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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10042016-022422


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MAZZANTINI, ELISA
Indirizzo email
elisa.mazzantini91@gmail.com
URN
etd-10042016-022422
Titolo
Valutazione dell'espressione di PRDI-BF1 e dell'isoforma beta di PRDI-BF1 in pazienti in trattamento chemioterapico per Mieloma Multiplo
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Petrini, Mario
correlatore Dott. Buda, Gabriele
Parole chiave
  • Blimp-1
  • isoforma beta
  • mieloma multiplo
  • plasmacellule
  • PRDI-BF1
Data inizio appello
25/10/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Valutazione dell'espressione di PRDI-BF1 e dell'isoforma beta di PRDI-BF1 in pazienti in trattamento chemioterapico per Mieloma Multiplo.

Human Positive Regulatory Domain I Binding Factor 1 (PRDI-BF1 o Blimp-1) è un fattore di trascrizione cruciale per la genesi e la sopravvivenza a lungo termine delle plasmacellule. PRDI-BF1, guidando lo switch dei linfociti B maturi a plasmacellule, ha come bersaglio numerosi geni coinvolti nella maturazione dei linfociti B. Il gene PRDM1, che codifica per PRDI-BF1, contiene un promotore alternativo in grado di generare un’isoforma tronca (PRDI-BF1 beta). L’isoforma beta è stata riscontrata in quantità considerevoli soprattutto in linee cellulari di Mieloma Multiplo (MM) e la sua funzione rimane ancora da chiarire. Blimp-1 lega e trans-attiva sequenze specifiche come CS1, iper-espresso nelle cellule mielomatose, e ciò potrebbe esser d’aiuto nel chiarire la specifica funzione di nuovi farmaci come elotuzumab che blocca selettivamente CS1. Inoltre, l’interruzione dei pathway regolatori di Blimp-1 e Aiolos, quest’ultimo fattore trascrizionale anti-apoptotico delle cellule mielomatose che co-opera con Blimp-1, contribuisce all’attività anti-MM della lenalidomide. Pertanto, abbiamo condotto uno studio al fine di indagare la differente espressione di Blimp-1/PRDI-BF1 e della sua isoforma beta durante l’evoluzione clinica e il trattamento dei pazienti affetti da MM. Sono stati arruolati nel nostro dipartimento 26 pazienti affetti da MM e 3 soggetti sani. Undici pazienti sono ancora in trattamento e quindi con un follow-up troppo breve. Pertanto ci siamo concentrati principalmente su 15 pazienti di cui erano già fruibili due o più controlli nel tempo. Di questi ultimi pazienti, disponevamo di almeno due prelievi crio-preservati di sangue midollare intero, per un totale di 64 determinazioni. In particolare, sei pazienti sono stati precedentemente trattati con regime di induzione VTD e trapianto di cellule staminali autologhe (ASCT), in seguito hanno ottenuto almeno una VGPR (Very Good Partial Response) ed erano stati avviati a follow-up clinico periodico (Gruppo Stable Disease). Quattro pazienti, hanno ottenuto almeno una risposta parziale (PR) dopo il regime d’induzione (Gruppo Responders) ed i rimanenti cinque pazienti (Gruppo Non Responders/Progressive Disease, PD) hanno sviluppato una recidiva o non hanno ottenuto risposta al trattamento tra il primo ed il secondo prelievo. Tutti i pazienti hanno letto e firmato un consenso informato e, in accordo con la dichiarazione di Helsinki, sono stati sottoposti a biopsia osteo-midollare e aspirato midollare per analizzare campioni di sangue midollare a due diversi time-point. In dettaglio, i campioni dei 6 pazienti in follow-up e in VGPR sono stati presi a 6 mesi di distanza durante il periodo di controllo, i campioni dei 4 pazienti alla diagnosi sono stati raccolti prima dell’inizio del ciclo d’induzione e dopo 1 mese dal termine dello stesso. Infine, i campioni degli ultimi 5 pazienti sono stati analizzati al momento della progressione e 1 mese dopo la terapia di salvataggio. L’RNA totale è stato estratto e retro-trascritto dal sangue midollare mediante isolamento dell’RNA e specifici kit di trascrizione ed è stata eseguita un’analisi mediante Real Time Polymerase Chain Reaction (qRT-PCR) di entrambi i fattori di trascrizione con due diversi primers oligonucleotidici, uno in grado di riconoscere entrambe le isoforme α- e beta-PRDI-BF1 e l’altro solo l’isoforma beta. I valori quantitativi sono stati calcolati utilizzando il metodo 2-ΔΔCt.
Dai risultati emerge che PRDI-BF1 e PRDI-BF1beta erano entrambi espressi ad un livello considerevole in tutti i campioni analizzati. L’espressione media totale di PRDI-BF1 e dell’isoforma beta in tutti i pazienti affetti da MM, comparata all’espressione media totale nella popolazione sana di controllo, risulta nettamente aumentata. Inoltre, l’espressione media dei trascritti correla con lo stato di malattia (Complete Response/VGPR, PR o PD) ed altrettanto con l’infiltrazione midollare di malattia (<10%, 10-59% o ≥60%) in ciascuna della 64 determinazioni. Inoltre, anche nei tre gruppi descritti l’espressione media di PRDI-BF1 e dell’isoforma beta ai due (o tre) time-point, riflette lo stato di malattia. Nei pazienti del Gruppo Responders, l’espressione di PRDI-BF1 e della sua isoforma beta mostra un trend in netta diminuzione nell’espressione dei due trascritti al diminuire della quantità di malattia. Nei pazienti del Gruppo Non Responders/Progressive Disease, invece, l’espressione dei due trascritti mostra un trend in netto incremento, all’aumentare della quantità di malattia. Infine, nei pazienti del Gruppo Stable Disease, l’espressione dei trascritti dal 1° tp al 2° tp aumenta, seppur in modo assai contenuto, in condizioni di apparente stabilità clinica di malattia. Si osserva un possibile cut-off pari a 5,00 volte (NFE, Normalized Fold Expression) di aumento dei trascritti rispetto ai valori nei controlli sani evidente. Dunque, un aumento dei trascritti superiore a 5 volte potrebbe corrispondere ad una maggior probabilità di sviluppare una recidiva precoce di malattia. È un’ipotesi che deve essere ulteriormente validata. Questi risultati confermano quanto finora noto in letteratura e suggeriscono che i due trascritti correlano con lo stato di malattia, con la differente risposta al trattamento e con la quantità di malattia. Altresì, suggeriscono diverse possibili applicazioni di PRDI-BF1, come marcatore di risposta e di conseguenza come parametro di follow-up e di prognosi della malattia stessa.

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