Tesi etd-10012014-230748 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
CUSIN, ROBERTA
URN
etd-10012014-230748
Titolo
Ferruccio Pizzanelli: un percorso tra le arti del primo Novecento
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LETTERE
Relatori
relatore Prof. Tosi, Alessandro
Parole chiave
- cuoio
- pittura
- xilografia
- pizzanelli
Data inizio appello
03/11/2014
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/11/2084
Riassunto
Tra gli artisti pisani del primo Novecento, Ferruccio Pizzanelli riveste senza dubbio un ruolo di primo piano. Conosciuto e ammirato soprattutto come pittore, eccellente nei ritratti, ha dedicato intensamente gran parte della sua produzione giovanile alla lavorazione artistica del cuoio in linea con il linguaggio modernista dell'epoca. Lo studio si è soffermato particolarmente sull'originalità dei manufatti e sulle innovazioni tecniche apportate da Pizzanelli nell'ambiente artistico e culturale, sia locale che nazionale.
Nei primi due capitoli è stata analizzata la sua biografia e l’ambiente cittadino in cui si è formato; grazie alle ricerche svolte nell'Archivio Ferruccio Pizzanelli è stato possibile conoscere non solo la vena creativa ma anche la personalità di un uomo pacato, nato come artigiano e spinto da un'indole artistica, convinto sostenitore del ruolo sociale dell’arte. Poiché la ricca produzione lo impegna per tutto l’arco della sua vita, nell’impossibilità di realizzare un’analisi dettagliata di tutte le sue opere, si è reso indispensabile limitare la ricerca e l’approfondimento esclusivamente al periodo della formazione e alle opere d'arte prodotte tra il 1904 e il 1924.
Nell’arco di questi venti anni il percorso si snoda tra i cuoi decorati, le xilografie ed infine i dipinti.
Per le opere in cuoio, l’analisi è stata eseguita sui manufatti originali, visionati direttamente nell'Archivio e nelle collezioni private. Non è stato possibile datare con esattezza tali oggetti d’arte, ma l’ausilio di alcune fonti, quali riviste e giornali locali, ha consentito di ipotizzare una cronologia in conformità con l’analisi stilistica e formale.
Per le altre opere, pittura e xilografia, la datazione è stata compiuta con gli strumenti bibliografici e con l’aiuto di un considerevole apparato fotografico autografo. Pizzanelli aveva infatti l’abitudine di fotografare le proprie opere creando così un prezioso archivio personale.
Volendo approfondire, nel terzo capitolo, lo studio specifico sugli oggetti in cuoio, è sembrato doveroso analizzare particolarmente quest’ampia produzione. Nel percorso artistico di Pizzanelli il cuoio decorato ha rappresentato una tappa fondamentale in quanto gli ha consentito di sperimentare nuove tecniche nel campo delle arti applicate e di affermarsi nel mercato nazionale.
Dall’esame dei manufatti in cuoio emerge l’adesione dell'artista al gusto Liberty che vuole la bellezza permeare ogni aspetto della vita, senza tralasciare quella quotidiana. Con la rivalutazione delle arti applicate, Pizzanelli ha pertanto la possibilità di allargare i suoi confini e di partecipare agli eventi espositivi di maggiore rilievo, nazionale e internazionale, sino a collaborare con Plinio Nomellini e Galileo Chini nell’allestimento della Sala dell’Arte del Sogno alla Biennale veneziana del 1907.
L’interesse per l’incisione è trasferito da Pizzanelli, negli anni tra il 1916-1918, su un altro supporto artistico: la matrice di legno con la quale sperimenta la tecnica xilografica, di grande fortuna dagli inizi del Novecento, reinterpretando in chiave moderna e personale i temi del Liberty.
