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Il lavoro prende in considerazione la realtà della famiglia Fantoni di Rovetta, località in provincia di Bergamo, nella quale per circa 400 anni operarono continuativamente questi scultori, prima come artigiani del legno e in seguito come veri e propri artisti del legno e del marmo. L'interesse è rivolto in particolare al lavoro di bottega, che si cerca di ricostruire a partire dai documenti, i disegni, i bozzetti, conservati nella casa museo Fantoni di Rovetta. Le fortunate testimonianze conservate permettono di considerare a buon diritto il caso Fantoni come un modello dal quale partire per lo studio delle botteghe di scultura affini, sia nel nord Italia che nel resto del paese. Come esempio concreto della bratica di bottega si è preso in esame l'iter di realizzazione del pulpito nella chiesa di S. Martino di Alzano (Bergamo), la cui storia è stata ricostruita attraverso la lettura dei documenti ed è corredata di immagini che illustrano il lavoro preparatorio, dal progetto agli studi plastici. Il tutto è stato condotto con un atteggiamento propositivo, volto a evidenziare quei campi di indagine della realtà Fantoni ancora inesplorati.