Tesi etd-10052007-092847 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MACCARI, GIUSEPPE
URN
etd-10052007-092847
Titolo
Infezione persistente da poliovirus nei pazienti con sindrome post-polio: rilevazione e caratterizzazione genomica dei ceppi virali
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE BIOMOLECOLARI
Relatori
Relatore Landi, Stefano
Relatore Toniolo, Antonio
Relatore Toniolo, Antonio
Parole chiave
- poliomielite
- poliovirus
- PPS
Data inizio appello
22/10/2007
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/10/2047
Riassunto
I pazienti sopravvissuti alla poliomielite, a distanza di decenni dall’episodio acuto, sviluppano una patologia denominata sindrome Post-Polio (PPS) caratterizzata da dolore, debolezza acuta, affaticabilità e atrofia muscolare progressiva, la sua incidenza e’ del 30-70%. La malattia presenta un andamento progressivo, determina uno stato di disabilità grave e costringe il paziente ad un cambiamento radicale delle abitudini di vita. Attualmente e’ sconosciuta la causa della patologia; si ipotizza che la progressiva degenerazione dei motoneuroni sopravvissuti all’infezione acuta sia determinante nello sviluppo della malattia. Esiste la possibilità che il poliovirus, dopo la fase acuta, instauri un’infezione persistente a livello del sistema nervoso centrale. E’ noto, infatti, che gli enterovirus possono causare infezioni persistenti, come dimostrato da studi effettuati su modelli animali, colture cellulari e pazienti immunodepressi.
In questo lavoro abbiamo valutato se nei pazienti PPS fosse presente una infezione persistente da poliovirus; a questo scopo sono state utilizzate tecniche differenti:
• messa a punto di metodi ottimizzati di PCR e sequenziamento al fine di caratterizzare i ceppi virali persistenti ottenuti dai pazienti PPS. Allo scopo sono stati disegnati primers poliovirus specifici (PV-1, -2, -3) sulla base delle sequenze wild-type presenti in database.
• utilizzo di colture cellulari ad elevata sensibilità allo scopo di amplificare biologicamente ed isolare i ceppi virali persistenti da materiale biologico ottenuto da pazienti PPS
• valutazione in vitro della presenza di antigeni virali nelle cellule infettate mediante tecniche di immunofluorescenza con un pannello di anticorpi monoclonali specifici per strutture capsidiche
I risultati ottenuti mediante PCR e sequenziamento indicano che in tutti i pazienti PPS studiati è presente il genoma virale, identificato come PV-1 nella maggior parte dei pazienti. Il dato è stato confermato mediante immunofluorescenza su colture cellulari infettate con materiale ottenuto dagli stessi pazienti.
In particolare, abbiamo studiato tre regioni genomiche nei ceppi virali persistenti:regione 5’UTR, VP1 e 3Dpol.
Mentre le regioni 5’UTR e VP1 presentano notevoli differenze rispetto ai ceppi virali di riferimento, la regione 3D è altamente conservata nei differenti ceppi persistenti studiati. Molto probabilmente questo e’ dovuto alla sua importanza nel ciclo replicativo virale; infatti la sua persistenza in forma non mutata e’ necessaria per la continua replicazione del PV.
Tale risultato ha una duplice importanza: da un lato la regione 3D può essere utilizzata come target per la diagnostica molecolare, dall’altro l’elevata conservazione di tale regione la rende un possibile bersaglio per una terapia antivirale mirata.
Studi ulteriori sono necessari per caratterizzare in modo completo il genoma dei ceppi di PV persistenti, attraverso il confronto di un numero statisticamente significativo di pazienti. Lo studio potrà rivelare se vi siano variazioni genetiche comuni a tutti i ceppi persistenti, o se siano variabili da individuo ad individuo, così come nei risultati finora ottenuti.
In questo lavoro abbiamo valutato se nei pazienti PPS fosse presente una infezione persistente da poliovirus; a questo scopo sono state utilizzate tecniche differenti:
• messa a punto di metodi ottimizzati di PCR e sequenziamento al fine di caratterizzare i ceppi virali persistenti ottenuti dai pazienti PPS. Allo scopo sono stati disegnati primers poliovirus specifici (PV-1, -2, -3) sulla base delle sequenze wild-type presenti in database.
• utilizzo di colture cellulari ad elevata sensibilità allo scopo di amplificare biologicamente ed isolare i ceppi virali persistenti da materiale biologico ottenuto da pazienti PPS
• valutazione in vitro della presenza di antigeni virali nelle cellule infettate mediante tecniche di immunofluorescenza con un pannello di anticorpi monoclonali specifici per strutture capsidiche
I risultati ottenuti mediante PCR e sequenziamento indicano che in tutti i pazienti PPS studiati è presente il genoma virale, identificato come PV-1 nella maggior parte dei pazienti. Il dato è stato confermato mediante immunofluorescenza su colture cellulari infettate con materiale ottenuto dagli stessi pazienti.
In particolare, abbiamo studiato tre regioni genomiche nei ceppi virali persistenti:regione 5’UTR, VP1 e 3Dpol.
Mentre le regioni 5’UTR e VP1 presentano notevoli differenze rispetto ai ceppi virali di riferimento, la regione 3D è altamente conservata nei differenti ceppi persistenti studiati. Molto probabilmente questo e’ dovuto alla sua importanza nel ciclo replicativo virale; infatti la sua persistenza in forma non mutata e’ necessaria per la continua replicazione del PV.
Tale risultato ha una duplice importanza: da un lato la regione 3D può essere utilizzata come target per la diagnostica molecolare, dall’altro l’elevata conservazione di tale regione la rende un possibile bersaglio per una terapia antivirale mirata.
Studi ulteriori sono necessari per caratterizzare in modo completo il genoma dei ceppi di PV persistenti, attraverso il confronto di un numero statisticamente significativo di pazienti. Lo studio potrà rivelare se vi siano variazioni genetiche comuni a tutti i ceppi persistenti, o se siano variabili da individuo ad individuo, così come nei risultati finora ottenuti.
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