Tesi etd-10042010-143859 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SCALVINI, ALESSANDRA
URN
etd-10042010-143859
Titolo
RICERCHE ICONOGRAFICHE SULLA SALA DELLO ZODIACO DI PALAZZO D'ARCO A MANTOVA
Dipartimento
INTERFACOLTA'
Corso di studi
STORIA DELL'ARTE
Relatori
relatore Prof. Farinella, Vincenzo
Parole chiave
- acquario
- agosto
- aprile
- ariete
- bilancia
- cancro
- capricorno
- dicembre
- febbraio
- gemelli
- gennaio
- giugno
- leone
- luglio
- maggio
- marzo
- mitologia zodiacale
- novembre
- ottobre
- sagittario
- scorpione
- settembre
- sole
- toro
- vergine
Data inizio appello
08/11/2010
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
08/11/2050
Riassunto
La Sala dello Zodiaco si trova al primo piano di uno dei vari corpi architettonici facenti parte del complesso noto come Palazzo d’Arco, a Mantova.
La datazione della decorazione pittorica a circa il 1520 si deve a Giovanni Fiocco, che arrivò per primo anche ad attribuire l’opera al pittore e architetto veronese Giovanni Maria Falconetto (Verona 1464 – Padova 1535).
Non è stato invece ancora possibile identificare il committente (il cui probabile ritratto è dipinto nell’affresco del Cancro); molte ipotesi sono state proposte, ma nessuna è convincente.
La Sala dello Zodiaco, di forma rettangolare, presenta pareti riccamente affrescate con i segni zodiacali all’interno di finte architetture ad arcate, sopra le quali corre invece un fregio che illustra, su fondo dorato, sedici scene mitologiche, derivanti, per la maggior parte, dalle “Metamorfosi” di Ovidio.
Le scene rappresentate seguono tutte uno schema compositivo molto simile: ogni finta arcata è dedicata ad un segno zodiacale, che si staglia sopra le nuvole. Alla sua destra o sinistra è raffigurato un personaggio nell’atto di collocare il segno in cielo. In primo piano si ha la rappresentazione dell’attività del mese insieme ad un mito classico o un episodio di storia antica. Per quanto riguarda la nascita mitologica dei segni zodiacali, Falconetto si basa sul “Poeticon Astronomicon” di Igino.
Sullo sfondo appaiono sempre, tranne che nei Pesci, una o più architetture antiche.
Questa impostazione decorativa è stata di certo ispirata dal “Ciclo dei Mesi” eseguito dal Pinturicchio, nel 1490, nel Palazzo di Domenico della Rovere a Roma. Di questa opera, gli unici frammenti pittorici rimasti sono quelli del Cancro e dello Scorpione, dove l’attività del mese, il mito e la figura che innalza in cielo il segno zodiacale sono affini a quelli rappresentati dal Falconetto.
La Sala dello Zodiaco non solo si rifà all’astrologia, grazie ai dodici segni zodiacali, ma è indice anche dell’interesse per il mondo classico attraverso la ripresa di motivi antichi che si rispecchiano in determinate scene, composizioni o singole figure.
La datazione della decorazione pittorica a circa il 1520 si deve a Giovanni Fiocco, che arrivò per primo anche ad attribuire l’opera al pittore e architetto veronese Giovanni Maria Falconetto (Verona 1464 – Padova 1535).
Non è stato invece ancora possibile identificare il committente (il cui probabile ritratto è dipinto nell’affresco del Cancro); molte ipotesi sono state proposte, ma nessuna è convincente.
La Sala dello Zodiaco, di forma rettangolare, presenta pareti riccamente affrescate con i segni zodiacali all’interno di finte architetture ad arcate, sopra le quali corre invece un fregio che illustra, su fondo dorato, sedici scene mitologiche, derivanti, per la maggior parte, dalle “Metamorfosi” di Ovidio.
Le scene rappresentate seguono tutte uno schema compositivo molto simile: ogni finta arcata è dedicata ad un segno zodiacale, che si staglia sopra le nuvole. Alla sua destra o sinistra è raffigurato un personaggio nell’atto di collocare il segno in cielo. In primo piano si ha la rappresentazione dell’attività del mese insieme ad un mito classico o un episodio di storia antica. Per quanto riguarda la nascita mitologica dei segni zodiacali, Falconetto si basa sul “Poeticon Astronomicon” di Igino.
Sullo sfondo appaiono sempre, tranne che nei Pesci, una o più architetture antiche.
Questa impostazione decorativa è stata di certo ispirata dal “Ciclo dei Mesi” eseguito dal Pinturicchio, nel 1490, nel Palazzo di Domenico della Rovere a Roma. Di questa opera, gli unici frammenti pittorici rimasti sono quelli del Cancro e dello Scorpione, dove l’attività del mese, il mito e la figura che innalza in cielo il segno zodiacale sono affini a quelli rappresentati dal Falconetto.
La Sala dello Zodiaco non solo si rifà all’astrologia, grazie ai dodici segni zodiacali, ma è indice anche dell’interesse per il mondo classico attraverso la ripresa di motivi antichi che si rispecchiano in determinate scene, composizioni o singole figure.
File
Nome file | Dimensione |
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01FRONTESPIZIO.pdf | 13.20 Kb |
02DEDICA.pdf | 3.34 Kb |
03INDICE.pdf | 5.33 Kb |
04INTRODUZIONE.pdf | 7.05 Kb |
25RINGRAZIAMENTI.pdf | 8.62 Kb |
26BIBLIOGRAFIA.pdf | 53.79 Kb |
27INDICE...ZIONI.pdf | 79.90 Kb |
20 file non consultabili su richiesta dell’autore. |