Tesi etd-10042005-134030 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Tamburello, Laura
URN
etd-10042005-134030
Titolo
Analisi sperimentale della relazione tra invasibilità e biodiversità: il caso di Caulerpa racemosa lungo la costa livornese
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Bulleri, Fabio
relatore Benedetti Cecchi, Lisandro
relatore Benedetti Cecchi, Lisandro
Parole chiave
- Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
25/10/2005
Consultabilità
Completa
Riassunto
RIASSUNTO
Il fenomeno delle invasioni biologiche rappresenta una delle principali cause della crisi globale della biodiversità. Perciò, la comprensione dei fattori che regolano il processo di invasione risulta di grande interesse per la conservazione degli ecosistemi naturali.
Sebbene l’argomento sia ancora fonte di dibattito, si ritiene che le comunità caratterizzate da una maggiore biodiversità oppongano una maggiore resistenza all’invasione da parte di specie esotiche. Gli studi sulla relazione tra diversità e invasibilità condotti in ambiente marino sono poco numerosi, inoltre raramente il fenomeno è stato analizzato a più livelli trofici.
Questo esperimento esamina le modalità di invasione della Clorophyta C. racemosa in relazione alle caratteristiche dei popolamenti algali e degli erbivori P. lividus e A. lixula. Generalmente, l’effetto della ricchezza di specie non viene distinto dall’effetto della densità delle specie residenti: in questo studio, invece, i diversi gruppi morfologici sono stati manipolati in modo da permettere la separazione degli effetti dei due fattori.
L’esperimento è stato condotto nell’infralitorale roccioso superiore di Calafuria (Livorno) da marzo a setembre 2005. Attraverso la manipolazione della presenza e della densità di specie sono state ottenute le seguenti condizioni di trattamento: (1) controllo (densità pari alle aree di controllo naturale); (2) 50% di P. lividus; (3) rimozione totale di P. lividus; (4) 50% di A. lixula (; (5) rimozione totale di A. lixula; (6) 50% della densità delle aree di controllo naturale per entrambe le specie; (7) rimozione totale di entrambe le specie. Le densità sono riferite ad aree di controllo naturale, non manipolate. All’interno di ciascuna area, attraverso un trattamento di rimozione effettuato su quadrati di 20 x 20 cm, è stata manipolata la presenza e la densità del popolamento algale per ottenere i seguenti trattamenti: (1) controllo (nessuna manipolazione); (2) rimozione totale dei feltri algali; (3) rimozione del 50% dei feltri algali; (4) rimozione totale del feltro algale e delle alghe incrostanti; (5) rimozione del 50% di entrambe le forme algali. I quadrati sono stati inizialmente dislocati in prossimità di C. racemosa.
Nei mesi di agosto e settembre 2005 le unità sperimentali sono state campionate in modo non distruttivo. L’invasione da parte di C. racemosa è stata valutata misurando la copertura percentuale dell’alga, il numero di fronde, la lunghezza di 3 fronde scelte in modo casuale e la penetrazione dei rizomi. I dati ottenuti sono stati analizzati per mezzo di modelli multifattoriali di analisi della varianza.
Dai risultati preliminari, anche se non è stato rilevato alcun effetto del trattamento sulla copertura percentuale e sul numero di fronde, si osservano effetti complessi dei trattamenti sulla lunghezza delle fronde e sulla penetrazione dei rizomi.
Il fenomeno delle invasioni biologiche rappresenta una delle principali cause della crisi globale della biodiversità. Perciò, la comprensione dei fattori che regolano il processo di invasione risulta di grande interesse per la conservazione degli ecosistemi naturali.
Sebbene l’argomento sia ancora fonte di dibattito, si ritiene che le comunità caratterizzate da una maggiore biodiversità oppongano una maggiore resistenza all’invasione da parte di specie esotiche. Gli studi sulla relazione tra diversità e invasibilità condotti in ambiente marino sono poco numerosi, inoltre raramente il fenomeno è stato analizzato a più livelli trofici.
Questo esperimento esamina le modalità di invasione della Clorophyta C. racemosa in relazione alle caratteristiche dei popolamenti algali e degli erbivori P. lividus e A. lixula. Generalmente, l’effetto della ricchezza di specie non viene distinto dall’effetto della densità delle specie residenti: in questo studio, invece, i diversi gruppi morfologici sono stati manipolati in modo da permettere la separazione degli effetti dei due fattori.
L’esperimento è stato condotto nell’infralitorale roccioso superiore di Calafuria (Livorno) da marzo a setembre 2005. Attraverso la manipolazione della presenza e della densità di specie sono state ottenute le seguenti condizioni di trattamento: (1) controllo (densità pari alle aree di controllo naturale); (2) 50% di P. lividus; (3) rimozione totale di P. lividus; (4) 50% di A. lixula (; (5) rimozione totale di A. lixula; (6) 50% della densità delle aree di controllo naturale per entrambe le specie; (7) rimozione totale di entrambe le specie. Le densità sono riferite ad aree di controllo naturale, non manipolate. All’interno di ciascuna area, attraverso un trattamento di rimozione effettuato su quadrati di 20 x 20 cm, è stata manipolata la presenza e la densità del popolamento algale per ottenere i seguenti trattamenti: (1) controllo (nessuna manipolazione); (2) rimozione totale dei feltri algali; (3) rimozione del 50% dei feltri algali; (4) rimozione totale del feltro algale e delle alghe incrostanti; (5) rimozione del 50% di entrambe le forme algali. I quadrati sono stati inizialmente dislocati in prossimità di C. racemosa.
Nei mesi di agosto e settembre 2005 le unità sperimentali sono state campionate in modo non distruttivo. L’invasione da parte di C. racemosa è stata valutata misurando la copertura percentuale dell’alga, il numero di fronde, la lunghezza di 3 fronde scelte in modo casuale e la penetrazione dei rizomi. I dati ottenuti sono stati analizzati per mezzo di modelli multifattoriali di analisi della varianza.
Dai risultati preliminari, anche se non è stato rilevato alcun effetto del trattamento sulla copertura percentuale e sul numero di fronde, si osservano effetti complessi dei trattamenti sulla lunghezza delle fronde e sulla penetrazione dei rizomi.
File
Nome file | Dimensione |
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Bibliografia.pdf | 150.91 Kb |
Conclusioni.pdf | 80.34 Kb |
Discussione.pdf | 105.62 Kb |
Introduzione.pdf | 169.60 Kb |
Materialiemetodi.pdf | 173.43 Kb |
riassunto.pdf | 191.16 Kb |
Risultati.pdf | 263.91 Kb |
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