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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10022020-124210


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PALLAI, GIOVANNI
URN
etd-10022020-124210
Titolo
L'uomo pericoloso: carcere, (in)sicurezza, e revanscismo (?) della magistratura di sorveglianza
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Bresciani, Luca
tutor Avv. Monni, Daniel
Parole chiave
  • carcere
  • crisi della pena post-moderna
  • insicurezza
  • penalpopulismo
  • pericolosità
Data inizio appello
20/10/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/10/2090
Riassunto
Che cosa significa essere pericolosi nel secolo dell'insicurezza? Di fronte al dilagare del penalmente rilevante, e alla riscoperta della meritevolezza della pena lo sguardo acuto della dottrina non può che essere sconfortato. In particolare emblematico della crisi attuale della pena risolta essere l'istituto della pericolosità sociale. Quest'ultima risulta aver un ruolo di rilievo anche in materia penitenziaria.Attraverso un approccio integrato alla scienza penale, volto a svelare le idiosincrasie fra la pena in astratto e la pena nei fatti, verrà analizzata la pericolosità tout court: sia nella sua accezione intramurararia ( pericolosità penitenziaria) sia nei rapporti con l'esterno (pericolosità sociale). Il focus verrà posto in particolare su come la pericolosità sociale sia stata da prima "rimodellata" nella sua chiave oggettiva tramite gli automatismi preclusivi ex art 4-bis o.p e in seguito alla sentenza Corte Cost 23 Ottobre 2019 si sia invece realizzato un suo recupero nell'accezione soggettiva. A tal proposito determinando una vera e propria riscoperta della pericolosità sociale soggettiva e una riacquistata centralità della magistratura di sorveglianza.
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