Tesi etd-10032016-223022 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SPINGARDUOLI, GIULIA
URN
etd-10032016-223022
Titolo
LA FORMAZIONE CONTINUA DELL'ASSISTENTE SOCIALE IN EUROPA. UN'ESPLORAZIONE COMPARATIVA
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Guidi, Riccardo
Parole chiave
- ASSISTENTE SOCIALE
- FORMAZIONE CONTINUA
Data inizio appello
24/10/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Con questo lavoro si è cercato di rintracciare e comprendere lo sviluppo della formazione continua dell'assistente sociale all'interno della cornice europea.
Per compiere la ricerca è stato necessario procedere per gradi: in primo luogo ho ricostruito il concetto di formazione continua nella sua accezione più generale, andando a identificare i passaggi legislativi a livello comunitario che hanno reso possibile la realizzazione del nuovo sistema di lifelong learnig in Europa; successivamente ho concentrato l'attenzione sulla sua dimensione strettamente legata al servizio sociale. Dallo studio dei documenti prodotti sia dall'Unione Europea che dalle maggiori organizzazioni internazionali di servizio sociale, quali IFSW e IASSW, è emerso come si enunci a più riprese una forte necessità di un continuo apprendimento professionale ma che al contempo si attribuisca ai singoli paesi completa autonomia lasciandoli ad un'organizzazione ed una programmazione priva di linee guida e vincoli da seguire.
Ho focalizzato il core della ricerca cercando di rilevare i percorsi di lifelong learning esistenti all'interno dei 28 paesi che costituiscono l'Unione Europea ed andando a verificare se è possibile individuare una linea comune come riflesso degli effetti del processo di armonizzazione messo in moto dalla Dichiarazione di Bologna, o se invece, al contrario, persistono differenze e peculiarità che rivelano un quadro ancor lontano da tale prospettiva. Per ogni nazione presa in esame sono stati individuati i riferimenti alla formazione continua contenuti all'interno di: normative, regolamenti e documenti ufficiali introdotte a livello nazionale; codici deontologici e altri documenti ufficiali degli organi istituiti per legge a rappresentare e tutelare la professione di assistente sociale; documenti redatti e pubblicati dalle principali associazioni nazionali di assistenti sociali la cui adesione del professionista è su base volontaria.
Dall'esplorazione comparativa è emerso che se da un lato la necessità di formazione continua risulta essere ampiamente riconosciuta all'interno della maggior parte dei paesi membri dell'Unione, dall'altro lato si riscontra l'esistenza di varie modalità e differenti sistemi in cui si articola la sua realizzazione.
Adottando delle discriminanti - relative al target di riferimento, all'adesione obbligatoria o volontaria e alle diverse modalità di accreditamento - è stato possibile elaborare differenti tipologie di formazione continua e, di conseguenza, acquisire conoscenze scientifiche che hanno contribuito allo sviluppo di interessanti riflessioni su come costruire futuri percorsi in prospettiva di una possibile armonizzazione europea della materia.
Per compiere la ricerca è stato necessario procedere per gradi: in primo luogo ho ricostruito il concetto di formazione continua nella sua accezione più generale, andando a identificare i passaggi legislativi a livello comunitario che hanno reso possibile la realizzazione del nuovo sistema di lifelong learnig in Europa; successivamente ho concentrato l'attenzione sulla sua dimensione strettamente legata al servizio sociale. Dallo studio dei documenti prodotti sia dall'Unione Europea che dalle maggiori organizzazioni internazionali di servizio sociale, quali IFSW e IASSW, è emerso come si enunci a più riprese una forte necessità di un continuo apprendimento professionale ma che al contempo si attribuisca ai singoli paesi completa autonomia lasciandoli ad un'organizzazione ed una programmazione priva di linee guida e vincoli da seguire.
Ho focalizzato il core della ricerca cercando di rilevare i percorsi di lifelong learning esistenti all'interno dei 28 paesi che costituiscono l'Unione Europea ed andando a verificare se è possibile individuare una linea comune come riflesso degli effetti del processo di armonizzazione messo in moto dalla Dichiarazione di Bologna, o se invece, al contrario, persistono differenze e peculiarità che rivelano un quadro ancor lontano da tale prospettiva. Per ogni nazione presa in esame sono stati individuati i riferimenti alla formazione continua contenuti all'interno di: normative, regolamenti e documenti ufficiali introdotte a livello nazionale; codici deontologici e altri documenti ufficiali degli organi istituiti per legge a rappresentare e tutelare la professione di assistente sociale; documenti redatti e pubblicati dalle principali associazioni nazionali di assistenti sociali la cui adesione del professionista è su base volontaria.
Dall'esplorazione comparativa è emerso che se da un lato la necessità di formazione continua risulta essere ampiamente riconosciuta all'interno della maggior parte dei paesi membri dell'Unione, dall'altro lato si riscontra l'esistenza di varie modalità e differenti sistemi in cui si articola la sua realizzazione.
Adottando delle discriminanti - relative al target di riferimento, all'adesione obbligatoria o volontaria e alle diverse modalità di accreditamento - è stato possibile elaborare differenti tipologie di formazione continua e, di conseguenza, acquisire conoscenze scientifiche che hanno contribuito allo sviluppo di interessanti riflessioni su come costruire futuri percorsi in prospettiva di una possibile armonizzazione europea della materia.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
tesi_giu...ITIVA.pdf | 1.16 Mb |
Contatta l’autore |