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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10012015-215030


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
TRAVERSO, GINEVRA
URN
etd-10012015-215030
Titolo
La ricostituzione immunologica post trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche: un modello di studio integrato clinico-laboratoristico su popolazioni linfocitarie T circolanti
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Petrini, Mario
Parole chiave
  • ricostituzione
  • linfociti T
  • immunità
  • trapianto allogenico
  • ematopoiesi
Data inizio appello
20/10/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche è un’importante opzione terapeutica. Sviluppatosi a partire dal secolo scorso, ha subito una progressiva estensione delle indicazioni, fino a diventare un trattamento di prima linea per numerose patologie ematologiche. La chiave del trapianto sta nella possibilità di poter somministrare chemio-radioterapie a dosi sovramassimali, o comunque in grado di indurre aplasia midollare, utilizzando il potenziale rigenerativo delle cellule staminali reinfuse per poter ricostituire in tempi relativamente rapidi un’emopoiesi efficace. Le cellule staminali emopoietiche ricostituiscono un repertorio B, T, e NK attraversando le fasi della genesi del sistema immunitario a partire da precursori. Questo processo, conosciuto come ricostituzione immunologica, si svolge nel midollo osseo per i progenitori B, e nel residuo timico e in altri tessuti per le cellule della linea T, e si sviluppa nell’arco di mesi o anni. Scopo di questo studio è approfondire le modalità della ricostituzione nel primo anno post-trapianto, con attenzione particolare alla ripresa timica e alla ricostituzione del repertorio linfocitario T. I pazienti in esame sono stati seguiti con visite ambulatoriali e prelievi seriati a intervalli definiti, e la ricostituzione è stata studiata mediante l’uso di parametri laboratoristici (dosaggio delle concentrazioni cellulari mediante citofluorimetria, analisi dei TRECs mediante digital PCR) e clinici (insorgenza di GvHD, riattivazione di CMV) per studiare le modalità con cui questi fattori agiscono e interagiscono tra di loro.
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