminari analisi a spettroscopia 1H-NMR a temperatura ambiente, a 60 °C ed a 80 °C, hanno mostrato che i copolimeri preparati tendono ad aggregarsi in strutture nel quale le catene di polimero metacrilico idrofobico sono circondate dal polisaccaride così da diminuire la superficie a contatto col solvente (DMSO) al quale, invece,l’amilosio è esposto.
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