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Thesis etd-10042020-212518


Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
MARINO, FRANCESCO
URN
etd-10042020-212518
Thesis title
Complicanze cardiache associate al COVID-19: una revisione sistematica
Department
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Course of study
ANESTESIA, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA E DEL DOLORE
Supervisors
relatore Prof. Forfori, Francesco
Keywords
  • acute heart injury
  • acute myocardial infarction
  • aritmie
  • arrhytmias
  • cardiomiopatie
  • cardiomyopathy
  • complicanze cardiache
  • covid-19
  • cytokine storm
  • danno cardiaco acuto
  • heart complications
  • infarto acuto del miocardio
  • miocardite
  • myocarditis
  • pericardial effusion
  • sars-cov-2
  • tempesta citochinica
  • versamento pericardico
Graduation session start date
04/11/2020
Availability
Full
Summary
Background. A partire dal 31 dicembre 2019, data della prima segnalazione all’OMS di una polmonite interstiziale, causata da quello che sarà chiamato, poi, SARS-CoV-2, il Covid-19 sta interessando gran parte della popolazione mondiale, presentandosi anche con insufficienza respiratoria di tipo I, ARDS, shock e MOF. Tale patologia non interessa solo il polmone, bensì anche altri organi, tra cui il cuore.
La nostra revisione sistematica della letteratura si pone come obiettivi quelli di analizzare le principali complicanze cardiache che si possono sviluppare in pazienti affetti da Covid-19 ed i fattori di rischio che possono permetterci di identificare i pazienti a più alto rischio di eventi cardiovascolari.
Materiali e metodi. Abbiamo eseguito una revisione sistematica della letteratura secondo le linee guida PRISMA. Le complicanze cardiache analizzate sono state il danno cardiaco acuto, le cardiomiopatie e le miocarditi, l’infarto miocardico acuto, il versamento pericardico e le aritmie. Inoltre, abbiamo analizzato i fattori di rischio di eventi cardiovascolari.
Risultati e discussione. Dalla ricerca elettronica abbiamo ottenuto 605 articoli, che, dopo i vari gradi di valutazione, sono stati ridotti a 38 articoli, sui quali abbiamo concentrato la nostra attenzione.
Dall’analisi della letteratura, il danno cardiaco acuto interessa prevalentemente i soggetti di sesso maschile e di età superiore a sessant’anni; si riscontra sia in pazienti in aria critica che in ricovero ordinario. Tra i fattori di rischio, più tipici sono l’ipertensione arteriosa e il diabete mellito. La mortalità di questo gruppo di pazienti è risultata molto alta, fino al 90% dei casi.
Per quanto concerne le cardiomiopatie sono rappresentate la sindrome Takotsubo è tra le più comuni; in generale, esse interessano soggetti giovani e con poche comorbidità e si osseva, solitamente, una restitutio ad integrum.
Anche la miocardite è descritta in letteratura. Essa è caratterizzata da aumento di biomarcatori, quali troponine e NT-pro-BNP, con quadri ecocardiografici di dilatazione ventricolare e riduzione della frazione di eiezione, transitori. Questi elementi con le descrizioni istologiche di infiltrato infiammatorio senza evidenza di virioni nei miocardiociti fanno sospettare un quadro di cardiomiopatia dilatativa su base infiammatoria, anziché miocardite. È comunque interessante evidenziare la risposta, dei quadri descritti, a terapia corticosteroidea e inotropa.
L’infarto acuto del miocardio si è dimostrato come una possibile prima presentazione del Covid-19. Fattori di rischio associati sono l’età media di sessant’anni, il sesso maschile, ipertensione arteriosa e diabete mellito. Alla coronarografia, nella maggior parte dei casi vi era una placca occlusiva le coronarie che poteva essere trattata con PCI. I valori enzimatici registrati, compreso il D-dimero, sono più alti rispetto al danno cardiaco acuto.
Infine, lo sviluppo di aritmie è una complicanza che, nei lavori analizzati, va ad interessare i soggetti in condizione più critica, e si può presentare come disfunzione del nodo del seno o con tachiaritmie, associate ad un outcome infausto.
Per tutte le condizioni prese in esame, le teorie eziopatogenetiche avanzate dagli autori si incontrano in tre possibili condizioni, quali l’ipossiemia, legata alla patologia polmonare, il danno diretto da parte del virus, la tempesta citochina, in seguito ad una alterata regolazione del sistema immunitario.
In conclusione, ormai, è sempre più chiaro come l’infezione da SARS-CoV-2 non interessi solo il polmone e come l’insufficienza respiratoria non sia necessariamente il quadro clinico di presentazione di questa patologia. Risulta, quindi, sempre più importante una valutazione attenta dei biomarcatori cardiaci e della funzione del cuore per individuare precocemente condizioni cliniche che possono complicare la salute dei pazienti.

Background. Starting from December 31, 2019, the date of the first report to the WHO of interstitial pneumonia, caused by what will then be called SARS-CoV-2, Covid-19 is affecting a large part of the world population, also presenting itself with respiratory failure type I, ARDS, shock and MOF. This pathology affects not only the lung, but also other organs, including the heart.
Our systematic review of the literature aims to analyze the main heart complications that can develop in Covid-19 patients and the risk factors that can allow us to identify patients at higher risk of cardiovascular events.
Materials and methods. We have carried out a systematic review of the literature according to PRISMA guidelines. The heart complications analyzed were acute heart damage, cardiomyopathies and myocarditis, acute myocardial infarction, pericardial effusion, and arrhythmias. In addition, we analyzed the risk factors of cardiovascular events.
Results and discussion. From electronic research we have obtained 605 articles, which, after the various degrees of evaluation, have been reduced to 38 articles, on which we have focused our attention.
From the analysis of the literature, acute heart damage mainly affects male and over-60s subjects; it is found both in patients in critical air and in ordinary hospitalization. Among the risk factors, most typical are high blood pressure and diabetes mellitus. The mortality of this group of patients was very high, up to 90% of cases.
Takotsubo syndrome is one of the most common in cardiomyopathies; in general, they affect young subjects with few comorbidities and usually have a restitutio ad integrum.
Myocarditis is also described in literature. It is characterized by an increase in biomarkers, such as troponins and NT-pro-BNP, with ventricular expansion echocardiographic panels and reduction of the transitional eiection fraction. These elements with histological descriptions of inflammatory infiltration without evidence of virions in myocardiocytes suggest a picture of dilated cardiomyopathy on an inflammatory basis, instead of myocarditis. However, it is interesting to highlight the response, of the described paintings, to corticosteroid and inotropic therapy.
Acute myocardial infarction has proven to be a possible first presentation of Covid-19. Associated risk factors are the average age of sixty, the male sex, high blood pressure and diabetes mellitus. At coronary artery, in most cases there was an occlusive plaque of the coronary artery that could be treated with PCI. Recorded enzymatic values, including D-dimer, are higher than acute heart damage.
Finally, the development of arrhythmias is a complication that, in the analyzed works, affects subjects in a more critical condition, and can present as dysfunction of the NS or with tachiarrhythmias, associated with death.
For all the conditions examined, the etiopathogenetic theories advanced by the authors meet under three possible conditions, such as hypoxemia, linked to lung pathology, direct damage by the virus, cytokine storm, following an altered regulation of the immune system.
In conclusion, it is now increasingly clear that SARS-CoV-2 infection does not only affect the lung and that respiratory failure is not necessarily the clinical framework for the presentation of this pathology. It is therefore becoming increasingly important to carefully evaluate heart biomarkers and heart function in order to detect clinical conditions that can complicate patients' health at an early stage.
File