Negli stessi anni si volge alla pittura che lo induce a trasferirsi in Versilia dove si unisce a un gruppo, riunitosi attorno alla figura di Giacomo Puccini, composto da personaggi di spicco nel campo artistico-culturale nazionale. Lo studio si è soffermato, all'interno del quinto capitolo, sui dipinti realizzati negli anni tra il 1916 ed il 1924 e ha evidenziato una forte affinità con la produzione di Moses Levy, sia per la cromaticità sia per le tematiche adottate. La produzione pittorica di Pizzanelli si distingue per l'utilizzo di salde volumetrie proprie della scuola toscana con atmosfere allegre e spensierate, nelle quali l’uso del colore accentua l’aspetto trasognato e quasi irreale della composizione.
Nei primi due capitoli è stata analizzata la sua biografia e l’ambiente cittadino in cui si è formato; grazie alle ricerche svolte nell'Archivio Ferruccio Pizzanelli è stato possibile conoscere non solo la vena creativa ma anche la personalità di un uomo pacato, nato come artigiano e spinto da un'indole artistica, convinto sostenitore del ruolo sociale dell’arte. Poiché la ricca produzione lo impegna per tutto l’arco della sua vita, nell’impossibilità di realizzare un’analisi dettagliata di tutte le sue opere, si è reso indispensabile limitare la ricerca e l’approfondimento esclusivamente al periodo della formazione e alle opere d'arte prodotte tra il 1904 e il 1924.
Nell’arco di questi venti anni il percorso si snoda tra i cuoi decorati, le xilografie ed infine i dipinti.
Per le opere in cuoio, l’analisi è stata eseguita sui manufatti originali, visionati direttamente nell'Archivio e nelle collezioni private. Non è stato possibile datare con esattezza tali oggetti d’arte, ma l’ausilio di alcune fonti, quali riviste e giornali locali, ha consentito di ipotizzare una cronologia in conformità con l’analisi stilistica e formale.
Per le altre opere, pittura e xilografia, la datazione è stata compiuta con gli strumenti bibliografici e con l’aiuto di un considerevole apparato fotografico autografo. Pizzanelli aveva infatti l’abitudine di fotografare le proprie opere creando così un prezioso archivio personale.
Volendo approfondire, nel terzo capitolo, lo studio specifico sugli oggetti in cuoio, è sembrato doveroso analizzare particolarmente quest’ampia produzione. Nel percorso artistico di Pizzanelli il cuoio decorato ha rappresentato una tappa fondamentale in quanto gli ha consentito di sperimentare nuove tecniche nel campo delle arti applicate e di affermarsi nel mercato nazionale.
Dall’esame dei manufatti in cuoio emerge l’adesione dell'artista al gusto Liberty che vuole la bellezza permeare ogni aspetto della vita, senza tralasciare quella quotidiana. Con la rivalutazione delle arti applicate, Pizzanelli ha pertanto la possibilità di allargare i suoi confini e di partecipare agli eventi espositivi di maggiore rilievo, nazionale e internazionale, sino a collaborare con Plinio Nomellini e Galileo Chini nell’allestimento della Sala dell’Arte del Sogno alla Biennale veneziana del 1907.
L’interesse per l’incisione è trasferito da Pizzanelli, negli anni tra il 1916-1918, su un altro supporto artistico: la matrice di legno con la quale sperimenta la tecnica xilografica, di grande fortuna dagli inizi del Novecento, reinterpretando in chiave moderna e personale i temi del Liberty.
Negli stessi anni si volge alla pittura che lo induce a trasferirsi in Versilia dove si unisce a un gruppo, riunitosi attorno alla figura di Giacomo Puccini, composto da personaggi di spicco nel campo artistico-culturale nazionale. Lo studio si è soffermato, all'interno del quinto capitolo, sui dipinti realizzati negli anni tra il 1916 ed il 1924 e ha evidenziato una forte affinità con la produzione di Moses Levy, sia per la cromaticità sia per le tematiche adottate. La produzione pittorica di Pizzanelli si distingue per l'utilizzo di salde volumetrie proprie della scuola toscana con atmosfere allegre e spensierate, nelle quali l’uso del colore accentua l’aspetto trasognato e quasi irreale della composizione.
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