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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10022015-144152


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
VINCIGUERRA, FRANCESCA
URN
etd-10022015-144152
Titolo
EPIDEMIOLOGIA DELLE IPONATREMIE NEL REPARTO DI MEDICINA D'URGENZA: IMPATTO SULLA DEGENZA MEDIA
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Carmassi, Franco
Parole chiave
  • Iponatremie
  • Sindrome ipoosmolale
  • Squilibri elettrolitici
Data inizio appello
20/10/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il Na+ è il principale catione extracellulare, con concentrazione plasmatica di 137-145 mEq/l. Si definisce iponatremia una concentrazione plasmatica di Na+ < 135 mEq/l.
L’iponatremia è presente nel 15% - 30% dei pazienti ospedalizzati sia acuti che cronici, pertanto è considerata il più comune disordine elettrolitico incontrato nella pratica clinica. E’ noto da tempo che vi sia una stretta associazione tra la presenza di iponatremia e l’aumento di morbilità e mortalità nei pazienti ospedalizzati. Praticamente in ogni stato di malattia esaminato fino ad oggi, la presenza di iponatremia è un fattore di rischio indipendente per una maggiore mortalità.
Considerata l’ampia varietà di eziologie che portano allo sviluppo di iponatremie, una diagnosi eziologica definitiva non è sempre possibile al momento della visita iniziale.
Parte del lavoro di questa tesi è stato quello di valutare l’epidemiologia delle iponatremie nel reparto di medicina d’urgenza. Sono stati selezionati pazienti ricoverati per squilibri idroelettrolitici (sindrome ipoosmolale e/o iponatremia) e con una sodiemia ≤ 130 mEq/L. Dall’analisi condotta è emerso che il 34,48% dei pazienti presentava iponatremia farmaco-indotta, il 32,56% sviluppava un’iposodiemia nell’ambito di patologie croniche quali scompenso cardiaco e neoplasie. I restanti pazienti venivano ricoverati per iponatremia sviluppatasi in seguito ad eventi acuti quali polmoniti 18,60%, accidenti cerebrali 6,98% o altre cause acute 6,98%.
Valutando i tempi di degenza medi dei pazienti è emerso che i pazienti con iponatremia farmaco-indotta, in particolare sviluppatasi in seguito a uso di farmaci psicotropi e anticonvulsivanti piuttosto che diuretici, avevano degenze significativamente maggiori rispetto a tutti gli altri pazienti iposodiemici.
Questo studio vuole quindi mettere in risalto come un più accurato follow-up dei pazienti a rischio potrebbe ridurre il numero dei ricoveri inappropriati i quali hanno dimostrato anche tempi di degenza e impiego di risorse sanitarie maggiori.

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